MANCA, Gregorio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 68 (2007)

MANCA, Gregorio

Mario Crespi

Nato a Tramatza, presso Oristano, il 2 maggio 1867 da Salvatore e da Teresa Enna, studiò dapprima a Oristano, poi a Cagliari, ove, completati gli studi ginnasiali e liceali, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia. Superato il primo anno, proseguì poi i corsi nell'Università di Torino: qui, entrato subito come allievo interno nel laboratorio di parassitologia diretto da E. Perroncito presso la Scuola superiore di medicina veterinaria, dal terzo anno cominciò a frequentare l'istituto di fisiologia umana diretto da A. Mosso, che nel 1890 lo nominò secondo assistente. Conseguita la laurea il 13 dic. 1892, l'anno successivo si trasferì all'Università di Padova, presso l'istituto di fisiologia diretto da A. Stefani: dapprima assistente, nel 1896 conseguì il titolo di aiuto e l'abilitazione alla libera docenza.

Dopo aver partecipato nel 1898 al concorso per la cattedra di fisiologia dell'Università di Modena, nel 1899 fu incaricato dell'insegnamento della disciplina in quella di Sassari. Confermato nell'incarico negli anni successivi, nel 1902, avendo ottenuto l'eleggibilità al concorso per professore straordinario di fisiologia nell'Università di Genova, fu nominato straordinario. Ottenuta la stabilità nel 1905, il 3 febbr. 1908, su parere favorevole di una commissione esaminatrice ministeriale, fu promosso professore ordinario di fisiologia nell'Università sassarese. Nel febbraio dell'anno successivo, infine, la facoltà medico-chirurgica lo elesse con voto unanime alla presidenza.

Nel breve arco di tempo nel quale, a causa della fine prematura, poté operare, il M. svolse una importante e apprezzata attività di ricercatore. Formatosi alla scuola di illustri fisiologi, affrontò complessi piani di studi volti a indagare, attraverso la chimica e la fisica, i meccanismi che sono alla base dei fenomeni vitali. Dopo eleganti indagini sull'innervazione del fegato, condotte in collaborazione con E. Cavazzani (Contributo allo studio della innervazione del fegato; i nervi vasomotori delle diramazioni portali epatiche, in Arch. per le scienze mediche, XVIII [1894], pp. 429-449; Ulteriore contributo(; i nervi vasomotori dell'arteria epatica, ibid., XIX [1895], pp. 189-208), recò apprezzabili contributi in importanti settori della fisiologia generale.

Di particolare rilievo furono soprattutto quelli relativi alla conoscenza dei fenomeni metabolici degli organismi animali e delle proprietà chimico-fisiche di alcune strutture organiche.

Con una serie di ricerche condotte sugli animali a sangue freddo, nei quali il più lento svolgersi dei fenomeni chimico-metabolici agevola l'osservazione dello sperimentatore, dimostrò fatti di fondamentale importanza per la comprensione della fisiologia del digiuno. Eseguendo con puntigliosa esattezza rilevazioni di vari parametri poté infatti dimostrare che in questi organismi la perdita integrale percentuale è relativamente stabile, e che nel corso dell'inanizione assoluta, mentre la disponibilità idrica gioca in ogni caso un ruolo di grande importanza, in rapporto diretto al maggior peso iniziale vi sono una minore perdita oraria percentuale e una maggiore durata di vita (Esperienze intorno all'influenza del digiuno sulla forza muscolare, in Riv. veneta di scienze mediche, XXI [1894], pp. 515-541; Il decorso dell'inanizione negli animali a sangue freddo, in Giorn. della R. Acc. di medicina di Torino, s. 3, XLIII [1895], pp. 243-251; Influenza dell'acqua sul decorso dell'inanizione negli animali a sangue freddo, in Atti del R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, s. 7, VII [1895-96], pp. 149-158; Influenza del peso iniziale sulla resistenza al digiuno negli animali a sangue freddo, in Bull. delle scienze mediche, s. 7, VII [1896], pp. 105-125; Ricerche chimiche intorno agli animali a sangue freddo sottoposti ad inanizione, in Arch. di farmacologia e terapeutica, VIII [1900], pp. 276-309, 469-486; IX [1901], pp. 49-80, 320-385; Il decorso dell'inanizione assoluta nel Gongylus ocellatus alla luce diffusa e nell'oscurità, in Studi sassaresi, III [1903], pp. 17-46, in collab. con D. Casella; Il decorso del digiuno assoluto nel Carabus morbillosus, in Arch. di fisiologia, II [1904-05], pp. 459-470, in collab. con G. Fatta).

Il M. fu inoltre autore di importanti studi di ordine fisico-chimico: mise a punto validi principî generali di metodologia e di tecnica (Materiali per lo studio delle proprietà osmotiche degli organi e tessuti animali, in Studi sassaresi, IV [1905-06], pp. 1-67, 99-163; Intorno ad un nuovo metodo per determinare la pressione osmotica di piccolissime quantità di liquido, ibid., 1906, suppl. 2, pp. 1-23); effettuò preziose osservazioni sulle resistenze osmotiche dei globuli rossi in varie condizioni sperimentali (Influenza della fatica muscolare sulla resistenza dei globuli rossi del sangue, in Lo Sperimentale, sez. biologica, XLVIII [1894], pp. 473-485; Influenza della cocaina sulla resistenza de' globuli rossi del sangue, ibid., pp. 486-504; La legge de' coefficienti isotonici ne' globuli rossi del sangue conservato fuori dell'organismo, in Arch. per le scienze mediche, XX [1896], pp. 1-34; Intorno alla progressiva diminuzione della resistenza del sangue dopo la sua estrazione dall'organismo, in Riv. veneta di scienze mediche, XXII [1895], pp. 553-565, e in Arch. italiano di clinica medica, XXXV [1896], pp. 65-76; Esperienze intorno all'azione del cloroformio sulle proprietà osmotiche dei globuli rossi, in Atti del R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, s. 7, VIII [1896-97], pp. 1348-1416; Ricerche intorno alle proprietà osmotiche dei globuli rossi del sangue conservato a lungo fuori dell'organismo, ibid., pp. 1417-1516; Sur le mode de se comporter de la résistance des globules rouges nuclées du sang conservé longtemps hors de l'organisme, in Archives italiennes de biologie, XXXVIII [1902-03], pp. 309-320, con G. Catterina); descrisse - in collaborazione con l'oftalmoiatra G. Ovio - il comportamento del cristallino nell'induzione della cataratta sperimentale (Studio intorno alla cataratta artificiale, I, Riassunto storico della questione, in Arch. di ottalmologia, IV [1896-97], pp. 167-190; II, Esperienze intorno alle proprietà osmotiche della lente cristallina, ibid., V [1897-98], pp. 112-135, 141-190; Esperienze intorno alla cataratta naftalinica, ibid., VI [1898-99], pp. 69-112).

Nell'ateneo sassarese il M. si affermò come un brillante caposcuola, formando una valida schiera di allievi. Molto attivo nella didattica e nella ricerca, ebbe anche a cuore la diffusione degli aggiornamenti scientifici cosicché, nel 1901, fondò la rivista Studi sassaresi.

Minato da una grave patologia epatica, il M. morì nella clinica chirurgica di Torino il 26 giugno 1911.

Fonti e Bibl.: Necr., in Arch. di fisiologia, IX (1911), pp. 521 s.; in Archives italiennes de biologie, LVI (1911), pp. 151-154; D. Cossu, G. M., illustre fisiologo sassarese (1867-1911). Nota biografica, in Minerva medica, LV (1964), pp. 1711-1715; A. Pazzini, Storia dell'arte sanitaria dalle origini a oggi, II, Torino 1974, pp. 1268, 1279.

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