GIOVANNI d'Aragona

Enciclopedia Italiana (1933)

GIOVANNI d'Aragona

Giovanni Battista Picotti

Cardinale, nato nel 1456, morto nel 1485. Figlio di Ferrante re di Napoli, fu, "non maturo di senno, acerbo di anni" (L. Tosti), creato protonotario e abate di Montecassino, nel primo fervore di Sisto IV per un accordo col re contro i Turchi (1471). A Roma pronunziò allora un discorso per l'obbedienza al pontefice, che fu stampato come suo. Amministrò molte diocesi (Taranto 1477, Cosenza 1481, Salerno 1482, Strigonio [Esztergom] 1484); fu abbate della Cava, di S. Benedetto di Salerno, di S. Lorenzo di Aversa, della Pomposa, cardinale (10 dicembre 1477), legato due volte in Ungheria e in Germania (1479-80 e 1483-84). Il padre lo mandò a Roma per indurre Innocenzo VIII a non accogliere le richieste d'aiuto dei baroni: qui morì. Sono ricordate di lui istruzioni e lettere, manoscritte nell'archivio della Cava. Lasciò a Montecassino traccia onorevole del suo governo.

Bibl.: Sull'amministrazione di Montecassino, cfr.: E. Gattula, Historia abbatiae Cassinensis, Venezia 1733, II, pp. 568 segg., 584 segg.; id., Accessiones, Venezia 1734, p. 555 segg.; L. Tosti, Storia della badia di Montecassino, III, Napoli 1843, p. 181 segg.; Ciaconio-Oldoino, Vitae et res gestae pont. Rom. (ed. 1677), III, pp. 69-70; G. M. Mazzuchelli, Scritt. d'Italia, I, ii, p. 927; T. Persico, D. Caraffa, Napoli 1899; Arch. stor. napol., XLIII (1918), 62-63.

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