GLOUCESTER

Enciclopedia dell' Arte Antica (1994)

Vedi GLOUCESTER dell'anno: 1973 - 1994

GLOUCESTER (v. S 1970, p. 355)

J. J. Wilkes

Durante gli scavi del 1966-67 furono individuate le caserme della fortezza; si può tracciare attualmente un quadro di tutto il complesso, vasto c.a 17,5 ha. I muri delle caserme erano di argilla su intelaiatura lignea, a volte con intonaco. I bastioni, larghi alla base almeno 4 m, erano di terra con rivestimento anteriore e posteriore di torba e con travi interne orizzontali in legno con funzione stabilizzatrice. Torri interne in legno erano poste entro i bastioni, e il fossato a V era largo c.a 2,5 m e profondo almeno 2 m. Sono stati individuati un tratto della porta orientale (porta principalis dextra) e probabili tracce della porta settentrionale (porta praetoria). I due blocchi di caserme fin qui individuati, contenenti ognuno probabilmente sei caserme, si trovano alle estremità della fascia centrale.

La colonia successiva sembra abbia conservato le strade, alcune delle quali furono in seguito fiancheggiate da colonnati, e adattato a nuove funzioni molte costruzioni della fortezza legionaria. Di questa si mantennero inoltre le fortificazioni, anche se la faccia anteriore dei bastioni fu tagliata per l'inserimento di un muro di pietra largo c.a 1,5 m. Sono venuti alla luce resti del primo foro e della basilica, decorati con marmi importati e locali (più esattamente di Purbeck). La basilica fu ricostruita nel II sec. d.C., quando il foro venne ripavimentato con blocchi di arenaria. Nei pressi dell'angolo SE di quest'ultimo fu trovato il plinto rettangolare di una base di statua. Non sono stati individuati altri edifici pubblici, anche se l'area delle terme, a NO del foro, è indicata dal ritrovamento di colonne, ipocausti e tubazioni in piombo. L'esistenza di diversi templi è suggerita dal rinvenimento di sculture.

Verso la fine del II sec. torri in pietra furono addossate all'interno del muro di fortificazione e i bastioni vennero rialzati. Nel corso del III sec. fu ricostruita gran parte del muro perimetrale in pietra. Per una successiva ricostruzione, nel IV sec., furono utilizzati materiali di spoglio da edifici più antichi, così come per la costruzione di torri rettangolari addossate alla faccia esterna del muro stesso e poggianti su fondazioni di cataste di legno e pietre. Sono state individuate la porta settentrionale e quella orientale della colonia, in pietra, ciascuna con due passaggi fiancheggiati da torri quadrate. Attorno al 120 d.C. per le costruzioni venivano utilizzati i prodotti della figlina municipale, con il bollo RPG (Rei Publicae Glevensium), rinvenuti in abbondanza anche nel territorio circostante. Gli edifici privati delle prime fasi della colonia utilizzarono le strutture della fortezza; alcune di queste vennero in seguito adattate come officine per la lavorazione del ferro e della ceramica. Si ritiene pertanto che già all'inizio del II sec. parte della popolazione si fosse trasferita al di fuori della cinta difensiva. Verso la metà del secolo l'area abitata della città era salita a c.a 40 ha. Lungo il fiume Severn si svilupparono un porto con banchina in pietra e magazzini, e insieme diverse aree industriali. Un grande edificio ad arcate all'esterno della porta settentrionale costituiva forse il mercato, e un arco monumentale che scavalcava la strada per Cirencester commemorava verisimilmente la fondazione della colonia. Verso la fine del II sec. fanno la loro comparsa alcune case più eleganti; una di esse misura c.a 30 m di lato, con quattro file di ambienti, tra cui un triclinium con pavimento a mosaico (cosa non insolita a G.: se ne conoscono all'incirca altri 20 esempi) intorno a una corte provvista di una fontana e di una cisterna. Attorno al IV sec. l'area entro le mura si presenta affollata e diversi edifici invadono lo spazio delle strade. Una casa di questo periodo era abbellita da tre pavimenti in mosaico, uno dei quali raffigurante Bacco su una pantera, e da pitture parietali che compaiono in varie stanze. Gli edifici caddero gradualmente in abbandono, anche se in alcuni sono attestate testimonianze di occupazione del V e persino del VI sec., quando la Glevum romana passò sotto il controllo dei Sassoni in seguito alla battaglia di Durham del 577 d.C. Per quanto concerne le necropoli, se ne conosce una a E della città, con 37 sepolture a inumazione e una sepoltura di bambino in bara di piombo. A Kingsholm sono note 70 sepolture a inumazione, e altre 58 sono state localizzate al numero 76 di Kingsholm Road. Nella stessa Kingsholm un cimitero tardo-romano con sepolture a cremazione conteneva una tomba con equipaggiamento militare del V secolo.

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