GOBLIN

Enciclopedia del Cinema (2003)

Goblin

Paolo Patrizi

Gruppo italiano di musica rock (il cui nome deriva dall'ingl. goblin "demone, spirito maligno") fondato dal tastierista Claudio Simonetti (n. a São Paulo, Brasile, il 19 febbraio 1952) e formato dallo stesso Simonetti, inizialmente dal batterista Walter Martino (n. a Milano il 18 aprile 1953), poi sostituito da Agostino Marangolo (n. a Catania il 25 giugno 1953), dal chitarrista Massimo Morante (n. a Roma il 6 ottobre 1952) e dal bassista Fabio Pignatelli (n. a Roma il 30 ottobre 1953). Costituitosi nell'ambito del progressive rock italiano, il gruppo ha trasportato nel cinema, con notevole successo, questo stile musicale caratterizzato dalla ripresa di moduli della tradizione classica (come la suite o la fuga) e della musica jazz, ma anche dall'attenzione per le sonorità innovative del sintetizzatore. Una ritmica incalzante, spesso volutamente disturbante nella sua ossessività, ne caratterizza le partiture, che non a caso hanno trovato il terreno più congeniale nel cinema horror, in particolare nei film di Dario Argento.

La genesi dei G. è rimasta a lungo criptica: per qualche tempo si è pensato a un gruppo fantomatico e si è ipotizzato che dietro la facciata si nascondesse un unico musicista, se non addirittura lo stesso Argento. In realtà i G. sono nati, all'inizio degli anni Settanta, dalle costole di complessi diversi e avevano già dato vita a un gruppo, gli Oliver, conosciuti anche come Cherry Five. Il successo coincise con l'esordio cinematografico e con l'avvio del sodalizio con Argento per Profondo rosso (1975), diventato un cult movie anche grazie alla colonna sonora (fu il 33 giri più venduto in Italia nel corso di quell'anno), un'abile mistura tra progressive rock e jazz. Inizialmente affidata al jazzista Giorgio Gaslini (nominalmente i G. si sarebbero riservati arrangiamento ed esecuzione), la partitura ‒ con l'inquietante tema costituito da ribattuti in levare su un'armonia modale in minore ‒ ha rappresentato il trampolino di lancio del gruppo, che ha subito realizzato un altro album, Roller (1976), per poi dedicarsi a pieno ritmo al cinema: è nata così una ricchissima serie di colonne sonore, quasi tutte di grande effetto. In questo quadro si collocano la partitura di Suspiria (1977), che conferma l'intesa con Argento, e quelle di Shock (1977), ultima opera cinematografica di Mario Bava, e dell'edizione italiana di Martin (1979; Wampyr) di George A. Romero; ma non vanno dimenticate le musiche realizzate per film di altro genere, come quelle di La via della droga (1977) di Enzo G. Castellari, quasi un videoclip dei G., tanto la musica è in primo piano, e di Amo, non amo (I love you not) (1979) di Armenia Balducci.

Dopo quest'ultimo lavoro, l'avvio di Simonetti verso una carriera di solista, anche come autore di colonne sonore in proprio (tra cui quella, sempre per Argento, di Opera, 1987, dove il rock si alterna alla musica di G. Verdi e G. Puccini), ha portato Pignatelli a diventare la 'mente' del gruppo, anche con modifiche al nucleo storico dei suoi componenti: a volte Morante è stato sostituito da Carlo Pennisi e alla formazione si è aggiunto un nuovo tastierista, Maurizio Guarini (n. a Roma il 25 gennaio 1955). A questa nuova fase risalgono le colonne sonore di Patrick di Richard Franklin, Dawn of the dead (Zombi) di Romero (ma le musiche sono state in parte tagliate nell'edizione statunitense del film), e Buio Omega di Joe D'Amato (Aristide Massaccesi), tutte del 1979, e quella di Contamination ‒ Alien arriva sulla Terra (1980) di Luigi Cozzi. I G. hanno poi lavorato a La chiesa (1989) di Michele Soavi, scrivendo la partitura in collaborazione con Keith Emerson. Se già negli anni Ottanta, in occasione della realizzazione delle colonne sonore di Tenebre (1982) e Phenomena (1985) diretti da Argento, si era comunque ricostituito il gruppo originario, con l'apporto di Simonetti, Nonhosonno (2001), nuova incursione dei G. nel mondo fantastico del regista, ha segnato, anche formalmente, la ricomposizione del nucleo storico Simonetti-Marangolo-Morante-Pignatelli.

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