MAGNAGHI, Giovan Battista

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 67 (2006)

MAGNAGHI, Giovan Battista

Ana Maria Millan Gasca

Nacque a Lomello, presso Pavia, il 21 marzo 1839, da una famiglia di proprietari terrieri. Dopo il trasferimento della famiglia a Genova, nel 1851 entrò nella Scuola di Marina. Ne uscì nel 1855 con il grado di guardiamarina di seconda classe.

Partecipò a vari episodi delle guerre risorgimentali, come l'assedio di Gaeta del 1860-61 (per i suoi meriti fu insignito della croce dell'Ordine militare di Savoia) e la battaglia di Lissa (1866).

Si dedicò in seguito allo sviluppo dei servizi scientifico-tecnici della Marina. Dopo un soggiorno all'estero, svolto su incarico ufficiale, per studiare l'organizzazione e la strumentazione degli istituti di idrografia di altri paesi europei, pubblicò nella Rivista marittima un Nuovo metodo per la determinazione della latitudine con due altezze (II [1868], p. 918). Nel 1872, diventato capitano di fregata di II classe, ebbe il comando dell'ufficio scientifico della Marina militare del I dipartimento marittimo presso il forte San Giorgio di Genova, che in quell'anno fu trasformato in Ufficio centrale idrografico della Marina (sostituendo quello precedente collocato a Livorno). In quest'istituzione militare, che diresse fino al 1888 e che nel 1899 fu denominata Istituto idrografico della Marina, condusse un'intensa attività nell'ambito delle scienze nautiche, in particolare nella matematica applicata alla navigazione (cartografia e geodesia) e anche nella fisica del mare. Sviluppò inoltre numerosi strumenti nautici e scientifici e fu autore del volume Gli strumenti a riflessione per misurare angoli (Milano-Napoli 1875).

Il M. impostò l'attività dell'Ufficio idrografico della Marina come istituzione volta a eseguire un rilievo sistematico dei mari italiani, sulla base di solide conoscenze matematiche e scientifiche nel campo dell'oceanografia fisica e grazie anche all'attività di progettazione di strumenti nautici, meteorologici e talassografici. Organizzò la produzione della cartografia e, in generale, della documentazione nautica necessaria a garantire la sicurezza della navigazione civile e militare, concorrendo alla circolazione internazionale dell'informazione idrografica. A questo scopo il M. si occupò della formazione degli ufficiali idrografi e creò, dotandoli delle necessarie apparecchiature, un osservatorio astronomico presso la sede nel forte San Giorgio e osservatori oceanografici a Genova, Venezia e La Maddalena. Nel contempo, installò le officine necessarie a fornire sostegno tecnico all'istituto: da una parte, le officine cronometrica, fotografica e galvanoplastica e l'officina meccanica per la costruzione e le riparazioni degli strumenti astronomici, nautici e geodetici; dall'altra, le officine per la produzione della cartografia, ossia per l'incisione in rame, la calcografia, la litografia e la tipografia, insieme con una scuola di disegnatori e incisori. Nel 1877 pubblicò il volume Tavole e formule nautiche (Milano); dall'anno successivo undici campagne idrografiche da lui dirette nei dieci anni fino alla fine del suo mandato permisero di coprire tre quarti circa del litorale italiano, con la conseguente pubblicazione di più di 100 carte e piani di porti e 130 vedute di costa.

Tra i lavori pubblicati da lui, o sotto la sua supervisione, meritano menzione: La nuova bussola a liquido della R. Marina costruita presso l'Ufficio idrografico sui disegni di G.B. M. capitano di vascello, in Riv. marittima, XV (1882), vol. 52, p. 39; M. Bagini, Prontuario delle distanze da porto a porto per l'applicazione della legge 6 dicembre 1885, n. 3547 (serie 3) sui provvedimenti a favore della marina mercantile, compilato presso l'Ufficio idrografico della R. Marina sotto la direzione (e con prefazione) di G.B. M., Genova 1888; Lo scandaglio per le grandi profondità costruito presso l'Ufficio idrografico della R. Marina sui disegni di G.B. M., ibid. 1894; Descrizione ed uso del piccolo apparecchio a scandagliare per la R. Marina, costruito sui disegni del vice ammiraglio G.B. M., ibid. 1913.

Il M. partecipò ai lavori della Commissione geodetica italiana, che prese parte ai lavori dell'Associazione internazionale per la misura del grado di meridiano terrestre in Europa (fondata nel 1867), collaborando con gli astronomi G. Schiaparelli ed E. Fergola nella determinazione astronomica della differenza di longitudine fra Milano e Genova e fra Napoli e Genova e, nel 1876, per quella fra Pachino e Napoli. Nello stesso anno determinò la latitudine astronomica di Pachino e l'azimut del Monte di Mezzogregorio dall'orizzonte di Pachino, per poi determinare astronomicamente la posizione di Lampedusa e Linosa. Nel 1878 partecipò, al comando della nave "Washington" - adibita due anni prima al servizio idrografico - ai lavori di triangolazione della Sardegna per correggere la precedente Carta dell'isola e del Regno di Sardegna (Parigi 1849), compilata dal generale Alberto Ferrero Della Marmora in collaborazione con C. De Candia, la cui documentazione matematica era andata perduta in un incendio. Tra 1882 e 1884 diresse, con lo zoologo E. Giglioli, una campagna oceanografica nel Mediterraneo durante la quale furono scoperte nuove specie e si misurò una profondità di 4067 m, la massima allora conosciuta. Negli stessi anni il M. prese parte a uno studio sulle correnti marine, che, grazie a osservazioni nel Tirreno, negli stretti di Gibilterra, Dardanelli e Bosforo, permise di accertare l'esistenza di due correnti continue in senso inverso, una superficiale e una profonda, tra le quali si interpone uno strato neutro.

Uno dei suoi primi contributi alla strumentazione scientifica fu il perfezionamento del circolo per misurare angoli di G.B. Amici, descritto dal M. nel suo già citato libro del 1875, mentre il suo contributo più originale - utile in ambito idrografico e anche talassografico - fu il "correntometro", per la misurazione della velocità e direzione delle correnti d'acqua, risalente al 1880 circa e perfezionato nel 1920 da G. Boccardo, uno dei più brillanti operai meccanici delle officine create dal M. presso l'Ufficio idrografico. Nel seguito perfezionò lo scandaglio di W. Thomson per misurazioni a grandi profondità e progettò un nuovo scandaglio a filo per profondità inferiori ai 100 m. Introdusse inoltre un modello di bussola con rosa semigalleggiante (già in uso intorno al 1880). Infine, progettò una bottiglia a pressa d'acqua per il prelievo di campioni di acqua per la talassografia chimica e l'armatura per un termometro a rovesciamento che consente di misurare la temperatura dell'acqua a qualunque profondità.

Per quest'attività ebbe numerosi riconoscimenti e fu ammesso in diverse società scientifiche: nel 1881 fu nominato "officier de l'Instruction publique" dell'Académie française; nel 1883 membro corrispondente dell'Accademia dei Lincei; nel 1887 membro corrispondente della R. Società geografica italiana.

Nel 1888 fu promosso contrammiraglio e iniziò un periodo contrassegnato da impegni, prima militari e poi anche politici; quindi la sua attività scientifica diventò più sporadica. Dapprima destinato al Consiglio superiore della Marina, nel 1890 diventò direttore generale del Servizio idrografico e nel seguito capo di stato maggiore presso il ministero della Marina. Ebbe un delicato incarico nel 1893 al comando della divisione navale d'America e come presidente del "Consiglio" organizzato dai comandanti delle unità appartenenti alle Marine militari di diversi paesi con interessi in Brasile, dove si era avuta un'insorgenza della Marina contro il governo. Nel 1894 assunse il comando militare di La Maddalena e fu promosso viceammiraglio. Nel 1900 fu eletto alla Camera dei deputati nel collegio di Taranto.

Il M. morì a Roma il 21 giugno 1902.

Fonti e Bibl.: Necr., in Atti della R. Accademia dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze matem., fis. e naturali, s. 5, XI (1902), pp. 345 s.; P. Dore, Geodesia e topografia, in Un secolo di progresso scientifico italiano 1839-1939, I, Roma 1939, pp. 487-522; F. Tricomi, Matematici italiani del primo secolo dello Stato unitario, in Memorie dell'Accademia delle scienze di Torino, cl. di scienze matem., fis. e naturali, s. 4, I (1962), 1, p. 69; G. Acquaviva, M. e Lucifero: ufficiali di Marina, deputati di Taranto, Fasano 1994; P. Presciuttini, L'Istituto idrografico della Marina in forte San Giorgio, Genova 1995, ad indicem.

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