MARTINUZZI, György

Enciclopedia Italiana (1934)

MARTINUZZI, György (Giorgio)

Giulio de Miskolczy

Statista ungherese, figlio di un piccolo nobile croato Utiešenović, mentre sua madre era oriunda dalla famiglia veneziana dei M. Nato nel 1482 a Kamičac (Croazia), servi il principe Giovanni Corvino e la vedova del conte palatino Stefano Szapolyai, poi, dopo essere stato soldato di Giovannl Szapolyai vajda (governatore) di Transilvania e più tardi re d'Ungheria, entrò nell'ordine dei paolini, e divenne capo del chiostro di Częstochowa (Polonia) e successivamente, di Sajólád (Ungheria). Si trovava in quest'ultimo luogo, quando Giovanni Szapolyai, fuggito in Polonia davanti alle truppe del re Ferdinando d'Asburgo, l'incaricò di commissioni politiche (1528), e il monaco divenne presto tesoriere e consigliere intimo del re, nonché vescovo di Nagyvárad. M. ebbe parte importantissima nella conclusione della pace di Nagyvárad (1538) che, dopo la morte di re Giovanni, doveva riunire tutto il regno ungherese sotto la dominazione di Ferdinando. Nominato da re Giovanni, per testamento, tutore della regina Isabella e del figlio neonato, Giovanni Sigismondo (1540), M. non consegnò le parti dell'Ungheria, dipendenti dagli Szapolyai, a Ferdinando, incapace di soddisfare alle stipulazioni del trattato di Nagyvárad, e con l'aiuto delle truppe turche difese la capitale del regno, Buda, contro gli eserciti di Ferdinando. Occupata Buda dolosamente dai Turchi (1541), M. rivolse tutti i suoi sforzi a organizzare le parti orientali dell'Ungheria, assegnate dal sultano Solimano II al suo pupillo e nello stesso tempo, cambiando di politica, cercò di riunire tutto il paese sotto il re cristiano, Ferdinando. Con il trattato di Gyalu (29 dicembre 1541), ritornò alle stipulazioni di Nagyvárad, e cominciò la sua opera per l'unificazione del regno, lottando contro i capricci della regina Isabella e il sospetto dei Turchi. Ben sapendo che re Ferdinando non avrebbe avuto la forza di difendere l'Ungheria contro gli attacchi turchi, rimandò sempre la consegna del regno degli Szapolyai e nel frattempo mantenne relazioni amichevoli con la Porta, svegliando i sospetti di Ferdinando e dei suoi partigiani. Alla dieta di Torda (1542), M. organizzò il principato di Transilvania, di cui venne eletto luogotenente reale, mentre la dieta di Torda del 1544 e rivestì delle dignità di tesoriere e di supremo giudice: dignità che re Ferdinando gli confermò (1543). Per opera di M., fu concluso da Ferdinando e dalla regina Isabella il trattato di Nyirbátor (1549), che in massima affermava il diritto di Ferdinando sulla Transilvania e sulle parti annesse. Nel 1551 M. fece firmare a Isabella l'accordo finale. In ricompensa, fu nominato arcivescovo di Esztergom e creato cardinale. Consegnata la Transilvania al capitano di Ferdinando, Castaldo, marchese di Cassano, M. non cessò di sborsare il tributo annuale a Costantinopoli, per ritardare la vendetta del sultano. Quando richiese e ottenne che il presidio turco della fortezza di Lippa venisse risparmiato, Castaldo e l'altro capitano di Ferdinando, Sforza Pallavicini, si convinsero che il cardinale fosse traditore e, autorizzati da Ferdinando, lo massacrarono ad Alvinc, il 17 dicembre 1551.

Bibl.: M. Horváth, Utyeszenich Frater G. (Martinuzzi bibornok) élete (Vita del cardinale G. M.-U.), Budapest 1882; O. Utiešenović, Lebensgeschichte des Cardinals Georg Utiešesenovič genannt Martinusius, Vienna 1881; Homan-Szefü, Magyar történet (Storia ungherese), IV, Budapest s. a., con bibl.