BIANCONI, Giovanni Ludovico

Enciclopedia Italiana (1930)

BIANCONI, Giovanni Ludovico

Giulio NATALI

Nato di famiglia veronese a Bologna nel 1717, laureato in medicina, fu chiamato nel 1744 alla corte del principe vescovo d'Augusta, ove restò sei anni. Memore della patria, negli anni 1748-49 pubblicò a Lipsia, con la data di Amsterdam, un Journal des nouveautés littéraires d'Italie. Nel 1750 si recò a Dresda alla corte di Augusto III, che lo fece suo consigliere e lo inviò nel 1764 a Roma, ministro residente presso la Santa Sede. Qui il Bianconi collaborò all'Antologia, fondò le Effemeridi letterarie, e attese assiduamente a studî letterarî e archeologici, educando il Winckelmann alla critica dell'arte antica. Morì a Perugia nel 1781.

Il Bianconi coltivò la poesia, ma fu soprattutto un facile ed elegante poligrafo. L'edizione delle sue Opere, pubblicata a Milano in quattro tomi nel 1802, contiene scritti di fisica, di medicina, d'archeologia, di epigrafia latina, di belle arti, oltre alle due sue opere principali: le Lettere sopra alcune particolarità della Baviera e d'altri paesi della Germania (1763), piene di notizie curiose e interessanti, specialmente artistiche e letterarie; e le Lettere sopra A. Cornelio Celso (1779), in cui rettifica le notizie date dal Tiraboschi su quel famoso medico, contemporaneo di Virgilio e d 'Orazio.

Bibl.: A. Mariotti, Delle lodi di L. B., Perugia 1781; E. Sassoli, Della vita e delle opere di G. L. B., Bologna 1885; G. Cavazzuti, Tra eruditi e giornalisti del secolo XVIII, Modena 1923.

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