Martini, Giambattista

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Musicista (Bologna 1706 - ivi 1784). Studiò, a Bologna, con A. Predieri, G. A. Riccieri, G. A. Perti e F. A. Pistocchi. Fu frate minore e maestro di cappella in S. Francesco. Dedicatosi alla composizione, vi riuscì egregiamente, ma ancor più s'impose su quasi tutti i maestri del tempo nella teoria e nella storia della musica. Definitore perpetuo dell'Accademia filarmonica di Bologna, appartenne anche all'Arcadia di Roma. Ebbe rapporti epistolari e personali con i maggiori musicisti del tempo, N. Jommelli, G. Tartini, J.-Ph. Rameau e M. Grétry, Ch. W. Gluck, e fu tra i maestri e protettori di W. A. Mozart. Con l'aiuto di amanuensi e con ingenti spese riuscì a formare un prezioso archivio che arricchì di note e illustrazioni dottissime e che gli fu di aiuto per compilare una Storia della musica antica (3 voll., 1757-81, relativi alla sola musica antica; un 4º vol., sul Medioevo, è rimasto inedito). Fra le opere di carattere teorico: l'Esemplare ossia Saggio fondamentale di contrappunto (1774-75), la Regola per gli organisti per accompagnare il canto fermo (1756), Dissertatio de usu progressionis geometricae in musica (1766). La sua importanza di compositore è fondata su numerosissime opere sacre, profane e strumentali, pubblicate o lasciate in manoscritto, messe, antifone, salmi, mottetti, litanie, gli oratorî S. Pietro e L'assunzione di Salomone al trono d'Israele, alcuni Intermezzi teatrali di genere giocoso, concerti e pezzi per varî strumenti, sonate per organo, per clavicembalo, ecc. M. appare il maggiore compositore bolognese del sec. 18º, e della scuola bolognese afferma i più importanti caratteri: profondità contrappuntistica, classica forbitezza di stile, eclettismo di indirizzi estetici.

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