BRÜNING, Heinrich

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

BRÜNING, Heinrich


Uomo politico, nato il 26 novembre 1885 a Münster in Vestfalia da famiglia modesta d'origine contadina. Si laureò in scienze politiche a Bonn. Nella guerra mondiale divenne capitano, fu ferito e ripetutamente decorato. Nel 1921 era a capo del Deutscher Gewerkschaftsbund, federazione dei sindacati cattolici, e in tale qualità entrò nel 1924 al Reichstag, deputato per Breslavia, facendo parte del centro cattolico, di cui fu eletto presidente nel 1929. Alla caduta del ministero Müller costituì un ministero di minoranza, il 30 marzo 1930, che si sosteneva sui partiti medî, ma soprattutto sulla fiducia del presidente Hindenburg. E poiché il Reichstag non riusciva a funzionare, il B. ricorse a varie riprese alla misura eccezionale delle ordinanze presidenziali. Governò praticamente in forma dittatoriale portando all'estremo, per risolvere le gravi difficoltà finanziarie, la pressione tributaria, falcidiando stipendî e sussidî, mirando al risanamento interno come base di un'attiva politica estera. Sorpreso dall'improvviso collasso delle banche tedesche nell'estate del 1931, operò con prontezza ottenendo la moratoria Hoover e rivolgendosi direttamente al popolo francese. Riuscì a evitare la catastrofe e dell'ottima impressione suscitata si valse per non concedere compensi politici in cambio degli aiuti finanziarî. L'aumento della disoccupazione, la contrazione delle entrate, la fuga dei capitali, il ritiro dei crediti esteri frustravano però la sua opera. Continuò a governare a colpi di ordinanze, contribuendo all'esautorazione del parlamento. Il 7 ottobre 1931 il passaggio di alcuni gruppi della destra moderata all'opposizione, ma soprattutto il deciso spostamento verso destra dell'opinione pubblica, determinarono le dimissioni del gabinetto, che il B. ricostituì il 9 ottobre assumendovi il ministero degli Esteri. Nel gennaio 1932 non riuscì ad accordarsi con A. Hitler per un prolungamento delle funzioni presidenziali; quindi guidò la campagna per la rielezione del Hindenburg. Contemporaneamente dichiarava l'incapacità della Germania a pagare le riparazioni, avviando alla soluzione l'annosa questione. Nella primavera conduceva una fiera campagna contro le organizzazioni nazionalsocialiste. Nonostante una tardiva fiducia votatagli dal Reichstag, il presidente voleva attenuare le misure contro le associazioni di destra, poiché il B. si dimise il 30 maggio 1932. Durante le elezioni del giugno 1932 egli fu, in tutte le circoscrizioni, capolista del centro, che diresse fino all'avvento del nazionalsocialismo.

Bibl.: R. Beer, H. B., Lipsia 1931.

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