ADORNO, Giovanni

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

ADORNO, Giovanni

Giuseppe Oreste

Figlio di Raffaele e di Violante Giustiniani, seguì le vicende del fratello Agostino fin dal 1467; quando questi fu governatore di Genova per lo Sforza (1488-99), tenne il comando militare con notevole autorità, anche politica. Mostrò grande energia nel 1493, durante la peste. Rifiutò, nel 1494, a Guglielmo d'Ornano il permesso di tornare in Corsica (allora governata dal Banco di S. Giorgio), dove la riottosa nobiltà metteva in pericolo quella posizione strategica importante per gli sviluppi dell'impresa di Carlo VIII. In quello stesso anno fu a disposizione del cardinale Giuliano Della Rovere, rifugiatosi a Savona per sfuggire alle minacce del papa Alessandro VI. Comandò poi la flotta genovese nella Riviera di Levante e batté l'esercito aragonese nella battaglia di Rapallo (8 sett. 1494); in quell'occasione si oppose, a rischio della propria vita, ai saccheggi, cui le milizie svizzere volevano abbandonarsi dopo la battaglia.

Il 28 maggio 1495 a Milano partecipò al consiglio segreto in vista dell'imminente conflitto coi Francesi, chiedendo rinforzi per Genova; il 25 settembre rappresentò il governo presso l'imperatore Massimiliano a Genova; e così nel 1498, quando venne Lodovico il Moro (16-24 marzo).

Nel precipitare della crisi della signoria genovese (1498), pur sollecitato da Lodovico il Moro, che lo attendeva con ansia, tardò a condurgli i rinforzi di truppe, mentre il fratello avviava segrete trattative col re di Francia. Occupata Alessandria dai Francesi lo stesso giorno che egli partiva, tornò a Genova e intervenne alle deliberazioni per la dedizione della città al re di Francia (6 settembre). Da Napoli, dove si recò subito dopo, mantenne contatti con lo Sforza: una sua lettera cifrata, del 7 genn. 1500, indirizzata ad un Vittorini, molto probabilmente pseudonimo di Lodovico il Moro, lo mostra in trattative con il re di Napoli, in confidenza con il segretario di quello, ma sempre fedele allo Sforza. Sembra morisse nel 1500 a Napoli.

Aveva sposato Eleonora, figlia di Roberto Sanseverino: sua figlia Violante fu moglie di Bernardo di Savoia, signore di Racconigi.

Fonti e Bibl.: Bartholomei Senaregae De rebus Genuensibus Commentaria...,in Rer. Italic. Script.,2 ediz., XXIV, 8, a cura di E. Pandiani, pp. XXI, XXVIII, XXXIII, 4, 5-12, 15, 17, 21, 26, 27, 34-38, 46, 47, 51, 52, 57, 58, 61, 62, 64, 68, 70, 73, 74, 75,79; Antonii Galli Commentarii de rebus Genuensibus..., ibid.,2 ediz., XXIII, 1, a cura di E. Pandiani, pp. 42, 75, 76; P. Litta, Fam. cel. ital., Adorno,tav. VII; A. Giustiniani, Castigatissimi Annali...,Genova 1537, cc. 232r, 244, 245r, 246, 247v, 250r, 251v; B. De Rossi, Istoria genealogica e cronologica delle due nobilissime case Adorna e Botta,Firenze 1719, pp. 66, 108, 141, 148-157, 164, 207; G. B. Spotorno, Storia letteraria della Liguria,II, Genova 1824, p. 174; L. T. Beigrano, Della dedizione dei Genovesi a Luigi XII re di Francia,in Miscell. di storia ital.,I (1862), pp. 563, 566, 568, 569;L. G. Pélissier, Docurnents pour l'histoire de l'établissement de la domination franc. à Gênes (1498-1500),in Atti d. Soc. ligure di storia Patria,XXIV, 2 (1894), passim;F. Donaver, La storia della repubblica di Genova,II, Genova 1913, pp. 90, 91, 92, 113, 114, 115 C. Bornate, La visita di Lodovico Sforza detto il Moro a Genova,in Saggi per nozze Pétit Bon-Negri,Novara 1919, pp. 80, 81, 82; Id., Genova e Corsica alla fine del Medioevo,Milano 1940, pp. 61, 78, 80, 81, 116, 205, 280; L. Volpicelli, La questione di Pietrasanta nell'anno 1496,in Atti d. Soc. ligure di storia patria,LIV, 1 (1926), p. 84; P. Pieri, Il Rinascimento e la crisi militare italiana,Torino 1952, P. 320 nota.

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