Memlinc, Hans

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Pittore (Seligenstadt, Assia, 1435 circa - Bruges 1494). Non sappiamo dove egli sia stato prima di stabilirsi a Bruges (1465); ma probabilmente fu a Colonia, dove poté conoscere S. Lochner, e a Bruxelles, dove poté vedere all'opera R. van der Weyden. Nelle prime opere si notano reminiscenze dei suoi predecessori, specie di R. van der Weyden, ma M. si dimostra già nel pieno possesso dei proprî mezzi espressivi. A Bruges, dove era attivo P. Christus, era ancora viva la tradizione di J. van Eyck, che contribuì a completare la sua formazione e a fargli assumere una posizione particolare nell'ambito della pittura fiamminga. Temperamento contemplativo, M. si compiace degli atteggiamenti immobili del raccoglimento e della preghiera, attraverso un armonico uso della luce e dei colori, in una visione essenzialmente intima e spirituale. Suoi committenti furono ricchi borghesi di Bruges ed eminenti esponenti stranieri del mondo mercantile e finanziario, attivi nella città; compaiono come donatori in opere di soggetto religioso ma furono anche singolarmente ritratti dal pittore. Dipinse, tra il 1466 e il 1473, per il fiorentino Angelo di Jacopo Tani il trittico del Giudizio Universale (sequestrato durante la sua spedizione, fu inviato a Danzica, dove ora si trova nel Mus. della Pomerania); per Sir John Donne il trittico della Vergine col Bambino e santi (1468 o 1477; Londra, National Gall., già nella coll. dei duchi di Devonshire); per i fratelli Greverade di Lubecca, il trittico a doppî sportelli con la Crocifissione (1491; Lubecca, Sankt-Annen-Museum). L'ospedale di San Giovanni di Bruges, nel museo intitolato a M., conserva: il Trittico dei ss. Giovanni Battista ed Evangelista (1479; detto dello Sposalizio mistico di s. Caterina); i trittici di Jan Floreins o dell'Adorazione dei Magi (1479) e di Adriaan Reins con il Compianto di Cristo (1480); il Reliquiario di s. Orsola (prima del 1489); il Ritratto di donna, che iscrizioni del sec. 16º identificano come la Sybilla Sambetha (1480); il dittico a mezze figure di Maarten van Nieuwenhove e la Vergine col Bambino (1487). Queste e molte altre opere di M. (Louvre; Firenze, Uffizi; New York, Metropolitan Museum; Bruxelles, Musées royaux des beaux-arts; ecc.) mostrano una felice sintesi dei valori dell'arte nuova, con la sua sensibilità per il paesaggio che spesso fa anche da sfondo ai ritratti e la capacità narrativa nelle scene che completano il soggetto del quadro o sono svolte autonomamente, come nella Passione (Torino, Galleria Sabauda) dipinta per Tommaso Portinari o nelle Sette gioie di Maria (1480; Monaco, Alte Pinak.).

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