Giacomo I - VI come re di Scozia

Dizionario di Storia (2010)

Giacomo I - VI come re di Scozia


Giacomo I

- VI come re di Scozia Re d’Inghilterra (Edimburgo 1566-Londra 1625). Figlio di Maria Stuarda e di lord H. Darnley. All’abdicazione della madre, fu incoronato, a poco più di un anno, re di Scozia (29 luglio 1567) e fu solo un’arma di ricatto in mano ai vari reggenti (Moray, Mar, Morton, Lennox) che si successero al governo del Paese. Debole di salute e di carattere, ebbe però, soprattutto a opera di G. Buchanan, un’ottima educazione letteraria e teologica (scrisse un trattato sulla stregoneria, Demonology, 1597, schierandosi tra i fautori della persecuzione delle streghe). Solo a partire dal 1585 ebbe parte nel governo, e appoggiandosi alla regina Elisabetta (accordi del 1585-86) poté condurre una lotta a fondo contro l’opposizione baronale, stroncandone velleità e privilegi; analogo carattere assolutista ebbe la sua politica religiosa, nella lotta contro i fautori della superiorità della Chiesa sullo Stato. Temendo che un intervento a favore della madre gli alienasse la simpatia di Elisabetta, non reagì all’uccisione di Maria Stuarda e nel 1603 egli poté succedere pacificamente a Elisabetta sul trono inglese; ma presto deluse i cattolici, che si erano fatti delle illusioni sulla sua nascita cattolica (da qui, per esasperata reazione, la «congiura delle polveri», del 1605), e ai quali fu vicino fin tanto che gli servirono per moderare l’influsso protestante. Non riuscì del resto a superare la diffidenza del partito protestante, fallendo nella mediazione che aveva fatto la grandezza di Elisabetta. Le sue teorie politiche sul diritto divino dei re finirono con lo scontentare i cattolici, che vedevano ripudiato ogni intervento papale, e l’opinione pubblica puritana sostenitrice della soppressione del regime episcopale. Negli ultimi anni del suo regno, per influenza diretta del figlio Carlo (poi Carlo I) e del duca di Buckingham, G. avviò le trattative matrimoniali per il figlio che si conclusero, dopo un tentativo fallito di avvicinamento alla Spagna, con il matrimonio tra Carlo ed Enrichetta Maria, sorella di Luigi XIII re di Francia. Alla sua morte lasciò un regno decisamente impoverito per gli sperperi e la corruzione della corte, indebolito sul piano internazionale e nel quale già covava una forte opposizione alla corona.

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