Animùccia, Giovanni. - Musicista (n. forse Firenze, dopo il 1500 - m. Roma1571); forse allievo del fratello Paolo, fu dal 1550 a Roma, dove nel 1555 successe al Palestrina quale maestro della cappella Giulia in S. Pietro. Più che per le poche pagine profane (madrigali) l'A. è ammirato per le musiche di chiesa (messe, mottetti, Magnificat, ecc.) e le laudi spirituali composte per le riunioni oratoriali promosse dal suo amico Filippo Neri e pubblicate in 2 libri a Roma nel 1563 e nel 1570. L'arte dell'A. è considerata come una delle prime manifestazioni della tendenza (trionfante poi con il Palestrina) verso una polifonia più chiara e trasparente di quel che non fosse la franco-fiamminga, e meglio atta, quindi, a lasciare intendere le parole dei sacri testi.
Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)
Nacque a Firenze nei primi anni del XVI secolo. "Inter amoenissimos hortos educatus", come scrisse di lui il Poccianti, egli trascorse in Firenze gli anni giovanili e dovette certamente essere a contatto con gli artisti, letterati e musicisti dell'ambiente mediceo. Degli anni fiorentini dell'ANIMUCCIA, ...
D'origine fiorentina, nacque verosimilmente sul principio del sec. XVI, ma è compreso fra i maestri di scuola romana predecessori di Pierluigi da Palestrina. Pubblicò nel 1547 il suo Primo Libro di Madrigali a quattro cinque e sei voci, dedicandolo al concittadino Nicolò del Nero. In Roma, ove il fratel ...