Glaciologia

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Scienza che ha per oggetto lo studio dei ghiacciai. La g. interessa da un lato la geofisica, dall’altro la geografia fisica: essa infatti, mentre studia i ghiacciai nella loro intima struttura e nelle loro caratteristiche fisiche, si occupa dello studio tipologico dei ghiacciai, della loro distribuzione sulla Terra, della loro dinamica in rapporto al variare delle condizioni climatiche (oscillazioni glaciali), della loro azione morfologica distruttrice e costruttrice e delle forme del suolo che ne risultano (➔ ghiacciaio).

Per lo studio delle caratteristiche dei ghiacci la g. utilizza metodi diretti (come le perforazioni, che rendono possibile prelevare campioni fino a una profondità di 2000 m) e indiretti, per lo più utilizzati per stimare lo spessore della copertura glaciale. Fra questi, ben noto è il metodo sismico, con cui vengono fatte detonare cariche esplosive in un foro naturale o perforato nel ghiaccio. Le onde acustiche generate dallo scoppio sono riflesse e rifratte in corrispondenza della brusca variazione di impedenza acustica tra roccia e ghiaccio e tornano alla superficie, dove vengono registrate da geofoni. L’analisi dei dati così raccolti permette di determinare, con i margini di incertezza del metodo, la profondità e la pendenza degli strati riflettenti. In questo ambito l’analisi delle onde riflesse porta a un’accuratezza accettabile per spessori elevati di ghiaccio, mentre per strati sottili è preferibile quella delle onde rifratte. Il metodo gravimetrico costituisce un ulteriore strumento di indagine, poiché il forte contrasto di densità tra roccia e ghiaccio (generalmente in rapporto 3:1) rende il campo di gravità sensibile alle variazioni della topografia subglaciale. Di limitata applicabilità è invece il metodo magnetico, utilizzabile solo quando, da evidenze geologiche indipendenti, si è certi che la roccia sottostante la copertura glaciale abbia un’elevata suscettività magnetica e possa quindi essere rilevata identificando anomalie del campo magnetico locale.

Una tecnica ampiamente in uso è il sondaggio radar, in cui un impulso elettromagnetico viene emesso da un’antenna montata su una piattaforma che si muove sul ghiaccio. L’impulso penetra nel ghiaccio e viene riflesso dalle disomogeneità dello stesso e della roccia sottostante, ritornando come eco all’antenna. Dall’analisi del ritardo dell’impulso possono essere determinati lo spessore del ghiaccio, la velocità e la temperatura al suo interno e la profondità delle superfici riflettenti. Il sondaggio radar, che come quello sismico è una tecnica di indagine attiva, ha il vantaggio rispetto a quest’ultimo di poter essere effettuato da un aereo o da veicoli in movimento sulla superficie, consentendo di monitorare costantemente le caratteristiche del ghiacciaio.

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