Gènga, Girolamo

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Pittore e architetto (Urbino 1476 circa - ivi 1551). Scolaro e collaboratore di L. Signorelli, subì anche l'influsso del Perugino, di cui fu aiuto negli anni in cui Raffaello era in quella bottega (1502-04). Partecipò (1509-10) con L. Signorelli e il Pinturicchio alla decorazione del palazzo di Pandolfo Petrucci a Siena (affreschi staccati e ora nella Pinacoteca di Siena). A questo periodo appartengono anche la Disputa intorno al peccato originale (1515, Berlino, Bode Museum), la Madonna, santi ed Eterno (1513-18, Brera) e una pala d'altare per S. Caterina da Siena a Roma (1519). Fu autore di numerose scenografie e di apparati per feste. Nominato dal duca Francesco Maria I architetto ufficiale della corte di Urbino, lavorò all'ampliamento e alla decorazione pittorica della Villa Imperiale di Pesaro. Restaurò la rocca di Gradara; sua opera è anche la chiesa di S. Giovanni Battista a Pesaro, iniziata nel 1543 e ultimata dal figlio Bartolomeo (Cesena 1516 - Malta 1558), al quale spetta pure la trasformazione del Palazzo Ducale di Pesaro e la costruzione della chiesa di S. Pietro a Mondavio.

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