HAGENAU

Federiciana (2005)

Hagenau

WWolfgang Stürner

Il castello di Hagenau fu costruito intorno al 1030 su un'isola del piccolo fiume Moder al centro dell'Alsazia settentrionale, a circa 30 km da Strasburgo. Intorno al 1100, al suo riparo si formò sulla riva meridionale del fiume l'insediamento omonimo. Castello e villaggio erano circondati dalla cosiddetta Foresta Sacra (Heiliger Forst), un enorme distretto boschivo di grande pregio che in parte era di proprietà degli Staufen. Il duca di Svevia Federico II fra il 1105 e il 1147 sviluppò vigorosamente i possedimenti della famiglia in Alsazia e grazie al conferimento di importanti diritti promosse anche l'insediamento di Hagenau. Suo figlio, l'imperatore Federico I Barbarossa (1152-1190), si impossessò dell'intero territorio della Foresta Sacra e compì i passi decisivi per la trasformazione di Hagenau: vi creò quelle condizioni che ancora perduravano al tempo di suo nipote Federico II, il quale seppe sfruttarle e apprezzarle.

Verso il 1160 fu avviata la trasformazione radicale dell'antico castello in un imponente complesso palatino e nel 1180 ca. i lavori erano stati presumibilmente ultimati. L'immagine esteriore della residenza imperiale circondata da un muro di cinta fu caratterizzata in seguito da due possenti torri quadrate a est e a ovest e ancora di più dalla torre ottagonale della cappella palatina che si innalzava al centro, il cui tetto era coronato da un'aquila imperiale. Il grande edificio principale, una sorta di dimora signorile (Palas), offriva palesemente ampi spazi per comodità di ogni genere e preziosi arredi, come ci si poteva attendere da uno dei luoghi di soggiorno prediletti dall'imperatore. Oltre a ciò esisteva, com'è ovvio, una serie di edifici destinati al personale di servizio e di vigilanza. L'elemento architettonico di maggior pregio dell'intero complesso era senz'altro la cappella palatina a tre piani, che si trovava direttamente presso la porta meridionale del complesso. Sopra una cappella più piccola al pianterreno s'estendeva al primo piano la cappella del Ss. Salvatore, il cui coro era situato sopra la stessa porta d'ingresso. Al di sopra, nella torre già menzionata e raggiungibile unicamente da un corridoio all'interno di questa stessa torre, si trovava la camera del tesoro. Fin dall'inizio dovette servire senz'altro come luogo in cui custodire le insegne imperiali e svolse questa funzione, almeno periodicamente, fino al 1208. Purtroppo le modeste vestigia della decorazione scultorea di Hagenau giunte fino a noi non consentono di intuire il ricercato sfarzo che un tempo distingueva soprattutto la cappella imperiale in conformità della sua eminente destinazione.

È datato 15 giugno 1164 il documento (Universitätsbibliothek Heidelberg, DF. I. 447, in Friderici I. Diplomata, 1979, pp. 346-349) conservatosi nella redazione originale con cui Federico I, richiamandosi al privilegio rilasciato da suo padre, concedeva al comune di Hagenau ampi diritti cittadini. Egli accordò a tutti gli abitanti l'esenzione dalle tasse, il diritto di successione illimitato e la libertà doganale in tutto l'Impero; inoltre regolò l'amministrazione della giustizia, l'acquisizione dei diritti cittadini o lo sfruttamento della foresta circostante, ed emanò norme di diritto penale. Di fatto il campo d'intervento dell'amministrazione cittadina, come pure il raggio d'azione dello scultetus, rimasero estremamente circoscritti. La funzione direttiva dominante a Hagenau spettò anche in seguito allo iudex insediato dal sovrano che il più delle volte controllava contemporaneamente come burgravio il territorio circostante la città. A partire dagli anni Sessanta Hagenau fu protetta da poderose mura.

Federico Barbarossa soggiornò più volte a Hagenau. Qui nell'aprile del 1189 celebrò la Pasqua prima di partire per la crociata. Al pari di lui anche i suoi figli, l'imperatore Enrico VI e il re Filippo, amavano frequentare questo luogo, soprattutto nei mesi invernali e in occasione delle feste di Natale, e il guelfo Ottone IV predispose la sua spedizione romana per l'incoronazione imperiale nel corso di una dieta convocata a Hagenau nel marzo 1209.

Quando Federico II, nel settembre del 1212, mise piede per la prima volta sul suolo tedesco, conquistò immediatamente il Meridione della Germania. Solo a Hagenau incontrò resistenza da parte dei sostenitori di Ottone. Tuttavia, già al principio di ottobre essi dovettero capitolare e Federico poté fare il suo ingresso nella residenza prediletta dai suoi avi. Da qui si recò all'incontro con l'erede al trono francese Luigi VIII, e sempre a Hagenau risiedette nel gennaio del 1213 dopo la sua incoronazione a Magonza (9 dicembre 1212). Negli anni successivi Hagenau divenne evidentemente il luogo di soggiorno preferito da Federico e quasi una sorta di residenza. Vi trascorse, a prescindere da visite più brevi, una buona parte dei mesi autunnali e invernali del 1215-1216 e anche dell'inverno e della primavera del 1218, 1219 e 1220. A Hagenau redasse quasi un quarto dei suoi documenti di quel periodo, e qui durante un soggiorno più prolungato, dalla fine di agosto all'inizio di ottobre del 1219, tenne una dieta che con ogni evidenza era dedicata prevalentemente alle questioni riguardanti l'Italia settentrionale. All'origine della predilezione di Federico II per la residenza imperiale di Hagenau, già apprezzata dal padre e dal nonno, vi erano sicuramente numerose ragioni. Com'è ovvio, questa dimora incarnava il suo legame con la tradizione degli antenati svevi. Tuttavia, l'apprezzamento scaturiva anche dal piacere per gli indubbi vantaggi offerti dalla costruzione: le sue dimensioni imponenti e la ricercata eleganza, la comoda vicinanza con la città di Hagenau, che era in grado di provvedere in modo adeguato alle esigenze della corte anche per periodi piuttosto lunghi. Assai attraente appariva senz'altro al cacciatore appassionato la vastità incontaminata della Foresta Sacra, una riserva di caccia ideale, e non da ultimo rendeva interessante Hagenau la sua posizione favorevole, al centro degli ampi possedimenti imperiali e familiari nell'Alsazia settentrionale, come pure la vicinanza degli altri territori appartenenti agli Staufen e del fiume Reno.

Durante il secondo soggiorno di Federico in Germania, fra il 1235 e il 1237, la residenza imperiale di Hagenau fu nuovamente la dimora prediletta e rappresentò una sorta di alloggio invernale. Qui Federico condusse anche la sua terza moglie Isabella d'Inghilterra, dopo le nozze celebrate a Worms il 15 luglio 1235, e si trattenne con lei, tranne la breve interruzione dovuta alla dieta di Magonza, fino a ottobre inoltrato. Il suo nuovo viaggio in Alsazia preannunciato da Vienna nell'aprile del 1237 non poté aver luogo. Ma nel riconoscere allora che quelle terre gli erano più care di qualsiasi altro possedimento ereditato dal padre, Federico esprimeva senz'altro anche il suo genuino attaccamento per Hagenau (Historia diplomatica, V, pp. 60 s.).

Il rango particolare di questa città trova riscontro nel fatto che in questa città operò Wolfelin di Hagenau, uno dei più valenti collaboratori di Federico II. In virtù della sua intelligenza e competenza, partendo da condizioni modeste ascese fino alla carica di scultetus di Hagenau, e in questa veste dal 1215, appoggiato da un consiglio di cittadini locali, resse al posto dello iudex le sorti della città e l'amministrazione dei pregevoli possedimenti imperiali che la circondavano. Poco dopo svolse anche le funzioni di Alsatie prefectus, di procuratore di Federico per l'intera Alsazia, occupandosi intensamente del potenziamento dei territori e delle città reali. Dopo una pausa lo ritroviamo a partire dal 1227 nella sua antica posizione, come collaboratore di re Enrico (VII). In questo periodo promosse il primo ampliamento di Hagenau a nord della residenza imperiale. Nel 1237 l'imperatore lo destituì, probabilmente a causa del suo sistema di riscossione delle imposte arbitrario e oppressivo.

Per Enrico (VII) e anche per Corrado IV la residenza imperiale di Hagenau mantenne la sua tradizionale importanza. Tuttavia, durante i disordini per il trono che esplosero dalla fine degli anni Quaranta la città si sostenne solo a fatica, prima che re Rodolfo d'Asburgo nel 1274 e nel 1275 confermasse i suoi diritti di città imperiale. Durante il XIV e il XV sec. Hagenau fece parte, come membro principale, della Decapoli, una lega che raggruppava le dieci più importanti città imperiali alsaziane. Nel 1673 furono costrette tutte a sottomettersi a Luigi XIV re di Francia, le cui truppe nel 1675 distrussero la residenza imperiale di Hagenau; le sue rovine furono utilizzate per costruire il Fort Louis sul Reno.

fonti e bibliografia

Historia diplomatica Friderici secundi, I, III, V; Richerigesta Senoniensis ecclesiae, a cura di G. Waitz, in M.G.H., Scriptores, XXV, 1880, pp. 249-345.

Regesta Imperii, V, 1-3, Die Regesten des Kaiserreiches […], a cura di J.F. Böhmer-J. Ficker-E. Winkelmann, Innsbruck 1881-1901.

Goffredo da Viterbo, De castro Haginowa, in L. Delisle, Littérature latine et histoire du moyen âge, Paris 1890, pp. 41-50.

Monumenta Wormatiensia. Annalen und Chroniken, a cura di H. Boos, Berlin 1893.

Annales Marbacenses, a cura di H. Bloch, in M.G.H., Scriptores rerum Germanicarum in usum scholarum, IX, 1907.

Friderici I. Diplomata, a cura di H. Appelt, in M.G.H., Diplomata, X, 2, 1979, pp. 346-349 (DF. I. 447).

Regesta Imperii, V, 4, Nachträge und Ergänzungen, a cura di P. Zinsmaier, Köln-Wien 1983.

R. Will, Le château dit "Burg" de Haguenau, "Études Haguenauiennes", n. ser., 1, 1950-1955, pp. 41-125.

A.-M. Burg, Haguenau et la dynastie des Hohenstaufen, ibid., 5, 1965-1970, pp. 29-78.

R. Will, Notes complémentaires sur le château de Haguenau, ibid., pp. 79-99.

W. Hotz, Pfalzen und Burgen der Stauferzeit. Geschichte und Gestalt, Darmstadt 1981, pp. 61-73.

G. Binding, Deutsche Königspfalzen. Von Karl dem Großen bis Friedrich II. (765-1240), ivi 1996.

W. Stürner, Federico II. Il potere regio in Sicilia e in Germania 1194-1220, Roma 1998 (Darmstadt 1992).

Id., Friedrich II., II, Der Kaiser 1220-1250, Darmstadt 2000.

(traduzione di Maria Paola Arena)

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