RENIER-MICHIEL, Giustina

Enciclopedia Italiana (1936)

RENIER-MICHIEL, Giustina

Guido Mazzoni

Giustina R., maritata ventenne a Marco Antonio Michiel, nacque a Venezia, di nobile famiglia, il 15 ottobre 1755; morì quivi il 7 aprile 1832. Coltivò precocemente, oltre la letteratura, il disegno e la musica; e seppe fin da giovane signora tenere una delle migliori conversazioni dell'elegante Venezia. Per qualche tempo dimorò, con vantaggio della sua mente, in Roma dove il marito, anch'egli di famiglia dogale, fu ambasciatore della Serenissima. Imparò anche l'inglese e il tedesco. Abbondano le testimonianze degli ammiratori, sia per la bellezza, sia per l'ingegno, sia per le maniere; né il facile motteggiare, perché urbano, le alienò conoscenti e amici, come ebbe a riconoscere perfino una rivale, la Isabella Teotochi Albrizzi, nel ritratto descrittivo che ne fece.

Tradusse dallo Shakespeare l'Otello e il Macbeth (1798) e il Coriolano (1800), e diede altro; ma principalmente conseguì lode dall'opera Origine delle feste veneziane (Venezia 1817, in 3 volumi, dopo un Saggio datone, sette anni prima, in italiano e in francese; nuova ed. modificata, ivi 18171827, voll. 6). Vi si raccontano leggende e storie in relazione a quelle tradizionali costumanze; essa la definì un romanzo storico.

Ad asserzioni dello Chateaubriand, giudicate ostili e ingiuste contro Venezia, la R. M. rispose con una prosa edita nel Giornale dei letterati di Pisa (1807). Fra il resto della sua produzione va notata un'analisi delle Ultime lettere di Jacopo Ortis, fatta con animo d'ammiratrice.

Bibl.: V. Malamani, Cento lettere inedite di M. Cesarotti a G. R. M., Ancona 1885; L. Carrer, Prose, Firenze 1855, II, p. 163 segg.; A. Pilot, Quattrodici sonetti inediti di I. V. Foscarini per la morte di G. R. M., in Fanfulla della domenica, 13 settembre 1914; A. Luzio, Studî e bozzetti di storia letteraria e politica, Milano 1910, I, p. 144 segg.; Lettere alla Isabella Teotochi Albrizzi, Firenze 1856; e altre lettere sparse.