GRONINGA

Enciclopedia Italiana (1933)

GRONINGA (oland. Groningen; A. T. 44)

Johannes J. HANRATH
G. I. HOOGEWERFF
Adriano H. LUIJDJENS
Johannes J. HANRATH
Joseph ENGERT

È la terza città commerciale dei Paesi Bassi e capoluogo della provincia omonima. Situata all'estremità del Hondsrug, nel punto di transizione dal suolo sabbioso del Drenthe a quello argilloso della provincia di Groninga, alla confluenza di molti fiumi e canali, la città è il centro commerciale della provincia di Groninga, d'una parte del Drenthe e della Frisia. Il suo sviluppo è dovuto al fatto d'essere centro d'un paese agricolo e industriale. Groninga è unita quasi con ogni villaggio della provincia da un'estesa rete di canali e di fiumi, di cui i principali sono: il Reitdiep, il Boterdiep, il Damsterdiep, l'Eems Kanaal, che rende la città accessibile anche a navi oceaniche per la via di Delfzijl, il Winschoterdiep, poi il Noord-Willems Kanaal e il Hoendiep, che uniscono Groninga al vasto sistema di vie navigabili dei Paesi Bassi. Oltre a questi canali, la città è servita da una rete ferroviaria egualmente importante, che la mette in comunicazione con Amsterdam, Rotterdam, Brema, Amburgo, ecc. La sua posizione isolata di centro provinciale a molta distanza dalle grandi vie commerciali dell'Europa occidentale anteriori al 1870, ha conferito alla città un carattere autonomo, che si manifesta ancora nella varietà delle imprese commerciali e industriali; varietà non interamente alterata dal fatto che, dal 1870, Groninga partecipa attivamente al movimento commerciale mondiale. Specialmente importanti sono i mercati di prodotti agricoli e bestiame. La popolazione è in continuo aumento: da 28.000 ab. nel 1820 e da 38.500 nel 1870, è salita nel 1931 a 105.005 ab., in grande maggioranza protestanti.

Dalla porta della città verso SE. furono scavati nel terreno torboso numerosi canali fino all'Ems, per prosciugare il suolo paludoso e facilitare il trasporto della torba estratta. Il suolo delle torbiere sfruttate, divenuto proprietà della città, fu affittato con contratti a perpetuità. Inoltre, dal secolo XVI Groninga ha intrapreso la costruzione di dighe nel Dollart (v.), e, dalla fine del secolo XVIII anche nel Lauwers zee, acquistando così vasti territorî di suolo argilloso fertile (polders) che furono venduti, affittati, o sfruttati in mo. nopolio. Siccome la proprietà della diga marittima comporta implicitamente il diritto sulle alluvioni, la città potrà estendere il suo dominio anche in avvenire.

Groninga ha numerose scuole per l'insegnamento primario secondario e tecnico. La sua università, la cui fondazione risale al 1614, è un centro culturale e scientifico di fama mondiale: vi sono iscritti quasi 1000 studenti.

Monumenti. - Monumento principale di Groninga è il maestoso campanile della chiesa di S. Martino, alto metri 96, eretto verso la fine del secolo XV. La chiesa stessa in alcune parti risale al sec. XIII, ma nel suo complesso è un edificio in stile gotico tardivo. Vi furono scoperte nel coro, pochi anni fa, importanti pitture murali del principio del secolo XVI. Altrettanto antica è la cosiddetta "Aakerk", cominciata nel sec. XIII, finita nel sec. XV (campanile barocco dei 1712). La Chiesa Nuova fu costruita soltanto negli anni 1660-'64. Il Palazzo municipale in stile neoclassico è del 1787; lì dietro nascosto si trova il piccolo "Peso dell'oro" un vero gioiello di architettura (1635), attualmente sede di un museo nautico. Sulla Piazza del Mercato, dietro la Chiesa Grande, l'antico palazzetto per il corpo di guardia (1509). Sulla piazza detta Cimitero di San Martino il palazzo che già era il quartiere dello statolder delle provincie settentrionali, e, accanto, l'antico palazzo di giustizia (1612). Importante l'edificio imponente dell'università, che venne ricostruita dopo l'incendio del 1906. Il museo di Groninga, fondazione privata, contiene molti oggetti preistorici e archeologici di scavi fatti nella provincia. Vi sono inoltre interessanti riparti di arte sacra e di arredamento casalingo, un'armeria, un'importante pinacoteca antica e moderna; una ricca e bella raccolta di vasellame specialmente di provenienza giapponese e cinese.

Storia. - Fino al sec. XI la Frisia (v.) e la provincia di Groninga hanno storia comune. Nel 1040 l'imperatore Enrico III dona la parte meridionale dell'odierna provincia, il cosiddetto Hooregt al vescovo Bernolfo di Utrecht. È discusso se anche la città di Groninga fosse compresa nella donazione; certo è che gli abitanti di Groninga ritennero la loro una città libera e non riconobbero il governo temporale del vescovo. I governatori si stabilirono perciò nella provincia e dovettero sostenere interminabili guerre con la città. La quale, di origine molto antica, forse romana, nel Medioevo raggiunse un'invidiabile floridezza; faceva parte della Lega Anseatica e aveva un commercio sviluppatissimo. La città costituiva un avamposto sassone in terra frisone.

Tanto la città che la provincia presero attiva parte alle lotte interne tra Schieringers e Vetkoopers, che per più di due secoli tennero tutta la Frisia in uno stato di quasi anarchia. Gli Schieringers erano i difensori dell'assoluta indipendenza frisone: i Vetkoopers, per lo più ricchi possidenti, erano inclini a offrire la signoria sul paese a qualche signorotto forestiero, per dar lustro alle loro famiglie nella vita fastosa di corte. Generalmente gli Schieringers erano alleati della città di Groninga, mentre gli abitanti dei "territorî circonvicini" (Ommelanden) militavano tra i Vetkoopers. Oltre il vescovo di Utrecht, anche i conti di Olanda tentarono a più riprese di approfittare dello stato di disordine che regnò in Frisia per far valere diritti, oltre che sulla Frisia media, anche su Groninga e Ommelanden. E infatti nel 1398 il duca Alberto di Baviera, allora tutore del conte di Olanda, dopo traversato il Zuider Zee fu riconosciuto dai Vetkoopers signore di Frisia e delle Ommelanden. Ma gli Schieringers cacciarono ben presto gli Olandesi e allora i Vetkoopers chiamarono in aiuto il loro signore legittimo, il vescovo Frederik van Blankenheim. Il vescovo fece assediare, ma inutilmente, la città di Groninga. Nel 1419 per la prima volta la città riconobbe come proprio signore il vescovo di Utrecht: ma poco dopo si rese di nuovo libera. La casa di Borgogna, succeduta in Olanda a quella di Baviera, tentò invano di far riconoscere i suoi diritti sulla Frisia e Groninga. Nel 1479, l'imperatore riconobbe che Groninga era una città libera imperiale e propose di darle potere sopra la Frisia media, sempre in subbuglio. Nel 1480 venne riconfermata questa potestà della città su Oostergoo e Westergoo. Ma l'imperatore in cambio di questi privilegi domandò un tributo così forte che non se ne fece nulla.

Nel 1498 Massimiliano I diede ad Alberto di Sassonia potestà su tutta la Frisia, e ancora una volta i documenti non dicono con precisione se la città di Groninga vi fosse compresa o no; la città non riconobbe il duca sassone, il quale la strinse d'assedio per tre volte (1500, 1505, 1506), sempre invano. Contro di lui, la città nominò suo "protettore" prima Edgardo, conte della Frisia orientale, poi Carlo di Gheldria. Finalmente Alberto di Sassonia vendette i suoi diritti sulle due terre a Carlo V. Naturalmente la città di Groninga e i Schieringers non riconobbero quest'atto e solo nel 1536 e dopo una guerra costosissima e aspra Carlo V poté aggiungere Groninga ai sioi stati neerlandesi. Nel periodo 1571-77 le Ommelanden si liberarono dagli Spagnoli e fu nominato il primo statolder (Rennenberg) dagli Stati; anhe la città si oppose al governo spagnolo, e nel 1579 Rennenberg firmò l'unione di Utrecht (v.) in nome della provincia Groningen en Ommelanden (Groninga e Dintorni). Ma un anno dopo lo stesso Rennenberg tradì la causa olandese e riportò insieme con molte altre città anche Groninga sotto il governo spagnolo. Le Ommelanden in gran parte rimasero agli Stati. Solo nel 1594 si ricompose la provincia, dopo la conquista della città da parte dello statolder Maurizio di Orange; per questa tarda costituzione la provincia di Groninga e Dintorni rimase sempre l'ultima in rango fra le Sette Provincie Unite. Nel 1614 per opera dello storico U. Emme (v.) venne fondata nella città la famosa università, tuttora assai fiorente. Assedio memorabile è quello del 1672 da parte dei vescovi di Münster e Colonia, alleati di Luigi XIV. La città si difese eroicamente e ributtò il nemico, pur molto superiore di numero. Nel 1813 il nome della provincia "Città e Dintorni" fu cambiato in quello di "Groningen".

La provincia di Groninga. - Ha una superficie di 2368 kmq. e conta (1930) 392.168 ab. (365.586 nel 1920), pari a 165 per kmq. Il suolo della parte settentrionale si compone d'argilla marina, quello della parte meridionale di terreno torboso, di torbiere coltivate e di terre in parte sabbiose. La provincia è situata sulle rive del Mare del Nord, tra la Frisia e la Germania (Frisia orientale). A circa 10 km. dalla costa una serie d'isolotti forma barriera e tra questa e la costa si trovano lagune così poco profonde, che durante il riflusso rimangono per la maggior parte all'asciutto. In passato, la superficie della provincia di Groninga era più piccola e le lagune più estese, ma nel corso dei secoli ripetuti arginamenti hanno spostato la linea costiera verso il N. A SE. della città di Groninga si stendevano in passato vastissime torbiere, che nel corso dei secoli sono state quasi totalmente messe a coltura per opera della città stessa. Attualmente il suolo, divenuto arabile, è tutto coltivato. Sotto l'aspetto agricolo, nel territorio della provincia si possono distinguere le seguenti divisioni: terreni incolti, 4,7%; terre arabili, 56,3%; orti, 3,1%; prati e pascoli, 24,8%; foreste, 0,4%, ecc. I principali prodotti agricoli sono: segala, avena, barbabietole, lino, colza, senapa, scagliola, piselli; questi ultimi specialmente sull'argilla del Dollart. Secondo il censimento del bestiame del 1921, la provincia possiede 37.372 cavalli, 98.621 bovini, 74.603 ovini, 24.509 caprini, 58.740 suini. Le industrie principali della provincia di Groninga sono le fabbriche di cartapaglia, di fecole, di zucchero, i cantieri navali, ecc. Delfzijl è il porto marittimo, bene attrezzato, accessibile a navi di 16.000 tonn. e provvisto di bacini. Per Ems Kanaal, possono giungere fino alla città di Groninga navi di 500 a 600 tonnellate.

La scuola di groninga. - Fu una scuola teologica del sec. XIX, formata dai circoli di studiosi della Bibbia che mettevano capo specialmente a P. Hofstede de Groot. Accanto a questa sorse nel 1835 una società teologica, per far ricerche in comune sulla verità che è in Cristo. Negli anni 1837-72 pubblicò la rivista Waarheid in Liefde. Questa scuola esercitò col suo zelo religioso grande influenza sulla vita religiosa e sociale in Olanda nella metà del sec. XIX. Punto centrale della sua predicazione era Cristo, onde i soci si facevano chiamare a preferenza evangelici. Tuttavia il loro punto di vista non era che un razionalismo alquanto approfondito: il cristianesimo sarebbe la più alta rivelazione divina nella storia dell'umanità, la filosofia socratico-platonica l'espressione di una ragione sana. I principali dogmi cristiani - quali la divinità di Cristo, la Trinità, l'inferno, l'infallibilità della Scrittura - erano respinti. Combattuta molto dai protestanti ortodossi, questa scuola passò facilmente a correnti più moderne e perdette molto della sua influenza. Oggi essa porta il nome di Nederlandsche Evangelische Vereeniging; suo rappresentante all'università di Groninga è C. G. Wagenaar, pastore in Leeuwarden; il suo organo la Nieuw Evangelisch Tijdschrift.

Bibl.: U. Emmius, Rerum Frisicarum Historia, Leida 1616; id., Historia nostri temporis, Groninga 1734; R. K. Driessen, Monumenta Groningana, voll. 4, Groninga 1822-30; H. O. Feith, Dissertatio historico-giuridica inauguralis de gildis Groninganis, Groninga 1838; J. Brucherus, Gedenkboek van stad en land, Groninga s. a.; H. O. Feith, Register van het archief van G., voll. 6, Groninga 1853-58 con un suppl. del 1865; Bijdragen tot de geschiedenis en oudheidkunde van G. (Studî di storia e archeologia di G.), Groninga 1864-73; Oorkondenboek van Groningen en Drenthe (Codice diplomatico), II, Groninga 1895-1898; Groninger Volksalmanak (Almanacco di G.; contiene un tesoro di studî storici), esce dal 1837. Sulla città v. C. H. Peters, Oud-Groningen, L'Aia 1922. Per la scuola di Groninga, v. A. J. Lakke, Ph. W. Heusde, Leida 1908; P. de Buck, Het beginsel der Evangelischen, Leeuwarden 1920.