Técce, Giorgio

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Chimico e biologo italiano (Napoli 1923 - Roma 2006), dal 1969 professore di biologia molecolare nell'università di Roma "La Sapienza", della quale è stato rettore dal 1988 al 1997. Dopo essersi occupato di chimica delle fermentazioni, ha rivolto i suoi interessi alla genetica sperimentale e all'ingegneria genetica, promovendo il Centro di studio per gli acidi nucleici del CNR, che ha diretto dal 1970 al 1991, e studiando in particolare i problemi connessi all'eredità citoplasmatica e ai meccanismi della sua espressione genica. Nel 1981 è stato nominato membro del Consiglio di Amministrazione della Rai, dal quale si è dimesso nel 1985, quando è entrato a far parte del Consiglio regionale del Lazio, eletto come indipendente nelle liste del Partito comunista italiano. Uno dei protagonisti della ricerca italiana, T. ha rivestito un ruolo di primo piano nella politica della ricerca in Italia, sia come rettore dell'università La Sapienza, sia nelle battaglie in difesa della ricerca e a favore della comunicazione della scienza. Sensibile agli aspetti più innovativi della ricerca, T. ha presieduto la Società italiana di biotecnologie, battendosi per l'applicazione dell'ingegneria genetica all'agricoltura, nella convinzione che la scienza potesse dare un insostituibile apporto alla lotta contro la fame nei paesi del Terzo Mondo, e intervenendo nel dibattito sugli OGM in loro difesa, schierato al fianco dell'allora ministro della Sanità U. Veronesi.

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