ALUISETTI, Giulio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2 (1960)

ALUISETTI, Giulio

Renata Cipriani

Architetto e disegnatore milanese, nato alla fine del sec. XVIII. Forse intorno al 1810 era fra gli allievi di Giacomo Raffaelli alla scuola del mosaico fondata a Milano da Eugenio di Beauharnais nel 1804; negli appunti manoscritti del Raffaelli, conservati all'Archivio di stato di Milano, è infatti ricordato un Giulio Alavisetti che potrebbe essere identificato con lui (v. I. Geli, Vicende di una riproduzione ..., in Rass. d'arte,III [1903, p. 156). Nel 1821 pubblicò, presso l'editore Pogliani di Milano, con l'arch. F. Pizzagalli e il pittore C. Banfi, il Primo Quaderno delle Opere dei Grandi Concorsi premiate in Milano per le Classi di Architettura, Pittura, Figura e Ornato;esegui i disegni per le tavole dell'opera di J. Stuart e N. Revett Les Antiquitas d'Athènes...(ediz. italiana 4 voll., Milano 1832-1844).

Dal 1836 al 1840 e oltre costruì l'ospedale Fatebenesorelle in corso di Porta Nuova, in stile neoclassico, dove per la prima volta furono usati in Italia termosifoni. Nel 1838 aveva eretto l'altar maggiore della chiesa di S. Simpliciano a Milano, definito di "genere romano", iniziando quel restauro, compiuto nel 1841, che falsificò del tutto l'aspetto della chiesa. I disegni dei progetti e i rilievi eseguiti prima di iniziare l'opera si conservano all'Archivio storico civico (Cart. 17, Fasc. 10). L'A. costruì pure la parrocchiale di Rho, ma la sua attività si rivolse soprattutto ai progetti per il nuovo Cimitero Monumentale. Un suo primo disegno, di ispirazione rigorosamente neoclassica, era stato presentato nel 1839 ed aveva incontrato l'appoggio di una parte del consiglio comunale per ragioni di economia, contro l'elaborato di A. Sidoli, che faceva sfoggio di decorazioni di carattere eclettico. Malgrado l'opposizione degli accademici, l'A. fu incaricato di portare avanti il suo progetto nel 1843, e fu allora accusato di aver saccheggiato i disegni degli altri concorrenti per apportare modifiche al suo e di aver raddoppiato i preventivi di spesa. La polemica accesissima protrasse ancora la realizzazione dell'opera; erano poi già state poste le fondamenta, quando intervenne la decisione di scegliere una nuova area per l'opera. Nel frattempo l'A. moriva, a circa 55 anni.

Bibl.: Milano e il suo territorio,s.n.t. (ma Milano 1844), I, p. 298, II, p. 381; Id., Grande illustr. del Lombardo-Veneto,Milano 1857, p. 281; L. Malvezzi, Risposta alle osservazioni critiche fatte al progetto Aluisetti per l'erezione del nuovo Cimitero di Milano,Milano 1854; A. Caimi, Delle arti del disegno...,Milano 1862, p. 19; L. Malvezzi, Le glorie dell'arte lombarda,Milano 1882, p. 271; L. Beltrami, Il Cimitero Monumentale di Milano,Milano 1889, pp. 8, 9, 11; Id. in Il Monitore Tecnico,del 1 nov. 1895; S. Ghiron, Il Cimitero Monumentale di Milano,Milano s.d., pp. 6-7; P. Pecchiai, L'Ospedale Maggiore,Milana 1927, p. 442; C. Baroni, S. Simpliciano,in Archivio storico lombardo,8. 7, LXI (1934), pp. 121; G. Bascapè-P. Mezzanotte, Milano nell'arte e nella storia,Milano 1948, pp. 122.. 130, 786, 875; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Ktinstler,I, p. 170 (sub voce Alavisetti), 358 (Aluisetti), 367 (Alvisetti).

CATEGORIE