GIUSTINA

Enciclopedia Italiana (1933)

GIUSTINA (Iustina)

Alberto Olivetti

Seconda moglie dell'imperatore Valentiniano I, sposata da lui circa nel 370: dalle nozze nacque un figlio, Valentiniano II, e tre figlie, Giusta, Grata e Galla (v.). G. era figlia di Giusto, consolare del Piceno e parente dell'usurpatore Magnenzio: ancora fanciulla fu data in matrimonio a quest'ultimo, ma rimase vedova subito dopo. Valentiniano I fu colpito dalla sua bellezza e per poterla sposare, ripudiò la sua prima moglie Marina. Morto il marito (17 novembre 375) G. assistette all'acclamazione ad augusto del proprio figlio Valentiniano II di appena 4 anni. Finché visse il figliastro Graziano, non ebbe una vera e propria ingerenza nel governo, ma morto Graziano (25 agosto 383) ispirò la politica di Valentiniano II, che regnava nella prefettura d'Italia, specialmente nel campo religioso, perché fu apertamente favorevole all'arianesimo e osteggiò a parecchie riprese S. Ambrogio, il quale pure era stato precettore del giovane imperatore. Quando l'usurpatore Massimo, col pretesto di difendere l'ortodossia cristiana invase l'Italia, G. con Valentiniano II e Galla si rifugiò a Tessalonica presso Teodosio (387): in tale occasione passò all'ortodossia. Partecipò su una nave alla campagna contro Massimo ma morì poco dopo aver visto il proprio figlio restaurato nel trono e padrone dell'Occidente (388).

Bibl.: P. Villari, Le invasioni barbariche in Italia, Milano 1901, pp. 49-51; O. Seeck, Gesch. des Untergangs der antiken Welt, V, Berlino 1913, pp. 217-239 e passim; id., Justina, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., X, col. 1337-1338; E. Stein, Gesch. des spätröm. Reiches, I, Vienna 1928, pp. 311-320.