Lagòrio, Gina

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Scrittrice italiana (Bra 1922 - Milano 2005). Tra le sue opere di narrativa (Un ciclone chiamato Titti, 1969; Approssimato per difetto, 1971; La spiaggia del lupo, 1977; Fuori scena, 1979) spicca Tosca dei gatti (1983, premio Viareggio 1984), romanzo in cui una intensa commozione trasforma in emblema universale lo strazio di una solitudine senza conforti, sullo sfondo del paesaggio ligure tanto caro alla scrittrice. Seguirono: Golfo del paradiso (1987); Tra le mura stellate (1991); Il silenzio (1993); Il bastardo, ovvero gli amori, i travagli e le lacrime di Don Emanuel di Savoia (1996); Inventario (1997), che racconta, per temi, la storia dell'autrice; L'arcadia americana (1999); Elogio della zucca (2000). A Càpita (2005, pubblicato postumo) affidò le riflessioni e gli stati d'animo della sua lunga malattia. Tra i suoi lavori di critica letteraria, Sbarbaro, un modo spoglio di esistere (1981); tra i saggi si ricordano Penelope senza tela (1984); Russia oltre l'URSS (1989) e Il decalogo di Kieslowski (1992).

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