Perec, Georges

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Scrittore francese (Parigi 1936 - ivi 1982). Impostosi col primo romanzo Les choses (1965; trad. it. 1986), che rivela l'influsso del nouveau roman, affinò le sue qualità di arguto stilista nei romanzi successivi (Un homme qui dort, 1967, trad. it. 1980; i lipogrammi La disparition, 1969, trad. it. 1995, e Les revenentes, 1972; W ou le souvenir d'enfance, 1975, trad. it. 1991) e in testi estranei ai generi tradizionali (La boutique obscure, 1973; Je me souviens, 1978, trad. it. 1988). Ma la sua opera principale è La vie mode d'emploi (1978, trad. it. 1984), grandioso mosaico in cui dominano ironia e pessimismo, centrato su persone e cose, presenti e passate, di un caseggiato parigino. Ad esso hanno fatto seguito Un cabinet d'amateur (1979; trad. it. Storia di un quadro, 1990), Récits d'Ellis Island (1980) e il poliziesco incompiuto 53 jours (post., 1989). Oltre a testi teatrali (L'augmentation, 1970, e La poche Parmentier, 1974, entrambi tradotti in Teatro, 1991) e saggi (Espèces d'espaces, 1973, trad. it. 1989), molti dei quali raccolti in volumi postumi (Penser/classer, 1985, trad. it. 1989; L'infraordinaire, 1989, trad. it. 1994; ecc.), pubblicò anche versi, per lo più legati alle ricerche dell'OULIPO, di cui fece parte dal 1966 (La clôture et autres poèmes, 1980).

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