Glutatione perossidasi

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

glutatione perossidasi

Giuseppe Rotilio

Enzima che neutralizza il perossido di idrogeno (acqua ossigenata, HOOH) o altri perossidi (ROOH) trasformandoli in acqua o nell’alcol corrispondente mediante l’ossidazione di molecole organiche riducenti (AH):

H(R)OOH + 2 AH → 2H(R)OH + 2 A .

In questo schema le catalasi sono delle perossidasi che, invece di un composto organico, utilizzano una molecola di acqua ossigenata come riducente di una seconda molecola della stessa specie (dismutazione). Anche le perossidasi sono presenti negli organismi aerobici come difesa contro i possibili danni del perossido di idrogeno, anche se in alcuni casi la reazione perossidasica è usata al fine di modificare intermedi metabolici in molecole attive come, per es. nella tiroide per la biosintesi dell’ormone tiroideo. Esse prendono in genere il nome dal composto organico usato per ridurre l’acqua ossigenata (per es., ascorbato perossidasi, citocromo c perossidasi). Generalmente contengono al centro attivo ferro-eme come la catalasi. Fa eccezione la glutatione perossidasi, che ha come metallo attivo il selenio e che è capace di reagire anche con i perossidi organici, sia liberi, agendo come meccanismo di prevenzione del danno ossidativo, sia legati ai fosfolipidi delle membrane cellulari. In questo caso essa agisce invece come un esempio di sistema in grado di riparare danni ossidativi già presenti in una struttura cellulare. In questa perossidasi il riducente è il glutatione, tripeptide formato da acido glutammico, glicina e cisteina. È il gruppo tiolico (SH) di quest’ultima a funzionare come riducente nella reazione di perossidazione, per cui il glutatione ridotto è indicato come GSH. Nell’ossidazione si forma il suo disolfuro (GSSG) che può essere poi riportato a GSH dall’enzima glutatione reduttasi. Il ruolo essenziale di questo enzima è dimostrato dall’insorgenza di una grave malattia nei bambini in regioni della Cina il cui suolo è estremamente povero di selenio, la malattia di Keshan, che può essere prevenuta con l’integrazione di selenio nella dieta. Il selenio è presente nel centro attivo dell’enzima sotto forma di selenocisteina, cioè l’amminoacido cisteina in cui lo zolfo del gruppo tiolico è sostituito dal selenio.

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