CARACI, Giuseppe

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 19 (1976)

CARACI, Giuseppe

Marica Milanesi

Nato a Firenze il 23 dic. 1893 da Biagio e da Domenica Longo, compì gli studi secondari a Firenze e a Palermo. Frequentò quindi, grazie ad una borsa di studio, l'istituto di studi superiori di Firenze, conseguendo nel 1918, dopo aver partecipato alla grande guerra, la laurea in lettere. Fin dal 1912 collaborava alla Rivista geografica italiana. Nel 1925 ottenne la libera docenza, e dal 1928 al 1930 fu professore incaricato di geografia nella facoltà di lettere dell'università di Milano. Fu successivamente ordinario di geografia presso l'istituto superiore di magistero di Messina (1932-36), la facoltà di lettere dell'università di Pisa (1936-46) e la facoltà di magistero dell'università di Roma (1946-64).

Il C. morì a Roma il 28 settembre del 1970.

Dotato di una solida preparazione storico-filologica, si occupò soprattutto di storia delle esplorazioni e di cartografia, animato dal fine di rivendicare il primato degli Italiani in questo campo. Condusse pertanto contro vari specialisti stranieri, quali A. Cortesão, E. Heawood, M. Destombes, violentissime polemiche, nelle quali a valide argomentazioni scientifiche si accompagnava un acceso spirito nazionalistico che lo spinse ad aderire al regime fascista.

Il primo tema di largo respiro da lui affrontato fu l'opera geografica dei gesuiti in Cina: tra il 1918 e il 1924 pubblicò a puntate sulla Rivista geografica italiana il saggio Il padre Matteo Ricci(1552-1610) e la sua opera geografica; nel 1940 dedicò all'edizione dei mappamondi cinesi del Ricci, curata da P. D'Elia, un'acuta analisi (Nuovi studi sull'opera cartografica del p. Matteo Ricci, in Riv. geogr. italiana, XLVII [1940], pp. 25-45, 124-173). Di notevole interesse filologico furono poi i suoi studi sulla cartografia nautica medievale. Nella sua battaglia in sostegno del primato cronologico della cartografia genovese su quella maiorchina riuscì a chiarire molte datazioni e attribuzioni e a fornire notizie su vari cartografi italiani, maiorchini e portoghesi. Il suo scritto principale su questi argomenti è Italiani e Catalani nella primitiva cartografla nautica medievale, Roma 1959. Numerosi, e coerenti con l'impostazione generale dell'opera del C., i suoi contributi alla questione colombiana, volti a sostenere l'italianità e il primato del navigatore. Criticando i lavori degli studiosi delle navigazioni precolombiane, e particolarmente normanne, in America, il C. sostenne che, anche quando furono effettivamente realizzati, quei viaggi non diedero luogo a vere e proprie scoperte e colonizzazioni, e non lasciarono nelle cognizioni, nautiche europee alcuna traccia, che Colombo o altri potessero utilizzare.

Con particolare impegno si dedicò alla dimostrazione della falsità della Vinland Map, pretesa carta normanna dell'America settentrionale. Alla questione vespucciana egli si dedicò con fervore dopo la morte di A. Magnaghi (1945), del quale riprese e continuò la battaglia per la riabilitazione del navigatore fiorentino, sostenendo l'autenticità di due dei quattro viaggi attribuitigli (1499-1500 e 1501-1502); da questi studi trasse lo spunto per la memoria Questioni di metodo sulla storia delle grandi scoperte geografiche, in Nuova rivista storica, LXI (1957), pp. 333-395. Suggestivi, benché a volte storicamente infondati (è il caso del saggio su Le "corti" lombarde e l'origine della "corte", Roma 1932), i suoi studi di geografia umana; più acuta e interessante appare la comunicazione presentata al Congresso geografico internazionale di Stoccolma nel 1960 (Un problema di geografia moderna: le rapport nature-homme, Roma 1961). Si interessò anche di problemi di didattica della geografia e collaborò a varie opere divulgative, tra cui la Geografia universale diretta da R. Almagià, l'Enciclopedia italiana e l'Enciclopedia cattolica.

Per una elencazione completa delle opere del C. rimandiamo all'Elenco degli scritti di interesse geografico del prof. G. Caraci,1912-1967, Roma 1967, e a Scritti di G. Caraci, a cura di I. Luzzana Caraci, in Boll. della Società geogr. italiana, s. 10, CV (1972), 1-3, pp. 13-28. Oltre ai titoli citati nel testo, ricordiamo qui: Disegno geografico della Bulgaria, I, Le condizioni naturali, Roma 1933; Figure di studiosi e problemi di metodo nella geografia moderna. Alessandro von Humboldt, Roma 1947; Viaggi ed esplorazioni fino alla scoperta dell'America, in Nuove quest. di storia medioevale, Milano 1964 pp. 433-462; Cesare de Lollis studioso di Colombo, Roma 1965; La Vinland Map, in Studi medioevali, s. 3, VII (1966), pp. 509-515; Il falso del secolo: la Vinland Map, in Boll. della Soc. geogr. ital., s. 9, C (1967), pp. 178-214.

Bibl.: R. Riccardi, G. C., in Boll. della Soc. geogr. italiana, s. 10, CV (1972), 1-3, pp. 1-13; O. Baldacci, L'opera geografica di G. C., in Riv. geografica italiana, LXXIX (1972), pp. 71-79.

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