Amèlio, Gianni

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Regista (n. S. Pietro, Magisano, 1945); dopo aver esordito con La città del sole (1973), libera biografia del filosofo T. Campanella, si è affermato come uno degli autori italiani più interessanti con Il piccolo Archimede (1979), tratto dal racconto omonimo di A. Huxley, e soprattutto con Colpire al cuore (1982), rivelatrice lettura del terrorismo. Nei film seguenti, I ragazzi di via Panisperna (1989); Porte aperte (1990); Ladro di bambini (1992), particolarmente rilevante appare il rapporto fra figure paterne e filiali. Nel 1994 ha diretto Lamerica, opera in cui ha confermato uno stile scarno, dal taglio semidocumentaristico, di particolare efficacia nell'invenzione di un viaggio all'interno di un paese in macerie (l'Albania del 1991). Con il successivo Così ridevano (1998), opera ambientata a Torino tra il 1958 e il 1964, ha intrecciato storia e memoria privata nella rappresentazione di una vicenda d'immigrazione. Nel 2004 ha diretto Le chiavi di casa, storia del rapporto tra un giovane padre e un figlio quindicenne disabile liberamente ispirato al romanzo Nati due volte di Giuseppe Pontigia. Per il suo film La stella che non c'è (2006) A. si è ispirato al romanzo di Ermanno Rea La dismissione. Direttore del Torino Film festival dal 2008 al 2012, è inoltre autore della raccolta di brevi saggi sul cinema Un film che si chiama desiderio (2010). Nel 2011, dopo una pausa di cinque anni, è tornato alla regia cinematografica con la pellicola Il primo uomo, tratta dall'omonimo manoscritto incompiuto di A. Camus e ambientata in Algeria, mentre è del 2012 la regia della Lucia di Lammermoor, che ha debuttato nel febbraio dello stesso anno al Teatro San Carlo di Napoli. Nel 2013 A. ha diretto e cosceneggiato con D. Lantieri la pellicola L'intrepido, presentata in concorso alla 70a edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, mentre è dell'anno successivo il docu-film Felice chi è diverso, viaggio nel mondo dell'omosessualità nell'Italia dagli inizi del Novecento agli anni Ottanta che è stato insignito del Nastro d'argento 2015 al miglior documentario. Tra i suoi lavori più recenti vanno segnalati: entrambi nel 2017, La tenerezza (Nastro d'argento come miglior film e per la miglior regia), diretto e cosceneggiato con A. Taraglio, e il documentario - che segna anche il suo debutto nel cortometraggio - Casa d'altri, girato ad Amatrice devastata dal terremoto del 24 agosto 2016; le pellicole cinematografiche Hammamet (2020), sulla controversa figura di B. Craxi, e Il signore delle formiche (2022), ricostruzione del complesso caso Braibanti. Da segnalare il felice esordio nella scrittura con il romanzo Politeama (2016), cui ha fatto seguito Padre quotidiano (2018).

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