TOMASSETTI, Giuseppe

Enciclopedia Italiana (1937)

TOMASSETTI, Giuseppe

Giuseppe Lugli

Storico e topografo di Roma e della Campagna Romana, versato particolarmente nelle antichità medievali, nato a Roma il 4 aprile 1848, ivi morto il 23 gennaio 1911. Si laureò in giurisprudenza nel 1869, ma fu subito attratto dagli studî di archeologia che seguì con ardore alla scuola di G.B. De Rossi e C.L. Visconti. Chiamato a riordinare gli archivî di alcune famiglie patrizie romane, tra cui gli Orsini e i Colonna, egli acquistò una rara competenza nelle scienze diplomatiche e paleografiche, e riuscì a scoprire importanti documenti riguardanti le istituzioni comunali durante il Medioevo, i rapporti fra il papato e i baroni, e in generale la storia del feudalesimo nell'Italia centrale. Questi studî, che egli pubblicò specialmente nell'Archivio della Società romana di storia patria, nel Bullettino della Commissione archeologica comunale di Roma, nel Bullettino dell'Istituto archeologico germanico, negli Studi e documenti di storia e diritto, sono assai pregevoli per l'esattezza dei dati, per la chiarezza dell'esposizione, per la valorizzazione della città durante i secoli oscuri della sua storia. Fu membro di numerose commissioni di archeologia, storia e arte, socio di accademie e istituti scientifici e libero docente nell'università di Roma di storia di Roma nel Medioevo.

L'opera sua fondamentale è quella sulla Campagna Romana, che in un primo tempo egli limitò alla sola prima parte e del Rinascimento, pubblicandola a puntate nell'Archivio della Società romana di storia patria, ma in seguito ristampò in forma più estesa, comprendendo anche le età antica e moderna: due volumi egli diede alle stampe durante la sua vita, il primo d'introduzione generale e il secondo riguardante le vie Appia, Ardeatina, Aurelia (Roma 1910); un terzo volume che illustra le vie Cassia, Clodia, Flaminia, Tiberina, Labicana e Prenestina, e un quarto, che tratta della Via Latina, furono pubblicati dopo la sua morte con la collaborazione del figlio Francesco nel 1913 e nel 1926.

Bibl.: Bull. Commiss. arch. comunale di Roma, 910, p. 355; Boll. Associaz. arch. romana, 1911.