GRAINDOR de Douai

Enciclopedia Italiana (1933)

GRAINDOR de Douai

Giulio Bertoni

Poeta francese, che sullo scorcio del sec. XII rimaneggiò due fra le più interessanti canzoni di gesta sulla prima crociata, la Chanson d'Antioche e la Chanson de Jérusalem, scritte parecchi decennî prima: di queste conosciamo soltanto il rimaneggiamento di Graindor de Douai.

Il primo di questi poemi raccontava le spedizioni in Terrasanta di Pietro d'Amiens e di Goffredo di Buglione e s'indugiava, in particolare, sull'assedio e sulla conquista di Antiochia. Era stato composto intorno al 1130 in tirate assonanzate da Richart le Pèlerin che aveva attinto alle cronache latine di Alberto di Aix e di Pietro Tudebodo. Nello stesso tempo ijn certo Gregorio Bechada componeva in provenzale un'altra canzone di Antiochia, di cui è rimasto un solo frammento. Il secondo era stato scritto alquanto più tardi, con minore ossequio alla verità storica, da un anonimo, originario come Richart della Francia del nord, e narrava l'occupazione di Gerusalemme, la conquista di Damasco, la morte di Goffredo, ecc. Nel rimaneggiamento di G. de D. sembrano essere stati rispettati i tratti principali degli originali, sebbene alle assonanze siano state sostituite le rime e il testo abbia subito qualche modificazione. Ma egli ha aggiunto, di sua iniziativa, alla Antioche e alla Jérusalem un'altra canzone (Les Chétifs), che è per grandissima parte un poema romanzesco su alcuni cavalieri francesi e sulle loro avventure (prigionie, scontri con mostri, viaggi in Persia, ecc.). Dalla veridicità della prima canzone si passa al puro romanzo degli Chétifs attraverso le leggende del secondo poema.

Bibl.: P. Paris, La Chanson d'Antioche, Parigi 1848; C. Hippeau, La Conquête de Jérusalem, Parigi 1868; P. Paris, in Hist. litt. de la France, XXII, p. 351; P. Meyer, Fragment d'une Chanson d'Antioche en provençal, Parigi 1884 (cfr. Romania, XXII, p. 345); K. Nyrop, Storia dell'epopea francese nel Medioevo (traduzione di E. Gorra), Torino 1888, p. 214; K. Voretzsch, Einführung in das Studium der altfranz. Literatur, 3ª edizione, Halle 1925, p. 234.