TRITEMIO, Giovanni

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

TRITEMIO, Giovanni (Johannes Trithemius)

Delio Cantimori

Poligrafo umanista e teologo tedesco, nato il 1° febbraio 1462 a Trittenheim, presso Treviri, dall'agiata famiglia von Heidenberg, morto a Würzburg il 13 dicembre 1516. Dedicatosi agli studî contro la volontà del patrigno, fuggito a 17 anni di casa, a 22 si diede alla carriera ecclesiastica, diventando benedettino. Dopo poco più di un anno venne eletto abate del proprio convento (Sponheim): ma per la sua attività riformatrice vi incontrò tanta opposizione, che nel 1505 abbandonò Sponheim per Würzburg, dove fu parimenti abate, e dove rimase fino alla morte.

La sua molteplice attività, che andava dalle scienze occulte alla storiografia, dalla crittografia ai libri contro le streghe, gli procurò la messa all'Indice di un'opera, e d'altra parte fama e protezioni, anche da parte dell'imperatore Massimiliano I. Meritano menzione le sue opere storiografiche: De scriptoribus ecclesiasticis, De luminibus sive de viris illustribus Germaniae, scritto per ispirazione del Wimpheling, De viris illustribus ordinis S. Benedicti, e inoltre gli Annales Hirsaugienses. Scrisse anche una Storia dei Franchi di sua invenzione, attribuendola al cosiddetto Hunibaldus e facendo risalire la storia di quel popolo alla più profonda antichità. Ma tutte le opere del Tritemio sono piene d'invenzioni allo scopo di ingrandire e abbellire la storia del popolo tedesco e dell'ordine benedettino. Le narrazioni di avvenimenti contemporami all'autore (negli Annales Hirsaugienses) mostrano invece un notevole talento naturale di storico.

Bibl.: F.X. Wegele, Geschichte der deutschen Historiographie seit dem Auftreten des Humanismus, Monaco 1885, p. 68 segg.; J. Silbernagl, Johannes Trithemius, Landshut 1868.

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