Fishta, Giorgio

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Poeta albanese, francescano (Fishtë, Scutari, 1871 - Scutari 1940). Dominò la vita letteraria albanese ed ebbe decisivo influsso sul movimento che portò il paese all'indipendenza. Il suo poema in trenta canti Lahuta e Malcís ("Il liuto delle montagne") nell'ediz. definitiva del 1937 è il capolavoro della letteratura d'Albania. Le sue liriche e una prosa lapidaria, in cui la cultura classica si fonde col più profondo spirito autoctono, ne fanno il più genuino interprete della spiritualità schipetara. Numerose le sue opere in versi e in prosa: Pika voeset ("Gocce di rugiada", 1909), Mrizi i Zânavet ("La dimora delle Muse", 1913), Vallja e Parrizit ("Ballata del Paradiso", 1925) e la raccolta delle sue più celebri satire Ânzat e Parnazit ("Le vespe del Parnaso", 1907). Scrisse drammi e poemi drammatici, fra cui il più noto è Juda Makabé (1923). Le prose sono sparse in giornali e periodici, specie nella rivista Hylli i dritës ("Astro del mattino") che, fondata da lui nel 1913, ebbe vita fino al 1944.

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