Grattacielo

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fig.

Dall’inglese sky-scraper, edificio di marcato sviluppo verticale, con un notevole numero di piani: comunemente si definiscono g. gli edifici con almeno 15-20 piani, cioè un’altezza minima di m 50-70. Affermatosi a partire dalla seconda metà del 19° sec., il g. ha nella cosiddetta scuola di Chicago (➔ Chicago) le prime sperimentazioni tecnico-costruttive, dando esemplarmente forma a una complessa serie di fattori simbolici, economici e tecnologici che ne hanno stimolato e motivato l’originaria ragione d’essere: monumentalità e riconoscibilità formale elevate a cifre di un potere economico e commerciale da ostentare; presenza di figure di imprenditori e finanzieri interessati alla concentrazione urbana nelle metropoli generate dalla progressiva industrializzazione; massimo e intensivo sfruttamento di aree dimensio;nalmente ridotte ma con elevato valore commerciale; sfide tecnologiche che hanno portato all’impiego di gabbie strutturali in ghisa e in acciaio (v. fig.). Si devono a W. le Baron Jenney (Home Insurance Building, Chicago, 1885), a D.H. Burnham (Masonic Temple, 1889-91 e Reliance Building, 1894, entrambi a Chicago, in collaborazione con J.W. Root) e a L.H. Sullivan (Wainwright Building a Saint Louis, 1890-91; Guaranty Building a Buffalo, 1894-95) i primi g. realizzati sfruttando quei sistemi strutturali non alieni da commistioni formali con elementi e dettagli architettonici tradizionali. La tipologia del g. ebbe un grande sviluppo anche a New York, fondendo insieme quel genere di scheletri strutturali e l’uso del cemento armato. Per i g. in acciaio, in relazione alla maggiore deformabilità delle strutture e alla maggiore difficoltà di creare incastri efficaci tra le membrature, si sono progressivamente diffusi alcuni schemi particolari, che hanno realizzato il controventamento in maniera alquanto diversa da quello della classica e originaria struttura intelaiata; si sono così create pareti esterne a traliccio reticolare, oppure se ne è affidata la resistenza a un nucleo centrale a torre in cemento armato o reticolare in acciaio.

A partire dagli stimoli creati dal concorso internazionale per la Chicago Tribune Tower (1922) e poi attraverso il RCA Building (Rockfeller Center, New York, 1931-40) con il suo intreccio di fattori economici, commerciali e formali risolti all’interno di una parte di città ridisegnata e riqualificata, soluzioni tecnologiche sempre più d’avanguardia e configurazioni formali (classicismo, déco, neoplasticismo, razionalismo ecc.) hanno progressivamente costellato l’evoluzione della tipologia e della dimensione del grattacielo, oscillando tra le citazioni e i riferimenti formali più disparati (post-modernismo, high-tech ecc.) e virtuosismi tecnici.

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