BASSANI, Giovanni Battista

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)

BASSANI, Giovanni Battista

Adriano Cavicchi

Nacque a Padova intorno al 1650, ma mancano documenti per stabilire con precisione la data di nascita; quella finora considerata del 1657 o 1658 contrasta con i nuovi elementi venuti alla luce durante le ricerche per il presente lavoro che tendono ad anticiparla, più verosimilmente, attorno al 1650. Sulla sua formazione musicale sussistono ancora molti dubbi; attribuzioni tradizionali gli assegnano per maestri ora il padre Daniele Castrovillari, ora addirittura Carissimi; studi più recenti (Haselbach) ne hanno stabilito affinità con l'ambiente veneziano e segnatamente col bergamasco Giovanni Legrenzi, per quanto è bene notare che tra il 1657 ed il 1670 (ami della formazione del B.) il Legrenzi si trovava a Ferrara maestro di cappella dell'Accademia dello Spirito Santo. Alla fine del 1671 o all'inázio del 1672 il B. occupa il posto di organista dell'Accademia della Morte di Ferrara.

Nel 1670 Giovanni Battista Mazzaferrata dal posto di organista veniva elevato a maestro di cappella dell'Accademia della Morte; all'organo gli succedeva il bolognese padre Francesco Passarini, il quale, però, a sua volta nel 1671 aveva già abbandonato questo incarico. Il successore di Passarini è il B., che viene così ad occupare un posto già tenuto da eminenti organisti come L. Luzzaschi, E. Pasquini e G. Frescobaldi.

Nel primo soggiorno ferrarese del B. (che viene datato da Engel al 1677) si ha notizia di tre oratori, finora del tutto ignoraú, appositamente scritti per l'Accademia della Morte ed eseguiti nella chiesa della stessa confraternita: L'Esaltazione di S. Croce (testo di F. Bemi), il 7 apr. 1675, in cui si dice: "Già organista della medesima chiesa", sicché a questa data non era più in carica di organista; L'Epulone, ripetuto nell'ottavario dei morti del 1676 e ancora nella chiesa di Trecenta presso Rovigo nel 1679; La tromba della Divina Misericordia (testo di G. B. Rosselli). Quest'ultimo oratorio, di cui rimane la partitura, conservata a Modena nella Biblioteca Estense (Mus. G. 14), riveste una particolare importanza in quanto è l'unica sua composizione pervenutaci anteriore all'Op. I. Durante il periodo che intercorre tra la fine dell'incarico d'organista (fine 1674 inizio 1675) e la sua aggregazione all'Accademia Filarmonica di Bologna (3 giugno 1677) si deve supporre che fosse già in contatto con l'ambiente bolognese e probabilmente a questo periodo risalgono i rapporti con quella scuola ed in particolare con A. Corelli che, codificati-nella tradizione, hanno una notevole rispondenza stilistica nelle musiche strumentali. Nel 1677 si stampa appunto l'Op. I del B., dalla quale apprendiamo il suo trasferimento a Finale di Modena in qualità di "maestro di musica e organista" di quella Confraternita della Morte. L'anno successivo, 1678, rappresenta a Mirandola nella chiesa di S. Maria Maddalena l'oratorio L'amore ingeniero e probabilmente passa al servizio del duca di Mirandola: infatti nel frontespizio dell'Op. II, pubblicata nel 1680, si dice: "Maestro di cappella del duca della Mirandola"; ciò trova riscontro nel titolo della Sonata a due violini e b.c. del B., contenuta nell'antologia edita dal Monti a Bologna nello stesso anno; l'ultima notizia che lo riguarda a Mirandola è quella dell'oratorio Il mistico roveto (di L. Lotti) eseguito in quella chiesa nel 1681. Si ignora quanto tempo sia rimasto al servizio di quel duca, e quali rapporti abbia avuto con l'importante ambiente musicale della vicina corte modenese; dalla dedica dell'Op. III risulta che nel genxiaio del 1682 il B. era a Bologna e solo "Accademico Filarmonico". Ciò è confermato anche dal frontespizio dell'oratorio La tromba della Divina Misericordia che lo dice: "Già M° di cappella dei Duca della Mirandola" (l'oratorio fu eseguito nel novembre 1682 alla chiesa della confraternita dei SS. Sebastiano e Rocco di Bologna).

È da sottolineare l'importanza di questo soggiorno bolognese, durante il quale il B. si inserisce in modo determinante in quella rigogliosa vita musicale; il 9 marzo 1682 viene proclamato "principe" dell'Accademia filarmonica e nel novembre rappresenta l'oratorio sopra citato (scritto fin dal 1676 per l'Accademia della Morte di Ferrara) e nel dicembre un altro oratorio, Il Davide punito overo la pestilente strage d'Israele (testo di G. V. Snodelli).

Durante il 1683, uno degli anni più fecondi della sua vita, il B. mette in scena la sacra rappresentazione (e non oratorio) Il trionfo dell'Amor Divino alla chiesa di S. Benedetto in Bologna e dà inizio alla sua non trascurabile attività di operista: a Venezia, al teatro S. Angelo, con il Falaride, tiranno d'Agrigento (A. Morselli) e a Bologna, Teatro della Sala o al Teatro del Pubblico, con L'Amorosa preda di Paride. Quest'anno fortunato si conclude con la stampa delle Op. IV e V e con l'elezione a maestro di cappella dell'Accademia della Morte di Ferrara.

Il ritorno del B., ormai più che famoso, in quella città che oltre dieci anni prima lo aveva visto esordiente, coincide con uno dei momenti di decadenza di questa Accademia e, senza dubbio, il suo primo anno di soggiorno ferrarese sarà stato assorbito dal riassestamento della decaduta istituzione: infatti nel 1684 non abbiamo notizia che della stampa dell'Op. VI. Nel 1685 compone, espressamente per il teatro Bonacossi di Ferrara, l'opera Alarico re dei Goti (di B. Bonacossi); l'anno successivo viene nominato maestro di cappella della cattedrale.

Ormai il B. si è definitivamente stabilito a Ferrara e fino al 1712 suddividerà la sua attività tra l'Accademia della Morte e la cappella della cattedrale; continuerà tuttavia a scrivere melodrammi per Ferrara e per altre città italiane, e a pubblicare presso gli editori bolognesi e veneziani sino all'opera XXXII. Per l'Accademia della Morte, oltre a varia musica sacra, scrisse diversi oratori; per la cappella del duomo-portò a compimento un'opera poderosa: la composizione a quattro voci con violini, ripieni ed organo delle parti mobili (Introiti, Graduali, Offertori, Post Communii, Sequenze, Tratti, Passi e Inni) delle settantasei solennità celebrate annualmente dalla cattedrale ferrarese. La presente opera si trova conservata in otto grosse partiture parzialmente autografe (tre delle quali purtroppo oggi smarrite) che, con le relative parti ed un dettagliato inventario autografo, si conservano nell'Archivio del Capitolo metropolitano di Ferrara (segnatura: A-H).

Di non poco aiuto, in un'attività così vasta, gli sarà stato il figlio Paolo Antonio, prima organista dell'Accademia della Morte, poi *vice maestro di cappella della cattedrale e dell'Accademia della Morte" (così nella sua Op. I, Bologna 1677, M. Silvani); infatti alcune sue composizioni si trovano, tra quelle del padre sopra citate.

Ultimo documento del B. a Ferrara è l'Inventario autografo che termina: "Io Gio. Battista Bassani Maestro di Capella dela Cattedrale ho fatto e consegnato le sudette Compositioni... et ho ricevuto il sud. intiero pagamento. In fede p. Mano propria,... è questo il 16 "luglio 1712" (c. 22). Nello stesso anno il B. si trasferiva a Bergamo.

A questo passo dovevano averlo indotto vari motivi: da un lato, l'Accademia della Morte, già in declino da tempo, stava per entrare in un periodo di decadenza che nel giro di pochi lustri doveva condurla all'estinzione completa (non dimentichiamo che gli ultimi oratori fatti alla Morte erano addirittura senza cori); la cattedrale, d'altra parte, per la quale egli aveva creato il repertorio per tutto l'anno, probabilmente non aveva più bisogno di un compositore così importante e l'attività del maestro di cappella si poteva ridurre a quella di direttore delle esecuzioni. In una situazione simile e con la prospettiva di lasciare il suo posto al figlio Paolo Antonio, il B. decise di recarsi "... a servire la città di Bergamo..." (Ferrara, Arch. Notarile, Atti del notaio L. Ferrari, luglio 1712, fasc. 784 c.n.n. 6).

A Bergamo, dove secondo lo Scotti pare abbia preso servizio il 9 maggio 1712 come maestro di cappella in S. Maria Maggiore ed insegnante nella Pia Scuola Musicale della Congregazione di carità, rimase fino alla morte avvenuta il 10 ott. 1716.

Formulare un preciso giudizio critico sull'opera del B. non è agevole in quanto la maggior parte délla sua vasta produzione attende ancora una riedizione moderria; ciononostante non ci sembra azzardato annoverarlo tra i principali musicisti della fine del 1600. La sua reazione al formalismo oggettivo nel quale si stava cristallizzando la produzione musicale della fine del sec. XVII è la principale caratteristica della sua ben distinta personalità. Nella sua opera è sempre evidente una ricerca espressiva: un'espressività personale e carica di tensione specie nei movimenti lenti che nasce da un'evoluta e ricca successione armonica: quella stessa espressività che a volte ricerca con mezzi tecnici e costruttivi (Requiem con sole viole; arie con sole viole negli oratori Mosè e Giona; aria su movimento continuo di semicrome nel Mosè; aria su basso ostinato ne Il Giona) e che risolve in pagine originali e poeticamente valide. Da sottolineare la superiore maestria nell'uso delle voci, sia in coro sia. a solo, e degli strumenti, in particolar modo del violino che tratta da virtuoso (pur limitandosi alla terza posizione) nello sfoggio di difficili e non comuni colpi d'arco.

Nella vastissima e significativa produzione del B. un posto particolare spetta alle composizioni stampate (delle quali si cita, per brevità, solo la, prima edizione e non le numerose altre italiane e straniere), quasi tutte contrassegnate dal numero d'opera: Balletti, Correnti, Gighe e Sarabande à violino, e violone, overo spinetta con il secondo violino a beneplacito. Op. I, Bologna 1677; L'Armonia delle sirene. Cantate amorose musicali a voce sola. Op. II, ibid. 1680; Il Cigno canoro: cantate amorose [a voce sola] Op. III, ibid. 1682; La Moralità armonica. Cantate a due e 3 voci. Op. IV, ibid. 1683; Sinfonie a due e tre instrumenti, con il basso continuo per l'organo. Op. V, ibid. 1683; Affetti canori. cantate, et Ariette [voce sola] Op. VI, ibid. 1684; Eco armonica delle muse. Cantate amorose à voce isola. Op. VII, ibid. 1688; Metri sacri resi armonici in Motetti a voce sola con violini. Op. VIII, ibid. 1690 (tutte queste opere furono stampate dal Monti); Armonici entusiasmi di Davide overo Salmi concertati a quattro voci con violini, e suoi ripieni. Op. IX, Venezia 1690, Sala; Salmi di compieta a tre e quattro voci concertati, con violini e ripieni. Op. X, ibid. 1691, Sala; Concerti sacri. Motetti à una, due, trè [sic], e quattro voci con violini e senza. Op. XI, Bologna 1692, Monti; Motetti a voce sola. Op. XII, Venezia 1692, Sala; Armonie festive o siano Motetti sacri a voce sola con violini. Op. XIII, Bologna 1693, Monti; Amorosi sentimenti di cantate a voce sola. Op. XIV, Venezia 1693, Sala; Armoniche fantasie di cantate amorose a voce sola. Op. XV, ibid. 1694, Sala; La Musa armonica. Cantate amorose musicali a voce sola. Op. XVI, Bologna 1695, Monti; La Sirena amorosa. Cantate a voce sola con violini. Op. XVII, Venezia 1699, Sala; Messe concertate à 4 e 5 voci, con violini, e ripieni. Op. XVIII, Bologna 1698, Silvani; Languidezze amorose. Cantate a voce sola. Op. XIX, ibid. 1698, Silvani; Messa per li defonti concertata à quattro voci, con viole, e ripieni. Op. XX, ibid. 1698, Silvani; Salmi concertati a 3, 4 e 5 voci con violini, e ripieni. Op. XXI, ibid. 1699, Silvani; Lagrime armoniche ò sia Il Vespro de defonti a quattro voci con violini, e suoi ripieni. Op. XXII, Venezia 1699, Sala; Le Note lugubri concertate ne responsorij dell'ufficio de morti, a quattro voci, con viole, e ripieni. Op. XXIII, ibid 1700, Sala; Davidde armonico espresso ne Salmi di mezzo concertati à due, e tre voci con violini per tutto l'anno. Op. XXIV, ibid. 1700, Sala; Completory Concenti à 4 voci concertate mancando qual si voglia parte con violini, e ripieni à beneplacito. Op. XXV, Bologna 1701, Silvani; Antifone sacre à voce sola con violini per tutto l'anno, e due Tantum Ergo. Op. XXVI, ibid. 1701, Silvani; Motetti sacri a voce sola, con violini. Op. XXVII, ibid. 1701, Silvani; Cantate amorose a voce sola. Op. XXVIII, Bologna 1701 [?]; Corona di fiori musicali tessuta d'Ariette con varji stromenti. Op. XXIX, Bologna1702, Silvani; Salmi per tutto l'anno a otto voci reali divise in due chori, con il secondo organo à beneplacito. Op. XXX, ibid. 1704, Silvani; Cantate, et arie amorose a voce sola, con violini unissoni. Op. XXXI, ibid. 1703, Silvani; Messe concertate a quattro voci, con strumenti e ripieni, parte con strumenti obligati, e altre con strumenti à beneplacito, con una Messa per li defonti, con li strumenti ad arbitrio. Op. XXXII, ibid. 1710, Silvani.Le opereIX, X, XII, XIV, XV, XVIIeXXII, che ci sonopervenute nelle edizioni veneziane, hanno avuto anche edizioni bolognesi; ciò è documentato dagli Indici dell'opere di Musica sin'hora stampate in Bologna, mentre dell'Op. XXVIII, che Pasini cita stampata a Bologna, non è fatta menzione. Non abbiamo riportato le edizioni attribuite al Bortoli (Venezia) in quanto: Opere stampate e che si trovano appresso Antonino Bortoli in Venezia co'suoi Prezzi (alla fine dell'Armonico Prattico al Cembalo, di F. Gasparini, 1745) è evidente un indice di vendita e non di edizione. Rimangono ancora altre composizioni stampate, ma non contrassegnate dal, numero d'opera, fra le quali si ricordano cinque sonate, rispettivamente tre per 2 violini e b.c. e due per organo, nelle raccolte seguenti: Scielta delle Suonate a due violini, con il Basso continuo per l'organo, raccolte da diversi eccellenti autori, Bologna1680, per Giacomo Monti; Harmonia Mundi. Consisting of Six Favorite Sonata's (for 2 Violins & Bass), collected out of the choisest Works of Six most Eminent Authours [sic], viz. Sign.r Torelli, Mr. H. Purcell, Sign.r B., Mr. Pepush, Sign.r Albinoni, Sign.r Pez..., London 1707, J.Young; Sonate da Camera cioè Sinfonie, Alemande, Correnti, balletti, Sarabande da suonare con cinque stromenti da arto, et altri..., s.l. [maVenezia] 1670 di J. Rosenmüller (una suonata evidentemente trascrittadal Rosenmüller, cfr. Pasini e Haselbach); Sonate da organo di varii autori, dedicate all'ill.mo, rev.mo mons.re D. Antonio Vidmann, vicelegato di Bologna... (s. l. né d., maprobabilmente pubblicate a Bologna da G. C. Arrestinel 1697); XVII Sonate da organo o cembalo del Sign. Ziani, Pollaroli, B. e altri famosi autorij, Amsterdam (circa 1705), E.Roger(un'ediz. inglese della stessa opera, pubblicata a Londra [1710] da J. Walsh & P. Randall... & J.Hase, col. titolo: Voluntarys and Fugues made on purpose for the Organ or Harpsichord by Ziani, Pollaroli, B. and other Famous Authors...); un motetto, Coeli tuba clangenie, nella raccolta Motetti sagri à voce sola con instrumenti. Raccolta di diversi autori per ogni tempo..., Bologna 1695, C.M. Fagnani; interamente del B., Motetti per concerti ecclesiastici [a5-12 voci], Venezia 1698, Vincenti; sei Messe a 4 voci e ripieni, archi, tromboni e basso continuo, in Acroma Missale..., AugustaeVindel. 1709, J.Chr. Wagner e un Te Deum laudamus, a 5-8 voci con violini, in Pro primitiis musicalibus continentibus, Osnabrück1664 (sic: cfr. Eitner e Haselbach). Numerose sono anche leedizioni moderne italiane e straniere delle sonate per organo e per violino, delle cantate, delle arie e delle musiche sacre, riprese dalle singole opere dei B. o da frammenti di queste. Fra le più recenti, citiamo il Magnificat a quattro voci con violini e ripieni dall'Op. IX, a cura di R. Nielsen per conto della Sagra Musicale Umbra (Perugia 1952) e la Sonata a tre n. 7 dall'Op. V, a cura di E. Bonelli (Padova 1961).

Inoltre, ai melodrammi e agli oratori già citati si devono aggiungere: Vitige, dramma per musica di B. Bonacossi, Ferrara, Teatro Bonacossi, carnevale 1686; Alarico Re de'Goti, dramma per musica, ibid. 1686 (rifacimento dell'opera rappresentata l'anno precedente); Agrippina in Baia, scherzo drammatico di G. Contri, ibid. 1687; Gli amori alla moda, scherzo melodrammatico di B. Bonacossi, ibid. 1688; La Ginevra Infanta di Scozia, dramma per musica di G. C. Grazzini, ibid. primavera 1690; ibid. carnevale 1691; Le vicende di Coccelo Nerva, dramma per musica, ibid. 1691; Gli amori tra gl'odii, o sia Ramiro di Norvegia, dramma per musica di M. A. Rimena, Verona, Teatro Filarmonico, 1693; Armida al campo, dramma per musica, Ferrara, Teatro Bonacossi, 1711; La Morte delusa dal pietoso suffragio, oratorio di A. Ambrosini, Ferrara, chiesa della Confraternita della Morte, 1686 (questo oratorio venne rieseguito con titoli diversi: Nella Luna eclissata dal Cristiano valore, Codigoro, cattedrale, 1687 e La Pietà trionfante della morte, Ferrara, chiesa della Confraternita della Morte, 1692 e 1697); Il Giona, oratorio di A. Ambrosini, dedicato al duca Francesco II di Modena ed ivi eseguito nel 1689 (fu ripetuto nella chiesa della Confraternita della Morte a Ferrara nel 1691 e nel 1696, mentre nel 1693 venne recitato a Firenze nella chiesa dei padri di S. Filippo Neri); Mosè risorto dall'acque, oratorio, Ferrara, chiesa della Confraternita della Morte, senza data (ma 1694, secondo i Recapiti del Pomatelli; altre esecuzioni: 1696, nello stesso luogo - di questa versione si conserva la partitura manoscritta, CI. I. n. 675, nella Biblioteca Ariostea di Ferrara; 1698, a Bologna, in casa del conte L. R. Malvasia); Il conte di Bacheville, oratorio di F. Frosini, Pistoia, Teatro dei Risvegliati, 1696; Gl'impegni del Divino Amore nel transito della beata Caterina Vegri detta di Bologna, Ferrara, Accademia della Morte, 1703; Il trionfo della Fede, oratorio di S. Francesco Saverio, Ferrara, Ringhiera della casa Donati, 1707 (1704, secondo Haselbach).

Ai ricordano infine, tra gli spettacoli vari, Tributi dell'Eridano, cantata a quattro per introduzione al Corso delle Barchette, Ferrara 1687; Tributi di Parnaso, "Macchina musicale [di G. C. Grazzini] per il solito Corso delle Barchette", Ferrara 1688; L'Immortalità trionfante, et il Tevere inconsolabile, "intramezzo musicale in occasione d'Accademia introdotta nell'Arciconfraternita della Morte. Per la morte di Innocenzo XI", di A. F. Antonini, Ferrara 1689, e Cantata pastorale, di F. Della Volpe, a due voci, "per la solita Accademia della Passione la sera del giovedì Santo, in Imola...", pubblicata a Ferrara nel 1707. Gran copia di composizioni sacre e profane del B., rimaste manoscritte, è conservata nelle principali biblioteche italiane e straniere (elencate da Haselbach). Si segnalano qui in modo speciale l'Archivio del Capitolo metropolitano di Ferrara - dove è conservata la quasi totalità dell'opera scritta per la cattedrale -, la Biblioteca G. B. Martini di Bologna - nella quale vengono conservati l'autografo del Salmo Laetatus sum per canto e alto, con violini, violetta, viola, violoncino e organo (segnat.: X/21) e la cantata Il musico svogliato (segnat.: DD 51), - la Biblioteca Estense di Modena e la Biblioteca del Conservatorio di Parma. Fra le biblioteche straniere più ricche di opere del B. sono da ricordare la Deutsche-Staatsbibliothek di Berlino, la Westminster Chapter Library a Londra, la Bibliothèque Nationale a Parigi, la Santini-Bibliothek im Bistumsarchiv a Münster e infine la Library of Congress a Washington, dove si trova, insieme con altre composizioni sacre, la partitura autografa dell'Op. V (segnat.: ML. 96. B. 343).

Fonti e Bibl.: Ferrara, Archivio Musicale del capitolo metroipolitano, Documenti, busta 1a, Tre inventari mss.; ibid., Documenti, busta 1ª, G.B.B., Inventario autografo del 1712; Ferrara, Archivio notarile, ms. fasc. 784, c.n.n. 6, Atti del notaio L. Ferrari, 22 luglio 1712; Ferrara, Bibl. Ariostea, ms. CI. I, n. 695; G. Cavallini, Cenni storici intorno all'arte musicale di Ferrara, pp. 55, 166; Bologna, Biblioteca musicale G. B. Martini, sem 152; Diario bolognese del 1776, Bologna, Della Volpe, 1776 (attribuito a p. Martini; in Appendice Serie cronologica de'principi dell'Accademia Filarmonica, con aggiunte manoscritte p. 11 e c. 4); ibid., p. 72, p. 73, p. 74, p. 75, p. 76: Indici dell'opere di musica sin'hora stampate in Bologna. Si vendono da Marino Silvani, passim; ibid., ms. H/6: Indice osia Nota degli Oratorij posti in Musica da diversi Autori, pp. 27 ss.; B. Pomatelli, Recapiti con i quali si prova d'anno in anno l'esistenza dell'Accademia della Morte dall'anno 1693 sino al 1721, Ferrara 1721, pp. 1-3; F. Borsetti, Historia almi Ferrariae Gimnasii, II, Ferrariae 1735, p. 465; L. Allacci, Drammaturgia..., Venezia 1775, col. 78; G. Petrucci, Biografia degli artisti padovani, Padova 1858, pp. 17 s.; C.Ricci, I teatri di Bologna nei secc. XVII e XVIII, Bologna 1888, pp. 354 s., 415; E. Vogel, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vocalmusik Italiens. Aus den Jahren 1500-1700, I, Berlin 1892, pp. 69-72; L. Torchi, La musica istrumentale nei secc. XVI, XVII e XVIII, in Riv. mus. ital., V (1898), pp. 286, 297 ss.; C. Scotti, Il Pio Istituto Musicale Donizetti di Bergamo, Bergamo 1901, p. 198; F. Pasini, Notes sur la vie de G. B. B., in Sammelbande der Internationalen Musikgesellschaft, VII (1906), 4, pp. 581-607; W. Leichtentritt, Gesch. der Motette, Leipzig 1908, p. 237; J. Killing, Kirchenmusikalische Schätze der Bibliothek des Abbate Fortunato Santini, Düsseldorf s. d. [ma 1910], pp. 458, 476; A. Shering, Geschichte des Oratoriums, Leipzig, 1911, pp. 103, 115 s., 126; F. Vatielli, Il Corelli e i maestri bolognesi del suo tempo, in Riv. mus. ital., XXIII (1916), pp. 192 s., 194-197; A. Moser, Geschichte des Violinspiels, Berlin 1923, pp. 66 ss.; R. Lustig, Saggio bibl. degli Oratori stampati a Firenze dal 1690 al 1721, in Note d'arch. per la storia musicale, XIV (1937), p. 62; U. Rolandi, Opere e oratori di G. B. B., in La Scuola veneziana (sec. XVI-XVIII)..., Siena 1941, pp. 32-34; M. F. Bukófzer, Music in the Baroque Era, New York 1947, pp. 232, 247; H. Engel, G. B. B., in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, I, Kassel u. Basel 1949, coll. 1395-1397; C. Sartori, Bibliografia della musica strumentale, Firenze 1952, passim; M. Rinaldi, A. Corelli, Milano 1953, passim (v. Indice p. 506); P. Fogaccia, Giovanni Legrenzi, Bergamo 1954, pp. 301, 315; R. Haselbach, G. B. B., Kassel u. Basel 1955 (con ricca bibl.); W. S. Newman, The Sonata in the Baroque Era, Chapel Hill 1959, pp. 150-152; Catal. dei maestri di Cappella ed Organisti dell'Accad. della Morte di Ferrara, in A. Cavicchi, Contrib. alla bibliogr. di A. Corelli, in Ferrara. Riv. del Comune, II, 2 (1960), pp. 43 ss. dell'estr.; G. Gaspari, Catalogo della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna, Bologna 1961 (ediz. anastatica), I, p. 285; II, pp. 36, 175-177, 353, 377 s.; III, pp. 198, 209-212; IV, pp. 27, 76, 79; V (Libretti d'opere in musica), pp. 39 s.; O. G. Th. Sonnek, Catalogue of Opera librettos printed before 1800, Washington 1914, pp. 45, 195, 470, 558; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, Firenze 1954, pp. 89 s.; The British Union-Catalogue of early music printed before the year 1801, I, London 1957, pp. 89 s.; R. Eitner, Quellen Lexikon der Musiker, I, pp. 364-366; Id., Miscellanea Musicae Biobliographica, New York 1947, (vol. XI del Supplemento alla rist. anastatica pp. 11, 150-152); C. Schmidl Diz. universale dei Musicisti, I, pp. 124 s.; Supplemento, p. 68; Encid. della musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 200.

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