TRUMAN, Harry S.

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

TRUMAN, Harry S

Vittorio GABRIELI

Presidente degli S.U., nato a Lamar (Missouri) l'8 maggio 1884. Figlio di agricoltori, trascorse l'infanzia lavorando la terra e studiando nelle scuole secondarie. Dopo un intervallo di vita cittadina, in cui fece tra l'altro il fattorino e il commesso di farmacia, tornò all'azienda paterna e vi restò occupato per dieci anni. Tornato in patria dalla prima Guerra mondiale col grado di capitano, si dedicò al commercio, aprendo un negozio di tessuti al minuto a Kansas City. La crisi postbellica lo portò al fallimento, ma egli pagò fino all'ultimo centesimo i suoi creditori, dando prova d'integrità personale, pur non essendo obbligato dalla legge al rimborso. Studiò in seguito legge e nel 1926 fu eletto presidente del tribunale della contea di Jackson, ufficio prevalentemente amministrativo, nel quale T. si occupò di varî affari della regione, provvedendo alla costruzione di strade ed edifici pubblici. Nel 1934 fu eletto al senato degli S. U., e per dieci anni seguì una politica di centro-sinistra nel Partito democratico, collaborando alla legislazione rooseveltiana e patrocinando per tempo la partecipazione del suo paese alla politica mondiale.

Nel 1941 presiedette il comitato speciale del senato che condusse un'inchiesta sul programma di difesa nazionale e si rese popolare per la efficiente riorganizzazione della difesa e dello sforzo bellico del paese, non meno che per i considerevoli risparmî che riuscì a realizzare nelle spese federali. Colonnello della riserva nell'esercito, allo scoppio della seconda Guerra mondiale cercò di arruolarsi nel servizio attivo, ma il gen. Marshall respinse la sua richiesta per ragioni di età. Volle allora approfondire i problemi dell'emisfero occidentale, compiendo un viaggio nelle altre repubbliche americane. Eletto vicepresidente degli S. U. nel novembre 1944, assumeva la presidenza per la morte di Roosevelt (12 aprile 1945). Si dichiarò subito favorevole alla cooperazione economica internazionale, auspicando la continuazione della politica di buon vicinato panamericana, lo sviluppo di reciproci accordi commerciali, ed appoggiando le proposte della conferenza di Bretton Woods per la stabilizzazione delle valute. Sostenne, sulla linea tracciata dal suo grande predecessore, il principio che le grandi potenze avevano la responsabilità di servire non di dominare, gli altri popoli, opponendosi recisamente ad ogni forma di isolazionismo nella pace. Partecipò alla conferenza tripartita di Potsdam del luglio-agosto 1945. Fautore del più incondizionato appoggio degli S. U. alle N. U., quando nel novembre 1946 i repubblicani conquistarono la maggioranza nel congresso, T. ribadì la propria determinazione di proseguire la politica estera ed interna con l'appoggio dei due partiti.

Confermato, contro le previsioni, presidente della Confederazione nelle elezioni del 6 novembre 1948 con 23.667.727 voti, la sua posizione personale, notevolmente rafforzata, gli ha aperto la strada ad un più efficace intervento nella politica interna, in senso contrario ai bigbusiness, e in quella estera secondo le direttive di ferma resistenza alla spinta sovietica già in precedenza seguite.

Quanto alla nuova applicazione della dottrina di Monroe, che si può ravvisare nella politica estera di Truman, mirante a tutelare gl'interessi vitali degli Stati Uniti contenendo l'espansione egemonica della Russia sul continente euro-asiatico mediante il rafforzamento militare e il risanamento economico dei paesi devastati dalla guerra ed esposti alla pressione comunista (aiuti alla Grecia e alla Turchia e Piano Marshall), essa formalmente non rappresenta una rottura con l'originario orientamento in quanto anche la dottrina di Monroe proclamava l'interesse americano alla libertà e al benessere dell'Europa. Ma in sostanza, come espressione di una norma strategica essenziale alla sicurezza politica e militare degli Stati Uniti, cui, al tempo di Monroe, era considerata sufficiente garanzia l'integrità territoriale del continente, adeguatamente difesa dai due oceani la dottrina Truman rappresenta una nuova concezione della sicurezza americana, nella quale questa ultima appare ormai, dono Pearl Harbor e i più recenti sviluppi bellici, realizzabile solo in termini intercontinentali, mediante il controllo diretto o indiretto delle zone di approccio agli oceani che la proteggono. Di qui il Patto Atlantico 4 aprile I949), del quale Truman è stato fermo assertore e realizzatore.

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