Menghistu, Ḫ.āyla Mariam

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Uomo politico etiopico (n. 1937); di modesta famiglia cristiana della popolazione Galla, entrò nella carriera militare. Fu uno dei leader del Comitato di ufficiali e soldati (Derg) che nel 1974 destituì Ḫāyla Sellāsyē e creò il CMAP (Comitato militare amministrativo provvisorio) che si pose alla guida del paese. Nel febbr. 1977, dopo un periodo di aspre lotte interne, M. divenne presidente del CMAP e capo dello Stato. Con la fondazione del Workers' party of Ethiopia (WPE), nel sett. 1984, dotò lo Stato di una struttura politica monopartitica, ispirata al modello sovietico, che servì da base alla transizione dal regime militare a quello civile; dopo l'approvazione di una Costituzione (1987) venne eletta un'Assemblea nazionale che sciolse il CMAP e proclamò la Repubblica democratica popolare d'Etiopia di cui M. fu eletto presidente. M. promosse una radicale riforma agraria, orientata sul modello collettivistico sovietico, e sul piano internazionale svolse una politica di avvicinamento all'URSS (trattato di amicizia e cooperazione nel 1978). Nel corso degli anni Ottanta, sul piano sia interno sia internazionale, M. modificò in senso moderato le proprie posizioni. Nel maggio 1991 fu costretto a fuggire in Zimbabwe sotto la spinta militare delle opposizioni. Dopo un processo durato 12 anni, nel gennaio 2007 M. è stato condannato all'ergastolo per genocidio dall'Alta corte federale dell'Etiopia; nel 2008 la condanna in contumacia all'ergastolo è stata commutata in pena di morte.

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