OLIMPICI, GIOCHI

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)

OLIMPICI, GIOCHI

Enrico Brescia

(XXV, p. 277; App. II, II, p. 453; III, II, p. 301; IV, II, p. 653)

I G.O. della xxii edizione, svoltisi a Mosca dal 19 luglio al 3 agosto 1980, sono stati gravemente compromessi dallo stato di tensione internazionale conseguente all'intervento militare dell'URSS in Afghānistān (dicembre 1979). Infatti gli USA assunsero l'iniziativa di proclamare (insieme a misure di carattere economico e politico) anche il boicottaggio delle Olimpiadi, iniziativa che raccolse l'adesione finale di 60 paesi, specialmente africani e asiatici. Alle gare hanno così partecipato atleti di 94 paesi con l'assenza, assai rilevante sul piano tecnico, degli atleti statunitensi, tedeschi occidentali e africani. L'Italia, come anche altri paesi, dopo la presa di posizione ufficiale del governo favorevole al boicottaggio, ha potuto tuttavia partecipare ai G. O. per decisione autonoma del CONI, ma con una rappresentativa ridotta numericamente per effetto del divieto imposto dal governo agli atleti militari e dipendenti statali. Questa edizione dei G. O., certamente anomala sul piano tecnico e sportivo, ha visto pertanto un massiccio numero di medaglie vinte dall'URSS e dalla Rep. Dem. Tedesca. Anche l'Italia ha tratto vantaggio dalla situazione ottenendo 15 medaglie, di cui 8 d'oro, 3 d'argento e 4 di bronzo. Hanno vinto la medaglia d'oro: L. Giovannetti (tiro a volo, fossa olimpica), M. Damilano (marcia, 20 km), S. Simeoni (salto in alto femminile), E.F. Roman (sport equestri, concorso completo indiv.), P. Mennea (200 m), C. Pollio (lotta stile libero, categoria 48 kg), E. Gamba (judo, categoria 71 kg) e P. Oliva (pugilato, categoria superleggeri). Hanno vinto la medaglia d'argento la squadra maschile di pallacanestro e le squadre di sciabola e di equitazione (nel concorso completo); la medaglia di bronzo: G. Cagnotto (tuffi dal trampolino 3 m), G. Gorla e G. Peraboni (vela, classe stelle), G. Ferrari (tiro con l'arco) e la squadra della staffetta 4 × 400 m. Sul piano internazionale, si è messo in luce l'etiope M. Yifter, con le vittorie nei 5000 m e nei 10.000 m.

Dal 13 al 24 febbraio 1980 si era svolta a Lake Placid la xiii edizione delle Olimpiadi invernali, con 36 specialità e la partecipazione di 1067 concorrenti di 37 paesi. Mentre ha trovato conferma piena il declino, già in atto da qualche anno, dello sci italiano nelle specialità alpine, si sono messi in grande evidenza lo svedese I. Stenmark, medaglia d'oro nello slalom speciale e gigante, e lo statunitense E. Heiden, vincitore di tutte e cinque le medaglie d'oro del pattinaggio di velocità (500 m, 1000 m, 1500 m, 5000 m e 10.000 m); nell'hockey si è avuta la vittoria degli USA, che hanno così interrotto la tradizionale supremazia dell'URSS. Nello slittino e nel bob è continuato il predominio della Rep. Dem. Tedesca; nella prima specialità l'Italia ha vinto la medaglia d'argento sia nel singolo sia nel biposto. Nelle gare nordiche hanno dominato i rappresentanti sovietici.

Dal 29 luglio al 13 agosto 1984 si sono svolti a Los Angeles i G.O. della xxiii edizione e si è ripetuta, a parti invertite, la stessa situazione del 1980: infatti l'URSS, seguita da tutti i paesi a regime comunista, tranne la Iugoslavia, la Romania e la Rep. Pop. di Cina, non ha partecipato ai G.O. motivando la sua astensione, comunicata peraltro quasi alla vigilia delle gare, con la presunta insufficienza delle misure di sicurezza predisposte dagli organizzatori per garantire l'incolumità degli atleti partecipanti. Pertanto a Los Angeles si è avuta la partecipazione degli atleti di 144 paesi, i quali hanno gareggiato per aggiudicarsi 226 medaglie d'oro: tante infatti sono diventate per l'introduzione di nuove discipline, specialmente nel settore femminile; in più sono stati ammessi, a titolo dimostrativo, il baseball e il tennis. Gli atleti italiani, vincendo 32 medaglie, hanno ottimamente figurato stabilendo, con 14 medaglie d'oro, il nuovo primato di vittorie olimpiche; inoltre hanno conquistato 6 medaglie d'argento e 12 medaglie di bronzo; nella classifica ufficiosa per nazioni, l'Italia si è piazzata al quinto posto, dopo USA, Romania, Rep. Fed. di Germania e Rep. Pop. di Cina nell'ordine. Hanno vinto la medaglia d'oro: L. Giovannetti (tiro a volo, fossa olimpica), D. Masala (pentathlon moderno indiv.), V. Maenza (lotta greco-romana, categoria 48 kg), M. Numa (fioretto indiv. maschile), A. Cova (10.000 m), N. Oberburger (sollevamento pesi, categoria 110 kg), M. Stecca (pugilato, pesi gallo), A. Andrei (getto del peso), G. Dorio (1500 m femminili), i fratelli G. e C. Abbagnale, tim. G. Di Capua (canottaggio, due con), la squadra di pentathlon moderno, e le squadre maschili di fioretto e di sciabola nella scherma e della 100 km a cronometro nel ciclismo. Hanno vinto la medaglia d'argento: E. Gufler (carabina aria compressa femminile), M. Marin (sciabola individuale), E. Gamba (judo, categoria 71 kg), S. Simeoni (salto in alto femminile), S. Todisco (pugilato, pesi minimosca) e F. Damiani (pugilato, pesi supermassimi). Hanno vinto la medaglia di bronzo: C. Massullo (pentathlon moderno indiv.), S. Cerioni (fioretto indiv. maschile), D. Vaccaroni (fioretto indiv. femminile), L. Scribani (tiro a volo, skeet), G. Evangelisti (salto in lungo), A. Bellucci (marcia, 50 km), L. Bruno (pugilato, pesi welter), A. Musone (pugilato, pesi massimi), G. Gorla e A. Peraboni (vela, classe stelle) e le squadre di spada, nella scherma, e di pallavolo maschile. In campo internazionale sono emersi lo statunitense C. Lewis (atletica), il cinese Li Ning (ginnastica), il tedesco occidentale M. Gross (nuoto) in campo maschile; la statunitense V. Brisco Hooks (atletica), la romena E. Szabo (ginnastica), le statunitensi T. Cohen e M.T. Meagher (nuoto) in campo femminile.

La xiv edizione delle Olimpiadi invernali si era svolta a Sarajevo dall'8 al 19 febbraio 1984, con la presenza di 39 specialità e la partecipazione di 1278 concorrenti di 49 paesi. La rappresentativa italiana ha ritrovato la via del successo, con le medaglie d'oro di P. Magoni e di P. Hildgartner, rispettivamente nello slalom speciale femminile e nello slittino monoposto maschile. Nello sci alpino si sono avute sorprendenti affermazioni degli statunitensi e la conferma degli svizzeri, mentre nello sci nordico hanno primeggiato gli svedesi. Notevole, in campo femminile, l'affermazione della finlandese M.L. Hämäläinen, vincitrice di tre medaglie d'oro nelle gare di fondo (5,10 e 20 km). I tedeschi della Germania orientale hanno confermato la loro supremazia nel bob, mentre nell'hockey l'URSS, dopo la delusione di Lake Placid, è tornata a occupare il vertice della classifica.

Dopo le due edizioni del 1980 a Mosca, e del 1984 a Los Angeles, piuttosto anomale sul piano della partecipazione, i G.O. della xxiv edizione, svoltisi a Sŏul dal 17 settembre al 2 ottobre 1988, hanno visto la presenza record di 161 paesi, con 9633 atleti in gara per contendersi i 241 allori olimpici in palio. Unici assenti: la Corea del Nord (formalmente ancora in stato di guerra con la Corea del Sud), Cuba, Etiopia, Nicaragua, Seicelle (solidali con la Corea del Nord) e Albania. Di conseguenza c'è stato il ritorno delle grandi sfide per conquistare, o mantenere, la supremazia sportiva e con essa il prestigio sul piano mondiale. Stati Uniti, Unione Sovietica, Rep. Fed. di Germania, Rep. Dem. Tedesca e, come spesso accade, il paese ospitante, la Corea del Sud, sono risultate alla fine i paesi più forti, secondo le previsioni. Tuttavia la classifica per nazioni, peraltro ufficiosa, ha presentato qualche sorpresa: in testa, nettamente, l'URSS con 55 medaglie d'oro, 31 d'argento e 46 di bronzo, ma per il secondo posto la Rep. Dem. Tedesca, con 37 medaglie d'oro, 35 d'argento e 30 di bronzo, ha scavalcato gli USA (36 medaglie d'oro, 31 d'argento e 27 di bronzo). Soddisfacente il comportamento dell'Italia, al decimo posto, con 6 medaglie d'oro, 4 d'argento e 4 di bronzo. Gli atleti azzurri che hanno meritato di salire sul podio sono stati: per l'oro, V. Maenza (lotta greco-romana, categoria 48 kg), S. Cerioni (scherma, fioretto indiv. maschile), A. Abbagnale, D. Tizzano, G. Farina e P. Poli (canottaggio, quattro di coppia), C. Abbagnale, G. Abbagnale e G. Di Capua tim. (canottaggio, due con), G. Parisi (pugilato, pesi piuma), G. Bordin (atletica, maratona); per l'argento, S. Antibo (atletica, 10.000 m), C. Massullo (pentathlon moderno indiv.), D. Masala, C. Massullo e G. Tiberti (pentathlon moderno a squadre), F. Bortolazzi, D. Vaccaroni, M. Zalaffi, L. Traversa e A. Gandolfi (scherma, fioretto a squadre femminile); per il bronzo, M. Damilano (marcia, 20 km), S. Battistelli (nuoto, 400 m misti), G. Scalzo (scherma, sciabola indiv.), M. Marin, G. Dalla Barba, D. Meglio e G. Scalzo (scherma, sciabola a squadre maschile). Questa edizione dei G.O., in cui è stato ammesso a titolo dimostrativo il taekwondo (tra le arti marziali, la più seguita in Corea), è stata caratterizzata dai numerosi casi di doping, scoperti grazie a controlli e analisi più severi e sofisticati rispetto al passato. Il caso più clamoroso è stato indubbiamente quello del velocista canadese di colore Ben Johnson, vincitore della gara dei 100 m piani, in cui aveva anche stabilito il nuovo record mondiale con 9,79 s: risultato positivo all'esame antidoping dopo la gara, Johnson ha dovuto cedere la medaglia d'oro al secondo arrivato, lo statunitense di colore C. Lewis, e ha subito una pesante squalifica insieme all'annullamento del record. Tra gli atleti da citare in questa edizione dei G.O., innanzitutto la tedesca orientale K. Otto, vincitrice di 6 medaglie d'oro nel nuoto, poi la statunitense F. Griffith con 3 medaglie d'oro e una d'argento, il nuotatore statunitense M. Biondi con 5 medaglie d'oro, una d'argento e una di bronzo; tra gli italiani, i fratelli C. e G. Abbagnale, insieme al timoniere G. Di Capua, capaci di ripetere il successo di Los Angeles nel canottaggio, due con, e infine G. Bordin, vincitore della maratona, prima medaglia d'oro olimpica in questa suggestiva specialità nella storia dello sport italiano.

Dal 13 al 28 febbraio 1988 si era svolta a Calgary, in terra canadese, la xv edizione delle Olimpiadi invernali, con 51 specialità e la partecipazione di 1436 concorrenti di 57 paesi. È stato ammesso ai G.O. invernali, a titolo dimostrativo, il freestyle, o sci artistico-acrobatico, nelle tre specialità gobbe, salto e balletto. Gli sciatori italiani hanno ottenuto buoni risultati, con le 2 medaglie d'oro di A. Tomba (slalom speciale e gigante), la medaglia d'argento di M. De Zolt (fondo, 50 km) e quelle di bronzo di J. Passler (biathlon indiv., 10 km) e del medesimo con gli altri altoatesini A. Zingerle, G. Tascler e W. Kiem (biathlon staffetta). Altri protagonisti sono stati il finlandese M. Nykänen, dominatore delle gare di salto dal trampolino (70 m, 90 m e a squadre) e il tedesco orientale F.P. Roetsch, vincitore delle due gare di biathlon individuale (10 km e 20 km). In campo femminile si sono messe in luce la svizzera V. Schneider, con 2 medaglie d'oro nello slalom (speciale e gigante) e le fondiste sovietiche, che hanno trionfato in quattro specialità su cinque conquistando anche molte piazze d'onore.

Sulla scia dello sviluppo economico degli anni Ottanta, la Spagna ha potuto organizzare senza risparmio di mezzi i G.O. della xxv edizione, svoltisi a Barcellona dal 25 luglio al 9 agosto 1992, con la partecipazione di 172 paesi che hanno inviato 10.632 atleti per contendersi 260 allori olimpici. I profondi mutamenti politici intervenuti in Europa negli ultimi anni hanno comportato, rispetto al passato, novità clamorose nelle rappresentative olimpioniche nazionali presenti in terra spagnola. La riunificazione delle due Germanie, la Rep. Fed. di Germania e la Rep. Dem. Tedesca, ha condotto sul piano sportivo alla costituzione di una rappresentativa nazionale unica. Invece il pressoché improvviso dissolvimento dell'URSS, conseguente alla fine del comunismo, e la riacquistata autonomia delle 15 repubbliche ex sovietiche, dopo un periodo di incertezza e di confusione hanno indotto le autorità locali a formare, ma per la sola partecipazione alle Olimpiadi invernali ed estive del 1992, una rappresentativa delle 12 repubbliche costituenti, in via provvisoria, la Confederazione degli Stati Indipendenti (CSI), mentre si sono presentate singolarmente le repubbliche baltiche: Lettonia, Estonia e Lituania, ritornate ai G.O. dopo 56 anni di assenza. Ancora, la guerra civile in Iugoslavia e il connesso distacco dalla Federazione delle repubbliche di Croazia e di Slovenia, ha avuto come effetto la presenza ai G.O. anche delle rappresentative di questi due paesi. Infine, si è registrata la partecipazione di Cuba, dopo 12 anni di assenza, e della Repubblica Sudafricana, riammessa ai G.O. dopo 32 anni in seguito alla fine ufficiale dell'apartheid. In questo scenario di profonde novità, resta da annotare l'ammissione ai G.O., a titolo dimostrativo, del badminton (sport di larga diffusione in Estremo Oriente) e dell'hockey su pista. La classifica ufficiosa per nazioni, alla fine dei G.O., ha visto al primo posto la CSI con 45 medaglie d'oro, 38 d'argento e 30 di bronzo, seguita dagli USA con 37 medaglie d'oro, 34 d'argento e 37 di bronzo; al terzo posto la Germania (33 medaglie d'oro, 21 d'argento e 28 di bronzo), mentre la Spagna, sorprendentemente, si è aggiudicata il sesto posto, dopo la Cina e Cuba nell'ordine. Discreto il piazzamento dell'Italia, in undicesima posizione, con 6 medaglie d'oro, 5 d'argento e 8 di bronzo. Gli atleti italiani che hanno vinto una medaglia sono stati: per l'oro, P. Ferrazzi (canoa, K1 slalom), G. Lombardi (ciclismo, indiv. a punti), F. Casartelli (ciclismo, indiv. su strada), G. Trillini (scherma, fioretto indiv. femminile), la squadra di fioretto femminile, la squadra di pallanuoto; per l'argento, V. Maenza (lotta greco-romana, categ. 48 kg), E. Pierantozzi (judo, categ. 66 kg femminile), M. Marin (scherma, sciabola indiv.), G. Abbagnale, C. Abbagnale e G. Di Capua tim. (canottaggio, due con), la squadra di ciclismo (100 km a cronometro); per il bronzo, L. Sacchi (nuoto, 400 m misti), S. Battistelli (nuoto, 200 m dorso), B. Rossetti (tiro a volo, skeet), M. Venturini (tiro a volo, fossa olimpica), G. De Benedictis (marcia, 20 km), A. Rossi e B. Dreossi (canoa, K2 500 m), la squadra di pentathlon moderno, l'armo del quattro di coppia nel canottaggio.

Poche le prestazioni di assoluto rilievo sui campi di gara, fatta eccezione per il ginnasta della CSI V. Chtcherbo, vincitore di 6 medaglie d'oro, per i nuotatori A. Popov ed E. Sadovyi della CSI e per il nuotatore ungherese T. Damyi, vincitori di 2 medaglie d'oro ciascuno, mentre la nuotatrice ungherese K. Egersgezi ha vinto 3 medaglie d'oro; i pugili cubani, come altre volte, hanno dominato vincendo la medaglia d'oro in sette categorie e quella d'argento in due, mentre nella pallacanestro maschile, vinta dagli USA, la Croazia e la Lituania hanno scalzato nell'ordine la CSI dalle piazze d'onore. Sullo specchio d'acqua di Banyoles è sfuggita all'armo azzurro, negli ultimi metri, la vittoria nel due con, che avrebbe significato per i fratelli G. e C. Abbagnale e il timoniere G. Di Capua la terza, consecutiva, affermazione olimpica.

Nella cittadina francese di Albertville, nell'alta Savoia, si era disputata dall'8 al 23 febbraio 1992 la xvi edizione delle Olimpiadi invernali, con la partecipazione di circa 2000 concorrenti di 65 paesi, impegnati in 56 specialità. Lusinghiero il bilancio degli sciatori italiani: 4 medaglie d'oro, con A. Tomba (slalom gigante), J. Polig (combinata alpina), D. Compagnoni (slalom supergigante femminile) e S. Belmondo (fondo 30 km femminile); 6 medaglie d'argento, con G. Martin (combinata alpina), A. Tomba (slalom speciale), M. De Zolt (fondo 50 km maschile), M. Albarello (fondo 10 km maschile), M. Albarello, G. Vanzetta, S. Fauner e G. Puliè (staffetta 4 × 10 km maschile) e S. Belmondo (fondo 10 km femminile); 4 medaglie di bronzo, con G. Vanzetta (fondo 15 km e 50 km maschili), N. Huber e H. Raffl (slittino biposto) e S. Belmondo, B. Vanzetta, M. Di Centa e G. Peruzzi (staffetta 4 × 5 km femminile). Buone affermazioni degli sciatori norvegesi anche nelle prove di sci alpino maschile e femminile, ma soprattutto nelle prove di fondo maschili, che hanno dominato in pieno. Nel fondo femminile, l'azzurra S. Belmondo ha interrotto, con la splendida vittoria nella 50 km, l'egemonia della grande protagonista, la russa L. Egerova. Dominio di tedeschi e austriaci nello slittino e dei tedeschi insieme agli atleti della CSI nel biathlon; poco appariscenti francesi, svizzeri e svedesi. Vedi tav. f.t.

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