GIOVANNI di Siviglia

Enciclopedia Italiana (1933)

GIOVANNI di Siviglia (Giovanni Ispano, Giovanni Ispalense, Giovanni de Luna)

Carlo Alfonso Nallino

Famoso traduttore di opere filosofiche, astronomiche e astrologiche dall'arabo in latino nella prima metà del sec. XII a Toledo. D'origine ebrea, è detto talora, dal nome del padre, Giovanni Ibn Dāwūd (figlio di Davide), onde le corruzioni latine Avendeath, Avendehut, ecc. Parecchie delle sue traduzioni furono stampate nei secoli XV-XVII; fra esse quelle d'alcune parti della grande enciclopedia filosofica ash-Shifā' d'Avicenna (v.), degli elementi astronomici d'Alfragano (v.) o al-Farghānī, dell'astrologia d'Alcabizio (v.) o al-Qabīṣī, dell'Introductorium d'Albumasar o Abū Ma‛shar (v.), del commento di ‛Alī ibn Riḍwān al Centiloquio dello Pseudo Tolomeo, del De Scientiis d'al-Fārābī (v.), del Fons Vitae d'Ibn Gebirōl (v.). Ricordiamo anche il Liber Algoarismi (cioè al-Khuwārizmī) de practica arismetrice, edito a Roma da B. Boncompagni (1857), sul calcolo indiano di posizione; probabilmente grazie a esso il termine "algoritmo" divenne comune per indicare qualsiasi trattato di aritmetica posizionale, ed è rimasto poi nella lingua matematica moderna col significato di procedimento operativo di natura qualsiasi.

Bibl.: F. Wüstenfeld, Die Übersetzungen arabischer Werke in das Lateinische, Gottinga 1877, pp. 25-38; M. Steinschneider, Die europäischen Übersetzungen aus dem Arabischen, Vienna 1904, I, pp. 40-50; G. Sarton, Introduction to history of Science, I, Baltimore 1929.