Al-ASAD, Ḥāfiẓ

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)

al-ASAD, Ḥāfiẓ

Guido Valabrega

Uomo politico siriano, nato nel 1928 a Latakia. Di origine alauita, mentre si avviava alla carriera militare, aderì ancora assai giovane al partito Ba῾th. Ufficiale d'aviazione, ascese rapidamente ai vertici del partito. Nel 1963 era generale dell'arma aerea, nel 1965 comandante in capo delle forze armate. Il 23 febbraio 1966 partecipò attivamente al colpo di stato contro la corrente di destra di M. ῾Aflaq e S. Bīṭār. Tra i massimi dirigenti del nuovo governo di tendenza socialista, assunse la carica di ministro della Difesa. Nel corso della crisi tra governo giordano e guerriglieri palestinesi del settembre 1970, scegliendo una posizione realistica e pragmatica, si dissociò dalla volontà d'intervenire direttamente contro ῾Amman espressa dal presidente della Repubblica, N. Atās·i, e dal primo ministro, Y. Zu῾ayyin. Essi furono esautorati dal cosiddetto movimento di rettifica promosso da A., che divenne primo ministro e segretario generale del partito: il 12 marzo 1971 fu eletto alla presidenza della Repubblica e confermato nel 1978 e nel 1985.

Impegnato a sostenere lo sviluppo del paese, nell'ambito del le tendenze unitarie del mondo arabo, appoggiò i tentativi − per altro falliti − di unificazione con Egitto e Libia (1971), ispirò la nuova Costituzione progressista (1973) e guidò la Siria con abilità a fianco del Cairo nella guerra del Kippur o Ramaḍān contro Israele. Giustificandolo nel quadro della sicurezza siriana e della comunanza storica di interessi con il Libano, decise l'intervento delle truppe siriane nella guerra civile libanese (primavera 1976): tale intervento fu ratificato il 16 ottobre da un vertice di capi di stato arabi a Riyāḍ. Contrario alla politica di pace separata di Sādāt, appoggiò il Fronte della fermezza con Algeria e Libia, ma il precipitare della guerra tra ῾Irāq e Iran (e in particolare il timore di un successo di Baghdād) lo indusse alla firma a Mosca nell'ottobre 1980 di un trattato di amicizia e cooperazione con l'URSS.

Guidata in modo positivo la difesa dall'attacco israeliano in Libano nel 1982, per vario tempo sostenne un'aspra polemica con l'OLP, in quanto giudicata non disposta a riconoscere le ''prerogative'' della Siria, e favorì alcuni tentativi scissionistici. Solo in seguito all'intifāḍa, in occasione dei funerali a Damasco del numero due dell'OLP, Abū Ǧihād, accettò d'incontrarsi il 24 aprile 1988 con ῾Arafāt. Una visita di A. a re Fahd dell'Arabia Saudita nel dicembre portava a delineare un accordo sugli orientamenti delle rispettive forze in Libano, sempre travagliato dalle contrapposizioni interne. Proprio per il Libano, A. promosse un profondo riassestamento ottenendo un'intesa con la Lega araba al vertice di Casablanca (maggio 1989), patrocinando l'incontro dei deputati libanesi a Taif (settembre-ottobre) in cui delineavano il futuro del loro paese, e ottenendo il consenso degli Stati Uniti (incontro a Damasco con il segretario di Stato, J. Baker, del 15 settembre 1990) per il piano siriano di ripristino dell'unità libanese. Il 13 ottobre, infatti, un'azione congiunta dell'esercito libanese e del contingente della Siria portava alla conquista dell'enclave del gen. M. Aoun a Beirut-Est. Nel successivo incontro di Ginevra con il presidente americano G. Bush (23 novembre), A. gettava le basi per la partecipazione a fianco degli Stati Uniti alle operazioni militari contro l'῾Irāq per la liberazione del Kuwait (v. guerra del golfo, in questa App.).

Bibl.: N. Van Dam, The struggle for power in Syria. Sectarianism, regionalism and tribalism in politics 1961-1978, New York 1978; R. Olson, The Baath and Syria 1947 to 1982. The evolution of ideology, party and state, Princeton 1982.

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