ACQUAPENDENTE, Girolamo Fabrici d'

Enciclopedia Italiana (1929)

ACQUAPENDENTE, Girolamo Fabrici d'

Giuseppe Favaro

Nato nel 1533 in Acquapendente (nella allora diocesi di Orvieto), morto il 21 maggio 1619 in Padova. Figlio di Fabricio, di famiglia nobile, ma decaduta; recatosi intorno al 1550 a Padova, poté attendere, sotto la protezione di alcuni membri del patriziato veneto, agli studî medici in quell'università, nella quale ottenne la laurea intorno al 1559. Allievo di Gabriele Falloppio, allorché questi sullo scorcio del 1562 venne a morte, e secondo alcuni anche prima, tenne private lezioni d'anatomia, nelle quali fu così felice, che con decreto ducale dell'11 aprile 1565 conseguiva la nomina a professore di chirurgia, con obbligo d'insegnare anche l'anatomia, della quale tenne la prima lezione il 18 dicembre 1566. Dopo cinque riconferme a tale cattedra, vi ebbe con ducale del 24 settembre 1600 la conferma a vita col titolo di sopraordinario, mentre con altra ducale del 25 agosto 1609 la sua cattedra veniva sdoppiata, rimanendo egli lettore della sola anatomia. Nel 1594 aveva ottenuto la costruzione del teatro anatomico definitivo, tuttora esistente, che porta il suo nome. La fama del suo sapere aveva richiamato intorno a lui folta ed eletta schiera di discepoli, mentre per la celebrità conseguita come chirurgo e medico pratico, l'opera, o anche semplicemente il consiglio di lui, furono sempre ricercatissimi. E all'indagine scientifica e all'esercizio professionale attese sino a breve tempo dalla morte, mentre, anche a cagione della malferma salute, già a partire dal 1613 aveva abbandonato l'insegnamento.

A prescindere da una dissertazione sulla lue pestifera, pubblicata nel 1585, e dal Pentateuchos chirurgicum, edito per cura di Hartmann Beyer nel 1592, le prime opere biologiche dell'Acquapendente cominciarono a veder la luce quando questi aveva raggiunto ormai il 67° anno. Ricordiamo: De formato foetu (1600); De visione, voce, auditu (1600); De locutione et eius instrumentis (1601); De venarum ostiolis (1603); De brutorum loquela (1603); De musculi artificio: de ossium articulationibus (1614); De respiratione et eius instrumentis (1615); De motu locali animalium secundum totum, nempe de gressu in genere (1618); De gula, ventriculo, intestinis tractatus (1618); De totius animalis integumentis (1618).

Per tacere di pubblicazioni mediche di secondario valore, sono poi da ricordarsi le Opera chirurgica in duas partes divisa (1617), la cui prima parte è rappresentata dal predetto Pentateuco, la seconda dalle operazioni chirurgiche. Oltre a manoscritti in gran parte dispersi, sono degne d'essere segnalate fra le opere inedite dell'A. le Tabulae anatomicae dipinte ad olio, in otto volumi, della Biblioteca Marciana.

L'Acquapendente occupa uno dei posti più elevati nella storia delle scienze biologiche; importanza un po' minore ha il suo nome nel campo delle discipline mediche. L'opera scientifica di lui nella biologia va considerata sotto il triplice punto di vista dell'anatomia, dell'embriologia e della fisiologia umane e comparate; ed è soprattutto nell'anatomia comparata, della quale viene non a torto ritenuto tra i fondatori, e nell'embriologia, dove spinse le indagini dalla specie umana sino ai pesci, che l'opera sua raggiunse l'importanza maggiore. In chirurgia dobbiamo a lui l'ideazione e il perfezionamento di speciali processi di cura e di strumenti.

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