GINANDROMORFISMO

Enciclopedia Italiana (1933)

GINANDROMORFISMO (dal gr. γυνή "donna", ἀνήρ "uomo" e μορϕή "forma"; lat. scient. Gynandromorphismus)

Giuseppe MONTALENTI
Giuseppe MARIANI

Ginandromorfo o pseudoermafrodita è un individuo in cui compaiono alcuni dei caratteri proprî del maschio, altri della femmina. In patologia sono conosciuti casi in cui i genitali esterni del maschio sono ridotti e simili a quelli della femmina (androginia), e viceversa casi in cui i genitali femminili sono estremamente sviluppati e malformati e risultano simili ai maschili (ginandria).

Si conoscono in natura varî casi di ginandromorfismo, specialmente tra gl'insetti, i crostacei e gli uccelli. I più tipici sono i ginandromorfi bilaterali, in cui una metà del corpo ha tutti i caratteri della femmina, l'altra quelli del maschio. Secondo l'interpretazione di Th. Morgan (1916), basata sui suoi studî sulla Drosophila, questo ginandromorfismo fenotipico dipende da condizioni genotipiche: in una delle prime divisioni di un uovo provvisto di due cromosomi X, e quindi con corredo cromosomico femminile, una delle cellule risultanti perde uno dei cromosomi X e rimane con un solo di questi, quindi con corredo tipicamente maschile. Una parte delle cellule del corpo (1/2, 1/4, o 1/8, ecc. a seconda che la divisione in cui va perduto il cromosoma è la prima, la seconda, la terza ecc.) è quindi maschile, l'altra parte femminile.

Negli uccelli, in cui pure sono stati descritti alcuni casi di ginandromorfismo, non si è potuta finora avere la dimostrazione citologica di questo fenomeno. È noto, d'altra parte, che si può avere l'inversione sessuale in seguito a castrazione, e, con questo metodo, e con l'iniezione di ormoni femminei nel maschio si possono sperimentalmente ottenere varî tipi di modificazioni dei caratteri di un sesso in quelli dell'altro. Sembra quindi probabile che la spiegazione del ginandromorfismo negli uccelli debba essere ricercata nell'azione degli ormoni sessuali. In questo senso, e dando al ginandromorfismo il significato più ristretto che gli è attribuito da R. Goldschmidt, tutti i casi di cosiddetto ginandromorfismo nei vertebrati (compresi questi degli uccelli) devono piuttosto essere compresi nella categoria degl'intersessi (v. intersessualità).

Nello sviluppo sessuale dell'uomo si riscontrano delle anomalie dovute al deficiente differenziamento del sesso individuale. In questi casi si manifestano tracce più o meno manifeste d'ambedue i sessi, nel campo somatico e psichico, talora con apparenze contraddittorie nella struttura grossolana dell'apparato sessuale (ermafroditismo vero o falso); il più spesso con dissonanze fra gli aspetti somatici sessuali e i caratteri psichici dell'impulso sessuale (omosessualità maschile o uranismo o urningismo o androginia; omosessualità femminile o tribadismo o ginandria). I caratteri sessuali secondarî possono essere prevalentemente quelli proprî del sesso fisico, oppure quelli proprî del sesso psichico del soggetto. S'hanno così uomini omosessuali di tipo femminile e di tipo virile, e donne omosessuali di tipo virile e di tipo femminile.

Vedi anche eredità; genetica; sesso.

Bibl.: R. Goldschmidt, Die Sexuellen Zwischenstufen, Berlino 1931.

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