Beccarìa, Gian Luigi

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Storico della lingua e saggista italiano (n. Castigliole Saluzzo, Cuneo, 1936); dal 1976 prof. di storia della lingua italiana all'univ. di Torino. Oltre a studi su diversi aspetti della lingua, letteraria e non (Ritmo e melodia nella prosa italiana: studi e ricerche sulla prosa d'arte, 1964; Spagnolo e spagnoli in Italia: riflessi ispanici sulla lingua italiana del Cinque e del Seicento, 1968; I linguaggi settoriali in Italia, in collab. con altri, 1973; Italiano: antico e nuovo, 1988), ha pubblicato saggi che rivelano doti di fine lettore e interprete: L'autonomia del significante. Figure del ritmo e della sintassi: Dante, Pascoli, D'Annunzio (1975); La guerra e gli asfodeli: romanzo e vocazione epica di Beppe Fenoglio (1984); Le forme della lontananza. La variazione e l'identico nella letteratura colta e popolare: poesia del Novecento, fiaba, canto, romanzo (1989). Ha curato una raccolta di Fiabe piemontesi (tradotte da G. Arpino, 1982) e diretto il Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, retorica (1994). Ha quindi raccolto in due ampi studi il frutto delle sue ricerche sui linguaggi che scompaiono: I nomi del mondo: santi, demoni, folletti e le parole perdute (1995; nuova ed. rivista 2000), una ricognizione del ricchissimo patrimonio di forme linguistiche legate a miti e credenze della civiltà contadina; Sicuterat. Il latino di chi non lo sa: Bibbia e liturgia nell'italiano e nei dialetti (1999; nuova ed. ampl. 2001), una sorta di catalogo ragionato delle espressioni derivate, spesso per fraintendimento e corruzione, dal latino chiesastico. Tra le altre opere: Le forme della lontananza, 2001; Elogio della lentezza, 2003; Per difesa e per amore. La lingua italiana oggi, 2006; Tra le pieghe delle parole, 2007; Misticanze: parole del gusto, linguaggi del cibo, 2009; Il mare in un imbuto (2010); Mia lingua italiana (2011); il testo autobiografico Alti su di me. Maestri e metodi, testi e ricordi e Le orme della parola, entrambi del 2013; L'italiano in 100 parole (2014); Lingua madre con A. Graziosi (2015); L'italiano che resta. Le parole e le storie (2016).  È membro dell'Accademia della Crusca e dell'Accademia delle Scienze di Torino. Collabora con diversi periodici e quotidiani.

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