TARTAROTTI, Girolamo

Enciclopedia Italiana (1937)

TARTAROTTI, Girolamo

Giulio Natali

Poligrafo, nato il 2 gennaio 1706 a Rovereto, ivi morto il 16 maggio 1761.

Era già noto per alcune operette filosofiche e letterarie, quando, dopo aver molto lottato con gl'inquisitori, riuscì a pubblicare l'opera Del Congresso notturno delle Lammie libri III (Rovereto 1749), la quale ebbe in quel tempo, in cui continuavano i processi di stregoneria, un'importanza paragonabile a quella che doveva avere più tardi l'opera di C. Beccaria. Ma il T., con gli stessi argomenti con cui combatteva la stregoneria, sosteneva l'arte magica: onde Scipione Maffei lo confutò con la sua lettera Arte magica dileguata (Venezia 1749). Ne nacque un'aspra polemica, nella quale s'intromisero altri scrittori, per lo più anonimi, in favore dell'uno o dell'altro contendente. Il T. si volse poi a illustrare la storia trentina, e scrisse notevoli Memorie antiche di Rovereto e de' luoghi circonvicini (Venezia 1754). Ma cadde in disgrazia del vescovo di Trento per aver negato la santità e il martirio del principe vescovo Adalpreto: cosicché, quando, nel 1762 i Roveretani vollero onorare con un busto il loro concittadino, furono colpiti dall'interdetto, che fu tolto soltanto per intercessione di Maria Teresa. Postume furono pubblicate le sue Rime scelte (Rovereto 1785), annotate da C. Vannetti.

Bibl.: C. Vannetti, Vita di G. T., Napoli 1889; E. Fracassi, G. T., Feltre 1906; D. Provenzal, Una polemica diabolica nel sec. XVIII, Rocca S. Casciano 1901; G. Broll, Studio su G. T., Rovereto 1902; G. Natali, Il Settecento, Milano 1929, pp. 279-80.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata