Giordano

Enciclopedia Dantesca (1970)

Giordano (Iordano)

Adolfo Cecilia

Fiume della Palestina, il cui nome suona in latino Iordanes o Iordanus.

Si origina da tre sorgenti, ai piedi del massiccio di Hermon, e svolge il suo corso, di 350 Km, seguendo il tracciato N-S della fossa tettonica siro-africana. I tre rami si uniscono nella piana di Hüle, nella parte meridionale della quale il G. incide, con una gola fonda e stretta, una dura colata lavica; entro la gola compie numerosi salti, fino a giungere a 208 m. sotto il livello del mare. Entra poi nel lago Tiberiade e ne esce per affrontare il tratto più lungo del suo corso, lungo il quale riceve da sinistra le acque dello Yarmūk, per incanalarsi poi in una profonda fossa, che gli arabi chiamano " Ghōr ". A valle di Gerico, si getta nel Mar Morto.

Importante nella storia biblica come confine e baluardo contro i vicini popoli d'Oriente, acquistò, nel Nuovo Testamento, carattere di fiume sacro (purificazione del battesimo; battesimo di Cristo).

È ricordato due volte nella Commedia, sulla scorta di episodi biblici. In Pg XVIII 133-135, nel primo esempio di accidia punita (Di retro a tutti dicean: " Prima fue / morta la gente a cui il mar s'aperse, / che vedesse Iordan le rede sue), il G. sta a indicare tutta la Palestina: gli Ebrei fuggiti dall'Egitto attraverso il Mar Rosso, ribellatisi a Mosè, indugiarono nel deserto, morendo prima di vedere la Terra promessa, la Palestina appunto (Ex. 14, 10 ss.; Num. 14, 1 ss.). In Pd XXII 94-96 Veramente Iordan vòlto retrorso / più fu, e 'l mar fuggir, quando Dio volse, / mirabile a veder che qui 'l soccorso, ove s. Benedetto ricorda il miracolo biblico per ribadire la sua fede nell'intervento di Dio, il riferimento biblico è reso ancora più evidente dal retrorso del v. 94 (Ps. 113, 3 " Mare vidit et fugit, / Iordanis conversus et retrorsum "; v. anche Ios. 3, 14 ss.; Ex. 14, 21-29).

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