Procaccini, Giulio Cesare

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Pittore (Bologna 1574 - Milano 1625), figlio e allievo di Ercole il Vecchio, è una delle più originali personalità della pittura lombarda del periodo. Da principio scultore e stuccatore (altare del Sacramento, 1597, Cremona, duomo), si dedicò in seguito alla pittura. Risentì del Cerano e più tardi del Correggio e del Parmigianino (Miracoli di s. Carlo, 1610, Milano, duomo; Circoncisione con i ss. Ignazio e Francesco Saverio, 1613-16, Modena, Galleria nazionale estense; Sposalizio mistico di s. Caterina, Milano, Brera). A Genova (1618), la conoscenza di P. P. Rubens e della pittura genovese ne caratterizzarono le opere (Ultima cena, Genova, S. Maria Annunziata al Vastato) poi orientate, nella maturità, a uno stile più severo (S. Carlo e il Cristo morto e Martirio delle ss. Rufina e Seconda eseguito con Cerano e Morazzone, 1620 circa, ambedue a Milano, Brera).

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