Tòma, Gioacchino

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Pittore (Galatina, Lecce, 1836 - Napoli 1891). Autodidatta, nel 1855 si stabilì a Napoli dove, attivo come ornamentista, esordì dipingendo alcune nature morte. In contatto dal 1857 con i gruppi di cospirazione antiborbonica, combattè nel 1860 a fianco di Garibaldi. Dal 1861 T. cominciò a dipingere, con sensibilità vicina a quella di F. Palizzi e D. Morelli, opere che risentono, nella scelta dei temi, dei suoi ideali politici (Roma o morte, 1863, Lecce, Museo civico) maturando un linguaggio personale caratterizzato da un naturalismo dai toni sobrî e da una visione intimista accompagnata da sottili ricerche di effetti di luce, tenue e smorzata (Roma, Galleria nazionale d'arte moderna: Il viatico dell'orfana, 1877; Luisa Sanfelice in carcere, 1877). Nominato in seguito (1878) professore di disegno all'Accademia di Napoli, dal 1879 dipinse anche piccoli paesaggi, marine e ritratti. Scrisse l'autobiografico Ricordi di un orfano.

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