Sachs, Hans

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Poeta tedesco (Norimberga 1494 - ivi 1576). Per volere del padre, il sarto Jorg Sachs, frequentò, secondo l'uso del tempo, una "scuola di latino". Nel 1509 divenne apprendista calzolaio, mentre il tessitore Lienhart von Nunnenbeck lo istruiva nelle regole dell'arte dei maestri cantori. Dal 1511 viaggiò, visitando le scuole poetiche dei più famosi Maestri cantori allora attivi. Dal 1516 alla morte rimase quasi permanentemente a Norimberga, dove nel 1517 fu egli stesso riconosciuto Maestro. Della sua città riflesse, nella vita e nelle opere, lo spirito gioioso, la solida mentalità borghese, la virtù artigianale. Trattò i più svariati argomenti: storia sacra, reminescenze classiche, leggende, eventi storici e contemporanei di carattere politico, sociale e religioso (celebre il poema in lode di Lutero Die wittenbergisch Nachtigall, 1523), in migliaia di composizioni poetiche (4275 ne catalogò lui stesso nel 1567, e dopo di allora continuò a scriverne), 1700 racconti in versi, 208 lavori teatrali. Il suo estro creativo si manifestò soprattutto nella commedia popolare e nella farsa carnascialesca (Fastnachtspiel): testi come Der fahrende Schüler im Paradies o Der Teufel mit dem alten Weib si lasciano ancora apprezzare in scena per la concretezza del linguaggio e la dinamica delle situazioni. Autore prediletto al suo tempo, in quanto rappresentante di larghi ceti e interprete di sentimenti acutamente avvertiti, S. cadde in disgrazia alcuni decennî dopo, quando la poesia "colta" vide in lui l'incolto calzolaio, chiuso in una rozza poetica. Se ne tornò a valutare l'importanza per merito di Goethe, che fece rappresentare alcune sue commedie a Weimar. R. Wagner ne celebrò la figura nei Meistersinger von Nürnberg.

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