Sòdoma, Giovanni Antonio Bazzi detto il

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Pittore (Vercelli 1477 - Siena 1549). Allievo a Vercelli di G. M. Spanzotti (dal 1490), fu a Milano, dove conobbe i pittori lombardi leonardeschi, e quindi a Siena. La prima commissione senese furono gli affreschi del monastero di S. Anna in Camprena (1503-04), che già rivelano l'influsso, allora dominante a Siena, della pittura del Perugino e soprattutto del Pinturicchio; dal 1505 lavorò al completamento degli affreschi del chiostro di Monteoliveto Maggiore, lasciati incompiuti da L. Signorelli. Per iniziativa di Sigismondo Chigi ottenne l'incarico di lavorare al soffitto della stanza della Segnatura in Vaticano (1508); dello stesso periodo sono la Crocifissione e la Natività di S. Francesco a Subiaco. Il soggiorno romano contribuì alla maturazione artistica di S., che fuse l'esperienza leonardesca con le novità dell'arte fiorentina e la conoscenza di Raffaello, in uno stile narrativo caratterizzato da forme solide, vivo colorismo e morbidezza di contorni, caratteri che si evidenziano nella Deposizione (1510 circa, Siena, Pinacoteca nazionale), eseguita poco dopo il rientro a Siena. Allo stesso periodo risalgono la Giuditta (Siena, Pinacoteca nazionale) e l'Allegoria dell'Amore (Louvre), mentre poco più tarda è la Madonna con Bambino e santi (Torino, Galleria sabauda). Intorno al 1517 era a Roma per eseguire gli affreschi con Storie di Alessandro Magno nella villa di Agostino Chigi, poi detta Farnesina; di nuovo a Siena, nel 1518 affrescava, con Beccafumi e G. del Pacchia, Storie della Vergine nell'Oratorio di S. Bernardino. Non è certo dove abbia trascorso gli anni 1518-25, in cui non è documentato a Siena. Tornato nella città, eseguì lo stendardo per la Compagnia di S. Sebastiano (1525, Firenze, Galleria palatina); negli anni successivi assolse a numerose commissioni, di cui molte pubbliche (affreschi della cappella di S. Caterina in S. Domenico, 1526; SS. Ansano e Vittore, 1529, Palazzo ducale; La Madonna dà l'abito a s. Ildefonso, 1530 circa, S. Spirito). L'opera del S. fu utile tramite, nell'ambiente senese, per la conoscenza delle novità artistiche dei centri più importanti; negli ultimi anni, quando già a Siena emergevano nuove personalità di artisti, S. svolse la sua attività tra Volterra, Pisa e Lucca (Madonna con Bambino e santi, 1542, Pisa, Museo civico).

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