Gran Paradiso

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Massiccio delle Alpi Graie orientali, il maggiore e il più elevato che ricada completamente in territorio italiano. È costituito da una massa di gneiss granitoidi, contornati da rocce scistose, scistoso-cristalline più recenti, passanti a ‘rocce verdi’. Si stende da E a O, tra la Valle d’Aosta e la Valle dell’Orco (o di Locana). Le principali dorsali montuose che lo costituiscono sono 4: a E quella del Monveso di Forzo (3322 m), che prosegue fino al gruppo del Monte Rosa dei Banchi; quella occidentale culminante con il Ciarforon (3640 m) e la Tresenta (3609 m); a N, quella che si estende fino alla Grivola (3969 m) e quella di Punta Valmiana (3244 m). Le cime più propriamente dette Paradiso sono due: la Piccola (3923 m), che è sulla dorsale della Grivola, e la Grande (4061 m), che è il nodo orografico principale. Vi si accede dal rifugio Vittorio Emanuele II, posto in Valsavaranche (2775 m). Vi sono numerosi ghiacciai, fra i quali risalta quello della Tribolazione.

Il gruppo è interamente compreso nel Parco nazionale del Gran Paradiso, istituito nel 1922, ampliato nel 1979 fino agli attuali 700 km2, formando così, insieme al confinante parco nazionale francese della Vanoise, un’area protetta di oltre 1200 km2. Oltre al G. comprende le valli che ne discendono. Accanto a scarsi lembi di foreste (conifere) domina la caratteristica flora alpina; le praterie d’altitudine sono caratterizzate da splendide fioriture. Nel giardino botanico Paradisia, in Valnontey, è rappresentata buona parte della flora del massiccio. La tipica fauna alpina è dominata dallo stambecco, qui sottratto alla totale estinzione; vi sono poi camoscio, marmotta, ermellino e lepre, nonché aquila reale, fagiano di monte, picchio nero e pernice bianca.

Sul G. salirono per primi gli inglesi J.J. Cowell e W. Dundas con M. Payot e J. Tairraz nel 1860. Nel 1926 e nel 1930, per merito precipuo di A. Cretier, furono superate la parete nord-est della Grivola e la parete nord-ovest del Gran Paradiso. Nel 1936 fu percorsa per intero la parete nord-ovest della Grivola (L. Binel e A. Deffeyes con L. Carrel e R. Chabod), la più alta se non la più ardua del gruppo.

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