PENONE, Giuseppe

Enciclopedia Italiana - IX Appendice (2015)

PENONE, Giuseppe

Luigia Lonardelli

Artista, nato a Garessio (Cuneo) il 3 aprile 1947. Considerato, seguendo categorie di lettura tradizionali, principalmente uno scultore, P. è uno dei massimi esponenti di quel particolare filone di ricerca concettuale che in Italia si esprime nel gruppo dell’Arte povera. L’influenza del suo lavoro sulle opere delle generazioni successive si è resa particolarmente evidente attraverso l’attività di docenza svolta all’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi fino al 2012. La sua opera si colloca all’interno di una lunga tradizione occidentale di riflessione sul rapporto fra artificio e natura, cogliendo in questa dialettica le particolari contraddizioni emerse nel mondo postindustriale. Questa sua capacità di dialogare attraverso problematiche universalmente identificabili è stata ampiamente riconosciuta, e ne sono prova premi come il Rolf Schock prize per le arti visive conferitogli dall’Accademia reale svedese delle arti (2001) e il Praemium imperiale per la scultura (2014).

P. studiò all’Accademia Albertina di belle arti di Torino, città dove tuttora risiede continuando a passare lunghi periodi nella montagna piemontese, luogo da cui trae spunto e materia per molte delle sue opere realizzate proprio a partire da elementi naturali. L’artista realizzò la sua prima mostra nel 1968 nello spazio alternativo del Deposito di arte presente di Torino, dove hanno esposto in questi anni molte personalità diventate in seguito figure fondamentali dello sperimentalismo italiano. Uno dei sui lavori seminali,Alpi marittime, è di questo anno: un gruppo di azioni compiute dall’artista sugli alberi modificandoli e influendo sul loro sviluppo e sulla loro crescita. Nel tentativo di trovare analogie fra il gruppo dei cosiddetti poveristi e le esperienze di ambito internazionale della Land art, il teorico del gruppo Germano Celant per la mostra Conceptual art, arte povera, land art, tenutasi a Torino nel 1970, selezionò queste prime esperienze per rendere evidente un comune terreno di ricerca. In Rovesciare i propri occhi (1970) due lenti a contatto specchiate erano applicate sugli occhi di P. bloccando il canale di informazioni fra artista e pubblico, lasciando alla fotografia la sola possibilità di mostrare il ‘vedere’. Questa permanenza di valori neoumanistici è tornata in diverse opere dove P. riflette sul concetto di impronta e di calco, come nella serie degli Alberi, in cui ha scavato una trave fino a ricreare la forma dell’albero che l’ha generata. Il più noto fra questi lavori è quello esposto nella rotonda del Solomon R. Guggenheim Museum di New York nel 1982. In altre opere, come Pelle di cedro (2002), spesso ha impresso su pelli animali l’impronta di una corteccia rendendo evidente la similitudine fra le forme delle diverse nervature e la comune armonia che regola l’universo.

L’artista ha esposto in mostre a lui dedicate in prestigiose sedi come la Galleria civica d’arte contemporanea di Trento (1998), il Centre Pompidou di Parigi (2004); Villa Medici a Roma (2008) e il Museo d’arte moderna di Bologna (MAMBO, 2008). Nel 2007 P., con l’opera Sculture di linfa, attualmente parte delle collezioni del MAXXI-Museo nazionale delle arti del XXI secolo, ha rappresentato l’Italia alla LII Esposizione internazionale d’arte di Venezia. La sua particolare attenzione al paesaggio è stata riconosciuta sia nella progettazione del Giardino delle sculture fluide (2003-07) per il giardino della Venaria Reale a Torino sia nella mostra nel parco della reggia di Versailles nel 2013, dove ha presentato uno dei suoi ultimi lavori, Scultura di luce (2008-12), che ricompone in bronzo, attraverso la tecnica della fusione a cera persa, il tronco di un larice ricoprendolo di oro in modo che il riflesso della luce faccia percepire come pieno il vuoto interno.

Bibliografia: G. Didi-Huberman, Su Penone, Milano 2008; Giuseppe Penone: scritti 1968-2008, a cura di G. Maraniello, J. Watkins, Bologna-Birmingham 2009; Giuseppe Penone, a cura di L. Busine, Milano 2012; Giuseppe Penone. The hidden life within, ed. M. Teitelbaum, London 2013. Cataloghi di mostre: Giuseppe Penone, éd. C. Grenier, Paris, Centre Pompidou, Paris 2004; Giuseppe Penone. Sculture di linfa, a cura di I. Gianelli, Venezia, LII Esposizione internazionale d’arte, Milano 2007; Giuseppe Penone, a cura di D. Lancioni, Roma, Villa Medici, Paris 2008.

TAG

Reggia di versailles

Giuseppe penone

Centre pompidou

Germano celant

Alpi marittime