GIRALDUS de Cornossa

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1995)

GIRALDUS de Cornossa

P. Réfice

(o Giraudus, Giraud)

Scultore e fonditore, attivo nella prima metà del sec. 13° nella Francia centrosettentrionale.Un atto di esenzione dalle imposte, conservato a Bourges (Arch. della cattedrale, Cartulaire de Saint-Etienne, I, c. 65v) e datato 1224, qualifica G. come magister simulacrorum. In base al documento è stata avanzata l'ipotesi, poi respinta (Branner, 1962), di un ruolo di capocantiere ricoperto dal maestro nella prima fase della costruzione della cattedrale di quella città; il luogo di origine di G., citato nel testo come Cornossa, può essere identificato con l'od. Cornuse, cittadina del dip. Cher non lontana da Nevers (Beaulieu, Beyer, 1992).A G. sono attribuite sculture eseguite nei primi anni del sec. 13° nella chiesa di Saint-Pierre-le-Moûtier, presso Nevers, che dipendeva dall'abbazia cluniacense di Saint-Martin di Autun. Nel lato destro della navata i capitelli sono decorati con scene a figure fantastiche: quello del secondo pilastro è istoriato da scene simboliche con numerosi personaggi, tra i quali un musicante che suona l'arpa, seduto su uno sgabello, alla presenza di un orso ammaestrato in posizione eretta, condotto dal proprio domatore. La composizione è illustrata dall'iscrizione scolpita sull'abaco: "Vivenctus Giraldus filius suus + Ursus" (Lefèvre-Pontalis, 1916; Anfray, 1951; Dupont, 1976).Nella collegiata di Saint-Julien a Brioude (dip. Haute-Loire) G. avrebbe avuto parte all'esecuzione delle porte. Abbastanza integre rimangono quelle nel portico sud, i cui battenti lignei, foderati da uno spesso strato di cuoio tinto in rosso, presentano elementi decorativi in bronzo applicati a un'armatura in ferro tramite grossi chiodi con la testa a rilievo. Oltre a due grosse maniglie rotonde, collocate al centro, la decorazione bronzea comprende protomi reggi-anello dagli occhi di smalto, interpretate come umane o come animali (Leblanc, 1858; Bénézit, 19612). Agli inizi del nostro secolo su di esse era visibile la firma di un Giraldus, con la formula "me fecit" (Mély, 1908; Bénézit, 19612).a firma Giraldus compariva anche su una testa leonina in bronzo che venne presentata a Parigi in occasione dell'Esposizione Internazionale delle Arti Industriali nel 1867 (Kurzwelly, 1921; Bénézit, 19612).

Bibl.: M. Leblanc, Note sur la chape de Pebrac et sur l'ancienne porte de Saint-Julien de Brioude, BMon 24, 1858, pp. 89-98: 93-96; F. de Mély, Les Primitifs français et leurs signatures, Paris 1908; E. Lefèvre-Pontalis, Saint-Pierre-le-Moûtier, CAF 80, 1916, pp. 292-299: 294; J. Kurzwelly, s.v. Giraudus, in Thieme-Becker, XIV, 1921, p. 177; M. Anfray, L'architecture religieuse du Nivernais au Moyen Age. Les églises romanes, Paris 1951, pp. 141-145; s.v. Giraudus, in E. Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs, IV, Saint-Aien 19612, p. 286; R. Branner, La cathédrale de Bourges et sa place dans l'architecture gothique, Paris-Bourges 1962, p. 75 n. 1; J. Dupont, Nivernais Bourbonnais roman (La nuit des temps, 45), La Pierre-qui-Vire 1976, pp. 139-141; M. Beaulieu, V. Beyer, Dictionnaire des sculpteurs français du Moyen Age (Bibliothèque de la Société française d'archéologie, 19), Paris 1992, p. 222.P. Réfice