Giappone

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

Giappone

Claudio Cerreti

Una raffinata cultura e un'industria avanzata

Un paese dalla storia straordinaria, capace di trasformarsi nel giro di una generazione, il Giappone di oggi è la seconda potenza economica e uno dei paesi più progrediti del mondo. Eppure, le sue condizioni geografiche non erano le più favorevoli: tante isole, poca terra da coltivare, pochi minerali, tanti abitanti. Una cultura antica e ricca, una società organizzata e solidale, una vivissima coscienza di popolo, un solido attaccamento alla tradizione sono gli ingredienti di uno sviluppo impressionante. Abbandonate le tentazioni militariste, il Giappone di oggi è un grande paese che nella pace e nel miglioramento delle condizioni di vita ha le sue risorse più importanti

Prima di tutto, un arcipelago

Delle oltre 3.000 isole e isolette che compongono l'arcipelago del Giappone, quattro sono molto più grandi, importanti e popolate delle altre: la più settentrionale è Hokkaido, che a nord raggiunge la stessa latitudine di Vienna; su Honshu, la maggiore, vive quattro quinti dei Giapponesi; Shikoku e Kyushu, le più meridionali, sono talmente vicine a Honshu da esserle unite da lunghi ponti. Hokkaido e Honshu, invece, sono collegate dalla galleria ferroviaria sottomarina più lunga del mondo: quasi 54 km.

Intorno, le altre isole: le più importanti sono le Ryukyu, a sud, che quasi toccano il Tropico del Cancro, ma altri gruppi di isole giapponesi si trovano molto più lontano, nell'Oceano Pacifico. Il Giappone, poi, fino alla Seconda guerra mondiale aveva anche le Isole Curili e una parte dell'Isola Sahalin, che proseguono lo stesso 'arco' di isole che formano il Giappone ma che ora appartengono alla Russia.

Tutto il territorio del Giappone è molto instabile dal punto di vista geologico: molti sono i vulcani attivi ‒ famosissimo il Fuji, 3.776 m, vicino alla capitale Tokyo: il monte più alto del paese ‒ e centinaia quelli spenti. Moltissimi sono anche i terremoti registrati nel tempo, spesso violenti; l'ultimo di questi, nel 1995, ha seriamente colpito la grande città di Kobe. L'arcipelago fa parte, infatti, della cintura di fuoco del Pacifico: un anello di faglie attive attorno all'oceano.

Il territorio giapponese è quasi tutto montuoso, con brevi pianure lungo le coste; tra le più ampie, quelle in cui sorgono la conurbazione di Tokyo-Yokohama e la conurbazione di Kyoto-Osaka-Kobe. Di conseguenza, la superficie coltivabile è poca (circa il 14% del totale) e i fiumi sono brevi: lo Shinano (376 km) è il maggiore.

Il clima varia molto secondo la latitudine (freddo a Hokkaido, subtropicale a Kyushu, tropicale alle Ryukyu) e secondo le coste: anche grazie alla calda corrente nera (in giapponese, Kuro Shio), sul Pacifico è più mite che sul Mare del Giappone.

I giapponesi

Nonostante la scarsità di terreni agricoli, sull'arcipelago si è addensata da secoli una popolazione straordinariamente fitta. I suoli sono molto produttivi e l'umidità è dovunque abbondante: condizioni favorevoli per l'agricoltura e anche per la vegetazione spontanea, ancora ricca. Circa due terzi del Giappone sono coperti da foreste, quasi tutte protette, dove vivono ancora molti animali selvatici. Inoltre, i mari circostanti sono pescosi e la dieta giapponese fa molto spazio ai prodotti del mare ‒ dal pesce ai molluschi a certe alghe. Fin dall'antichità le disponibilità alimentari sono state piuttosto ricche.

Dalla fine dell'Ottocento, poi, è venuta l'industrializzazione, e insieme lo sviluppo capitalistico e l'espansionismo imperiale: il Giappone ha cominciato a produrre all'interno manufatti sempre più abbondanti e sofisticati, venduti all'estero, da cui provengono le materie prime. La già numerosa popolazione, perciò, ha avuto modo di crescere per tutto il Novecento.

Molto compatti dal punto di vista etnico ‒ solo un milione di persone ha origini straniere: soprattutto Coreani ‒ e quindi anche linguistico, gli abitanti si addensano nelle città. Quasi l'80% dei Giapponesi vive in aree metropolitane vastissime: la conurbazione di Tokyo ha circa 30 milioni di abitanti, quella intorno a Osaka ne ha circa 17, quella di Nagoya 7; e poi città come Sapporo, Fukuoka, Hiroshima (la città che fu rasa al suolo dalla bomba atomica). Queste aree urbanizzate si susseguono dal centro di Honshu (dov'è la capitale) a Shikoku, tenendosi sempre vicino al mare e utilizzando due percorsi intensamente frequentati da secoli: il Tokaido, da Tokyo a Kobe, e il Sanyodo, da Kobe a Kitakyushu. Qui si concentrano anche i tre quarti dell'industria giapponese. La parte settentrionale dell'arcipelago e le campagne sono invece molto meno popolate. L'emigrazione all'estero è sempre stata piuttosto modesta, ma comunità giapponesi si trovano nelle due Americhe.

Il miracolo giapponese

Le condizioni di vita della popolazione sono oggi fra le migliori al mondo: la più lunga durata media della vita, livelli di istruzione altissimi, un sistema sanitario eccellente, forte coesione sociale. L'attenzione al capitale umano aiuta a capire il miracolo del Giappone: il paese, quasi privo di risorse minerarie, ancora a metà Ottocento aveva un'organizzazione di tipo medievale e un'economia del tutto rurale; ma in pochi decenni diventò una delle maggiori potenze (anche militari) della Terra. Quando gli Occidentali (1853) costrinsero il Giappone a modernizzarsi, la classe dirigente decise di impegnare il paese in una rapidissima evoluzione produttiva e organizzativa, e la popolazione la seguì con grande disciplina.

La modernizzazione puntò, all'inizio, sull'apparato militare e sulle infrastrutture. Ai primi del Novecento, le armate giapponesi erano già così potenti da riuscire a sconfiggere giganti come gli imperi russo e cinese e, più tardi, da impegnare seriamente gli Stati Uniti e l'Impero britannico. Nel frattempo, strade, ferrovie, città, aree portuali diventavano anche più moderne ed efficienti di quelle occidentali.

Dopo la Seconda guerra mondiale, il Giappone ha scelto di emergere sul piano economico. L'agricoltura è sempre molto curata e produttiva (riso, tè), e così anche la pesca, ma è nel settore industriale che il Giappone ha fatto straordinari progressi. È quasi impossibile trovare un comparto in cui l'industria giapponese non sia ai vertici mondiali, specialmente nelle produzioni più avanzate. Ma anche il sistema finanziario è sviluppatissimo, e la Borsa di Tokyo, ormai, è più importante di quella di New York. Il Giappone è la seconda potenza economica della Terra e dalla sua economia dipende gran parte dell'Asia orientale; le aziende giapponesi hanno poi un enorme peso anche in America e in Europa: abbandonato l'espansionismo militare, il Giappone ha preso la via della conquista pacifica, quella produttiva e commerciale.

Una cultura antica e complessa

La modernizzazione, che rende il Giappone sempre più occidentale, non è però totale. La cultura tradizionale è ancora molto sentita; i Giapponesi hanno una speciale attenzione per gli elementi naturali del paesaggio come per i luoghi considerati sacri dallo scintoismo e dal buddismo (le due religioni che insieme coinvolgono circa il 90% della popolazione); certe usanze, molte feste, l'importanza della famiglia, alcune manifestazioni artistiche (dalla pittura al teatro), l'attaccamento al costume tradizionale (il kimono) sono elementi ancora della massima importanza per i Giapponesi. Il contrasto che queste tradizioni producono rispetto al fortissimo progresso tecnologico è una delle caratteristiche più notevoli del Giappone (come, a ben vedere, anche di molti paesi europei a cominciare dall'Italia). Molte cose stanno cambiando, tuttavia, per esempio nei comportamenti dei più giovani, e momenti di crisi e di preoccupazione anche sul piano economico non sono mancati. Ma la ricchezza umana del Giappone è senz'altro una garanzia per il futuro del paese.

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